Gioco di famiglia

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Io gli ho raccontato tutto, ogni mio segreto intimo, ogni mio desiderio, ogni mio ricordo archiviato, ho riposto in lui la Mai fiducia e gli ho chiesto aiuto mentre lui non faceva che mentire. Sputarmi merda addosso e illudermi. Mi ha stretta e nel frattempo complottava, anche lui è macchiato di sangue? Poi una consapevolezza mi distrugge definitivamente io l'ho conosciuto più di tre anni fa, avevo solo 15 anni e loro già manipolavano la mia vita? Da quanto lui fa realmente parte della mia vita? Da quanto conosce ogni mio passo? Perché mi sembra così assurdo credere che lui mi abbia tradita, più assurdo di Cody.
"Allora mi dici che hai?" Alzo lo sguardo accennando un sorriso, scuoto la testa asciugandomi le lacrime velocemente
"Lewis è uno stronzo" alzo le spalle indifferente
"Ma già si sapeva no?" Cerco di sembrare credibile quando vorrei solamente urlare e spaccare tutto.
"Kyra lascialo perdere. Sei circondata da persone migliori di lui" Chi Tu? Vorrei chiedere. Perché dubito seriamente che qualcuno intorno a me sia migliore di Lewis lui sarà anche uno stronzo ma non ha mai finto di essere quello che non è un assassino, un irrimediabile errore e all'inizio non ci credevo ma adesso non posso più negarlo.
"Hai ragione. Ho voglia di dipingere, dormi pure torno quando sono stanca" Annuisce afferrandomi il viso e baciandomi sulla fronte, vorrei scansarlo e andarmi a sciacquare la faccia invece con calma entro nella mia sala pittura, chiudo la porta a chiave e alzo la musica. Strillo con tutto il fiato che ho in corpo sapendo che nessuno può sentirmi, butto fuori tutto quello che ho trattenuto, tiro pugni al muro senza pensare al dolore che mi sto provocando che non è minimante paragonabile allo strazio che sento nel cuore. Come hanno potuto? Io ero una loro amica, io ero parte della loro famiglia ed ora per me sono solo degli sconosciuti. I miei genitori, le mie amiche, Alyssa e Natasha, tutti sapevano e perché io no. Tiro un calcio al cavalletto facendolo cadere insieme alla tela.
"Perché?" Urlo al cielo come se potessero sentirmi
"Perché avete lasciato che mi facessero questo? Perché?" Singhiozzo senza più un briciolo di forza, senza più un motivo per credere nel prossimo e con ogni mattone di indifferenza e freddezza che torna al suo posto. Ma ora voglio vedere, vedere come si giustificheranno, vedere se per una volta diranno la verità e la smetteranno di mentire. Sarà una bella serata quella di domani, una serra dedicata alle confessioni più che ai regali in fondo a Natale succedono miracoli.
*****
Indosso un vestito verde scuro, il primo vestito da anni ormai, corto fino a metà coscia e leggermente più lungo dietro, la parte superiore è in pizzo come la manche lunghe che tuttavia partono da sotto le spalle lasciandole scoperte. Dei tacchi alti e lucidi color crema ai piedi. Lego i capelli in uno chignon di trecce fermandolo con un fermaglio a forma di rosa fatta con i diamanti. Indosso un punto luce al collo e mi trucco più del solito. Ombretto scuro, eye-liner, matita, mascara, correttore e lucida labbra rosa. La mia famiglia sarà fiera di me anche se non è un vestito lungo per me è già un gran passo avanti. Afferro la porchette color crema come le scarpe e mi avvio di sotto. Noto allo specchio delle scale che i miei capelli rossi mi fanno apparire in pieno stile natalizio. Scendo facendo attenzione alla fina più lunga dietro che mi arriva alle caviglie.
"Wow" sento esclamare da qualcuno, alzo lo sguardo dai miei piedi notando che le persone cono Queen e Lewis
"Un vestito?" Domanda confuso Queen squadrandomi da testa a piedi
"Straordinario sono donna pure io"
"Lo avevamo notato tempo fa tranquilla" dice in tono acido Lewis eppure sono quasi certa che sia un complimento. Noto una montagna di regali sotto l'albero compresi quelli fatti da me che aumenteranno i loro sensi di colpa spero, se lo meritano. Tutta la mia famiglia riunita e sono tutti vestiti i di rosso, o di verde i di nero, che originalità davvero. Mi sfrego le mani agitata, che la recita abbia inizio in fondo loro non hanno fatto altro no? Mi sento abbracciare da dietro e riconosco immediatamente il profumo di Caleb.
"Sei bellissima stasera" mi lascia un bacio tra i capelli ed il gli sorrido cercando di sembrare credibile. Passo la cena in silenzio se non per rispondere alle domande che mi fanno, voglio mentire il meno possibile altrimenti non sarei migliore di loro. Lo osservo e sembrano normali, come se non rischiassero la vita ogni giorno, come se non mi stessero ingannando, mi sbagliavo forse non gli importa davvero nulla di me, ci vuole coraggio a guardarti negli occhi e mentire e loro non sembrano minimamente compassionevoli verso la mia situazione. Sembrano felici come se non avessero mai ucciso nessuno eppure io so che lo hanno fatto. Come fanno a dormire la notte? Come fanno a dormire sapendo che per colpa loro una vita si è spenta?
"Ti senti bene?" Mi sussurra all'orecchio mio cugino Jackson accanto a me, mi volto di scatto tirando un sorriso
"Si perché?" Mi indica con un cenno di testa la mano e mi accorgo di star stringendo con troppa forza e rabbia la forchetta. La lascio cadere nel piatto posizionandomi le mani in grembo e torturandomi senza controllo le pellicine delle dita.
"Allora vuoi dirci perché hai organizzato tutto questo?" Mi chiede Lorene
"Non posso stare con la mia famiglia?"
"Ma se ci odi" dice mio nonno. Lo guardo di traverso
"Io odiare voi? Non mi avete mai vista arrabbiata. Non ho mai discusso le vostre decisone, ho fatto ciò che mi chiedevate e voi lo chiamate odio. Siete voi che mi avete sempre cacciata"
"Tu che facevi di tutto per farti mandare via" precisa mia zia Hannah
"Sicura? Sicura che tutti a questo tavolo abbiano la coscienza pulita ed io sono l'unica colpevole dei miei mali?" Tutti mi guardano in un silenzio tombale ed io sospiro tentando di mantenere il tono calmo e pacato senza che la bomba esploda con anticipo
"Siete la mia famiglia non vi farei mai nulla che possa ferirvi che abbiate il mio sangue..." guardo Tyler e mio nonno
"Sia che non abbiate il mio sangue" osservo Lewis e Caleb.
"Comunque se volte seguirmi ho organizzato uno spettacolo per tutti voi" mi alzo lentamente perché altrimenti la rabbia e l'impazienza prenderebbero il sopravvento, raggiungo a passo lento la sala da ballo dove ho allestito un telone bianco e un proiettore di fronte collegato al mio computer, ai lati del proiettore abbastanza sedie per tutti i presenti. Tra risate e scherzi nessuno sa cosa aspettarsi, nulla di bello solo le conseguenze delle loro azioni. L'ultima a varcare la soia è Natasha nel suo vestito blu, è stata in silenzio quasi tutto il tempo e per la prima volta mi guarda negli occhi, sta male. Scuote la testa pregandomi con lo sguardo di non farlo.
"Lo meritano capisci?" Dico ad alta voce Tutti sembrano non capire le mie parole ma Natasha distoglie lo sguardo da me e sospira come arresa alla sua condanna va a sedersi vicino a Queen e gli afferra la mano. Non capisce che probabilmente ciò che farò non li ferirà perché a nessuno è mai importato realmente di me: una pedina facile da muovere, nulla di più.

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