Un disastro

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Mi sveglio alle prime luci dell'alba stranamente riposata, dato che gli altri non si sveglieranno prima di tanto tempo prendo la mia tela ed i colori posizionandomi suo giardino del retro ed iniziando a dipingere le montagna illuminate da una così bella luce. Continuo a dipingere per almeno un'ora quando una voce alle mie spalle mi interrompe
"Sembri tranquilla" per poco non faccio cadere tutto quando sobbalzo. Mi volto incrociando Lewis illuminato dalla flebile luce della sigaretta accesa.
"Ora non più di sicuro" Scuote la testa e giurerei di vedere un sorriso sul viso illuminato parzialmente, il buio sembra inghiottirlo e gli sta meravigliosamente. Si avvicina osservando meglio il mio quadro
"Perché non fai questo" indica il quadro io mi volto a guardarlo confusa
"Intendo perché non studi arte"
"Perché i miei genitori non approverebbero"
"Ma i tuoi sono morti" evidentemente sa più di quanto credevo, probabilmente Cody gli ha raccontato l'inizio della mia triste storia.
"Con questo?" Lui mi guarda serio ma non riesce evidentemente a capirmi
"Non gli Devi nulla ti hanno lasciata sola" lo dice con tale disprezzo e odio nella voce che mi fa intuire che non si stia riferendo solo a me, ha perso qualcuno. Lo guardo sorridendo per poi ricominciare a dipingere. Prova rancore per questo qualcuno
"Non voleva lasciarti solo"
"Come?" Mi guarda male, fermo il pennello voltandomi verso di lui
"Chiunque tu abbia perso non voleva lascarti solo. Non chiediamo noi di morire" lui mi osserva senza fiatare, è così bello perso nei suoi pensieri, devo reprimere l'istinto di baciarlo. Lui sbuffa schiacciando la cicca sotto la scarpa
"Non sai niente"
"Dimmelo te allora" insisto
"Fatti i cazzo tuoi" raddrizzo le spalle irritata dal suo modo di parlarmi riprendo a dipingere ignorando la sue parole perché altrimenti rischierei di urlargli contro, lui se ne va senza aggiungere altro. Sospiro lasciando cadere il braccio lungo i fianchi come se la voglia di dipingere mi fosse appena passata. Dannazione Lewis rovina sempre tutto. Mi alzo pulendomi le mani con lo straccio per poi tornare in cucina. Noto che Queen e Natasha si sono già svegliati e stanno guardando un film abbracciati sotto le coperte. Sorrido sapendo che non possono vedermi, il mio piano ha funzionato. In cucina trovo Becky a cucinare, mi siedo sull'isola mentre la osservo alternare le sua attenzioni dalle uova staoatazzate e il caffè al cellulare. Prendo dal frigo dei lamponi iniziando a mangiarli. Arrossisce e sorride come una bambina guardando il cellaulre per poi digitare in fretta una risposta.
"Chi è?" Si volta di scatto guardandomi confusa
"Come?"
"Chi è il ragazzo, o la ragazza, che ti fa sorridere con un messaggio"
"Nessuno" spegne il cellulare e si rimette ai fornelli.
"Conosco quello sguardo, lui ti piace" Scuote la testa
"Non capisci lui è troppo grande" salto giù aiutandola a versare il caffè nelle tazze
"L'amore non ha età" ridacchio e lei mi tira una fiancata ridendo a sua volta.
"Merita di meglio" sta per uscire dalla cucina ma io la fermo per un braccio. Come può una come lei, che piace a tutti e va in giro mezza nuda, non credere in se stessa. Sono atteggiamenti da sicura di se
"Fattelo dire se piaci ad uno come Lewis puoi piacere a tutti" lei ride scuotendo la testa
"Non piaccio a Lewis, scopiamo e basta. Anzi ora nemmeno quello"
"Non sottovalutarti" le faccio l'occhiolino e lei Scuote la testa andando a disturbare la dolce coppia innamorata. Metto le uova strapazzate in tavola insieme a frutta, caffè e latte, il succo di arancia e cereali spero sappiano accontentarsi. Afferrando una mela ed un plaid esco tornado a dipingere mentre mi stringo nella coperta.
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Restiamo lì per almeno una settimana prima che inizi a nevicare interrottamente, se anche volessimo tornare non potremmo anche se tra due settimane sarà Natale non riesco a capire se riusciremo ad arrivare in tempo.
"Stupendo non prende nemmeno" Sbraita Becky lanciando il cellulare sul divano io mi infilo le patatine in bocca continuando a guardare la sitcom che io e Samantha abbiamo iniziando insieme, sono due giorni che dormiamo a mala pena per guardarla. Un continuo colpi di scena e amori travolgenti
"Voi due non siete affatto d'aiuto potete almeno cucinare" parla Cody piazzandosi davanti al televisions, gli tiro una patatina per farlo scansare ma non accenna a muoversi
"Come se noioso! Se cucino dite che non so cucinare e se non cucino dite che non faccio nulla. Siete lunatici" Borbotto mentre mi incammino alla cucina. Accendo il fuoco e metto l'olio in padella nel frattempo tento di far partire il mio cellaulre ma siamo sotto la tempesta e come mi aspettavo non sa segno di vita. Un perfetto scenario di un film horror, dispersi nel nulla senza nessuna possibilità di tornare indietro ci mangeremo a vicenda.
"Kyra" mi sento rimproverare, mi Scuoto e noto che la padella va a fuoco, spengo tutto e Lewis spegne il fuco con uno strofinaccio e poi mi fulmina
"Sei un casino tremendo" abbasso lo sguardo dondolandomi sui talloni, probabilmente ha ragione e non solo in cucina.
"Forza ti aiuto facciamo una frittata" mentre lui sistema le padelle io prendo gli ingredienti che mi elenca, li mette in una ciotola e mi fa vedere come devo fare mentre lui prepara la verdura. Cerco di imitare i suoi movimenti ma fallisco infatti lui mi guarda malissimo.
"Forza" si mette dietro di me stringendo la sua mano sopra la mia ed iniziando a girare, sento la mia schiena formicolare a contatto con il suo petto, sembra emanare calore proprio e vorrei davvero stare più vicino al fuoco che emana. Sento il cuore battere troppo forte e per mantenere il controllo stringo con l'altra mano il bancone.
"Cos'è Kyra non riesci a a resistermi" mi bisbiglia nell'orecchio, sento formicolare qualcosa più in basso del dovuto, mi sembra di non riuscire a respirare, mi volto ritrovandomi incastrata tra lui e il bancone, mi sembra di annegare nei suoi occhi. Non so nulla di lui, ma riesco a percepire cosa desidera ogni singola cellula del mio corpo ed è assurdo perché lui è sbagliato, sbagliato per me e non posso illudermi che voglia ciò che voglio io.
"Non ti illudere" non so con quale forza riesco a parere
"Quindi vuoi dirmi che questo non ti piace" con estrema lentezza mi porta una ciocca di capelli dietro gli occhi e nel frattempo mi accarezza il viso facendomi avampare, suppongo che il mio viso mi stia tradendo.
"Mi fa schifo"
"E nemmeno questo ti piace" risale con l'altra mano lungo la mia gamba entrando con la mano sotto la mia maglietta, mi accarezza dolcemente la schiena per poi attirarmi a se, sento lo stomaco contorcersi la gola farsi secca e non riesco più a ragionare, non esiste altro oltre a me e lui, oltre alle sue mani sul mio corpo che bruciano come fuoco.
"Per niente" ingoio rumorosamente lui si avvicina fino ad arrivare ad un soffio dal mio viso, mi lascia un lento e dolce bacio appena sotto il viso e poi sul collo, con una lentezza estenuante. Sento scosse elettriche lungo tutto il corpo e anche nella mia parte più intima. Il corpo non risponde più ai comandi della mente e mi sento paralizzata, vorrei solo stringerlo più vicino a me.
"N-no" balbetto non avendo più la forza di respingerlo ma so che devo fermarlo altrimenti dopo starò ancora peggio, per lui sono solo il giocattolo momentaneo, allungo la mano dietro di me verso l'impasto della frittata e quando prova a riavvicinarsi gli percorro il viso con il dito sporco, si allontana guardandomi sconcertato così scoppio a ridere riuscendo di nuovo a rispirare.
"Tu" si avvicina in un nano secondo e mi carica in spalle come un sacco di patate, si pulisce il viso con la mia maglietta mentre tento di dimenarmi, lui mi tiene troppo stretta mentre sale le scale, mi butta sul mio letto iniziando a farmi il solettico, urlo e scalcio supplicando di smetterlo
"Di che mi vuoi, che vuoi solo me" si ferma momentaneamente avvicinandosi pericolosamente
"Mai" Alza le spalle e ricomincia a farmi il solletico e rido da morire ma mi sento il cuore più sereno quando vedo il sorriso sul suo viso, così vero e genuino e è solo merito mio.
"Ok ok" mi arrendo, lui si mette più comodo a cavalcioni su di me
"Ti voglio, voglio solo te" mi alzo sui gomiti per avvicinarmi a lui pericolosamente il suo sorriso si spegne leggermente diventando più serio
"È la verità?" La sua sembra una domanda, mi agito perché mentire non mi piace e se dicessi di no mentirei
"Ti voglio non più di quanto tu vuoi me" sorride allontanandosi si siede sul bordo del letto liberandomi, mi siedo accanto a lui che non mi guarda provocatorio come sempre ma fissa il paesaggio fuori dalla finestra.
"Sei brava"
"A fare?"
"A giocare. Questo è un gioco no?" Si volta verso di me come se gli importasse della mia risposta. Un gioco giusto, mi ero dimenticata che con lui niente è vero, una recita continua, chi sa se un giorno conoscerò il vero lui. Sono ferita perché io sono sempre stata me stessa e ho sempre detto la verità ma per lui non è lo stesso.
"Certo un gioco" mi alzo frustrata pronta ad andarmene
"Kyra" mi volto verso di lui che si è alzato a sua volta
"Non è colpa tua ok? Sono io che sono un disastro" si passa una mano tra i capelli frustrato, non ci posso credere, un emozione! Lui ha paura, paura di ciò che può succedere se si lascia andare.
"No non lo sei, ma crederlo è più facile no?"

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