Non tutti hanno una possibilità

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Mi sento gettare una secchiata d'acqua gelata addosso e mi alzo di scatto rendendomi conto che sono bagnata da testa a piedi e fuori è ancora buio. Alzo lo sguardo furiosa ma Lewis mi guarda indifferente con il secchio penzolante dalla mano.
"Hai 5 minuti per infilarti una tutta e raggiungermi qui fuori" ma che cavolo? Lo guardo sconcertata mentre esce dalla stanza e solo in quel momento ricordo la mia punizione gli allenamenti mattutini. Mi infilo una tuta nera ed una t-shirt bianca lego i capelli in una coda alta e mi infilo le scarpe. Scendo le scale e nel frattempo attacco gli auricolari al cellulare leggendo che sono ancora le 5 di mattina come fa ad essere così attivo? Mi guarda nella sua tuta nera che lo rende ancora più affasciante, i muscoli in evidenza sotto la t-shirt nera, i bracci pieni di tatuaggi.
"Allora vuoi continuare a guardarmi o possiamo andare?" Sbuffa infastidito io sento il sangue al cervello ma lo seguo correndo nel più completo silenzio. È sempre così cupo e introverso, da renderti nervosa in sua presenza, ti osserva con quel vuoto negli occhi che di disarama di ogni indifferenza e vorresti o prenderlo a schiaffi o abbracciarlo. Qualcosa in lui riusciva ad attirarti ma un passo troppo vicina e ecco che tu bruci. Dopo mezz'ora di corsa ho il fiato corto ma siamo particamente tornati a casa. Rallento ma lui non me lo permette afferrandomi per un polso e trascinandomi praticamente con lui, mi tengo una mano sul fianco per il dolore alla milza. Mi sto per sedere sul divano ma mi ferma nuovamente
"Non abbiamo finito in palestra" salgo contro voglia e lui mi fulmina
"Senti io nemmeno vorrei fare il tuo babysitter ma siano entrambi in punizione quindi muovi il culo" ma che significa? Dubito che mio zio possa dare punizioni a lui e perché mai allenare qualcuno dovrebbe esserlo. In palestra mi fa fare 100 addominali e 100 flessioni sulle ginocchia.
"Tieni infilali" mi lancia i guantoni e li infilo, mi mostra come si deve colpire perché il pugno abbia la giusta forza e il giusto impatto.
"Sei Piccola quindi devi giocare di tecnica e furbizia non di forza. Prova" si infila i guantoni dove devo colpirlo, lo osservo bene non riuscendo a muovere un muscolo, mi incita con lo sguardo e con tutta la forza che ho tiro un pugno
"Ti ho appena detto che non devi giocare di forza" Sbraita ed io lo incenerisco con lo sguardo, mi posiziono come mi aveva mostrato prima. Mi afferra il polso mostrandomi come devo girare la mano. Sento il polso formicolare ed un brivido percorrermi la schiena. Lo ignoro tirando un pugno e lui non dice nulla così li fermo
"Allora continua uno a destra uno a sinistra" mi incita, io comincio a fare come mi dici sfruttando lo slancio ed il movimento e mettendo comunque molta forza ma senza stancarmi troppo. Quando ogni mio muscolo grida pietà mi fermo, sono coperta di sudore e mi brucia tutto il corpo.
"Ti prego basta" guarda l'ora sul cellulare cono le 6.30
"Domani almeno due ore vattene ho perso abbastanza tempo" mi sfilo i guantoni lanciandoglieli e non mi sfugge il piccolo sorriso sul suo viso.
"Ci si vede" lo saluto sorridendo prima di correre ad abbracciare la mia doccia.
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"Sembri distrutta" ride Caleb ed io lo fulmino, una settimana di allenamenti e non ce la faccio più, vorrei solo tirare una capocciata a quel presuntuoso di Lewis che non fa altro che darmi ordini e non potergli dire di no mi fa diventare matta.
"Non prendermi per il culo o ti tiro un pugno" lo minaccio e lui ride.
"Esco con Olly" per poco non mi strozzo con la birra.
"Cosa? E il tuo grande amore segreto?" Domando senza parole, non faceva che sognare di lui, che parlare di quanto fosse stupendo e ora mi dice che sta andando avanti
"Resterà sempre tale" sospira arreso mentre si alza lasciando al bancone i soldi per entrambi
"Ci vediamo domani da Natasha prima del volontariato?" Annuisco uscendo subito dopo di lui. Mi appoggio al muro osservandolo mentre si allontana in tutta la sua bellezza brasialina, rivolge uno sguardo di sfoggiata a mio cugino ed i suoi amici, nessuno di loro lo calcola eccetto David che mi guarda anche mentre è ormai lontano. Ma quanto sono stupida! È David, a Caleb piace l'amico di mio cugino! Tiro sulla testa il cappuccio della felpa voltandomi perché loro non mi vedano. Perché mai se a David piace Caleb e viceversa non si mettono insieme? Perché privarsi della felicità? Aspetto con gli auricolari nelle orecchie che qualcuno di loro esca e per mia fortuna il primo a farlo è David. Lo afferrò per un polso sbattendolo nella via subito girato l'angolo del locale. Lui prova a dimenarsi ed io mi abbasso il cappuccio fulminandolo. Lui espira rilassandosi, teme che qualcuno voglia riaprilo? Strano. Mi Poggio al muro opposto al suo e sorseggio la mia birra.
"Sei felice?"
"Come?"
"Sei felice?" È una domanda semplice e lui divaga questa è già una risposta.
"Perché?"
"Perché so che ti piace Caleb e sai che per lui è lo stesso. Cosa vi tiene lontani?" Sgrana gli occhi sorpreso, sono distratta ma non scema, magari ci ho messo un po' per accorgermene ma basta un po' di attenzione.
"Ci sono delle regole che non vanno infrante" parla serio, spaventato dalle sue stesse parole. Trattengo una risata lasciando a terra la birra
"Se la pensi così vedi di stare lontano da Caleb merita di meglio di uno che crede che in amore ci siano regole" gli volto le spalle pronta ad andarmene, volevo solo aiutare il mio amico, la voce di David mi ferma
"Ci sono cose che non puoi capire" questa frase mi paralizza sul posto, mi volto verso di lui guardandolo con sufficienza.
"Ti dico io una cosa che non puoi capire: ci sono persone a cui la vita non concede possibilità, ti ruba la felicità e se la tiene. Ci sono persone che anche volendo non potrebbero essere felici. Tu ne hai la possibilità e la sprechi! Non ti senti in colpa? In colpa per chi una possibilità non l'ha mai avuta. Perché io fossi in te non permetterei a niente e nessuno di mettersi tra me e il mio sorriso. Ma fa pure arrenditi ma poi non chiedere alla vita una seconda possibilità perché non l'avrai"
Mi guarda come se stesse cercando di entrarmi dentro, analizza ogni mia singola parola ne sono certa, cerca di interpretarle e capirle ma fino a quando non lo provi non lo capisci. Gli sorrido sperando con tutta ne stessa che non si lasci fermare e torno sulla mia strada a farmi i fatti miei.

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