Forti insieme

3.8K 129 1
                                    

Entro in camera sfinita dalla serata e mi butto sul letto arrotolandomi il piumone addosso, una risata riempie la stanza facendo vibrare il mio corpo
"Sei proprio una bambina" parla con la sua voce profonda e rauca e solo questo posterebbe a farmi perdere il controllo. Si sdraia accanto a me con il viso ad un millimetro da mio, mi scioglie dall'intreccio di lenzuola infilandosi sotto al piumone con me, i nostri piedi nudi si sfiorano e questo mi infonde mille scariche elettriche, non è umanamente sopportabile ciò che lui mi fa provare, occorre davvero tutta me stessa avere il controllo sulle mie emozioni in sua presenza. Rimaniamo così a guardarci i miei occhi ambrati contro i suoi ghiaccio potrei giurare di vedere il buio infondo alla sua anima. Eppure qualcosa sembra velare quello sguardo così triste.
"A cosa pensi Kyra?"
"A quanto dolore ti porti appresso" un lampo di sorpresa gli attraversa il viso prima che lui mi accarezzi dolcemente la guancia portando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio. So che dovrei essere arrabbiata, che ha usato parole forti ma l'ho fatto anche io e per me stiamo pari.
"Potrei dire lo stesso" sibila ad un soffio dalle mie labbra
"Ma non lo dici" Scuote la testa
"Perché tu sei più forte di me" gli stringo la mano e lui fa altrettanto, come se quel contatto potesse farci forza, come se questo bastasse a cancellare ogni dolore dalle nostre anime, vorrei farmi carico dei demoni che lo seguono solo per vederlo sorridere sempre, vorrei farlo sentire protetto sempre così che lui abbassi la guardia e faccia vedere quanta bontà nasconde, vorrei liberarlo da ogni obbligo perché realizzi i suoi sogni. Vorrei farlo ma lui non me lo permetterebbe, ma posso tenergli la mano mentre va avanti per la sua strada.
"Ti va di venire in un posto con me domani?" Annuisco
"Tu resti con me stanotte?"
"Anche tutte le notti da oggi se vuoi" si allunga unendo finalmente le nostre labbra, come un sospiro di sollievo, un bacio sollevato e grato di essere esistito, ogni attimo tra di noi sembra un miracolo, perché i nostri caratteri non combaciano ma tutto il resto si, si mette tra le mie gambe mentre io allaccio le mie introno alla sua vita per avvicinarmi a lui il più possibile, mi accarezza i fianchi sotto la maglietta di ogni parte del copro causandomi brividi infiniti. Ci stacchiamo solo per riprendere fiato. Mi guarda con un sorriso meraviglioso stampato in volto prima di allontanarsi e sfilarsi la maglietta per poi lanciarmela. Mi svesto e la indosso come pigiama mentre lui si è avvicinato alla finestra per fumare, la maglietta profuma di lui e lui é così dannatemnte bello illuminato dalla luna e con l'alone di fumo intorno.
"Se mi consumi non potrai più guardarmi in futuro" sorride mentre aspira dalla sigaretta, mi siedo a gambe incrociate non distogliendo nemmeno un secondo lo sguardo
"Se ti consumo troverò il modo di consolarmi" dico ironica tuttavia lui non sembra cogliere la mia ironia perché mi fulmina
"Col biondino di oggi?"
"Austin Moor" preciso e lui tossisce tutto il fumo che aveva aspirato
"Come scusa?"
"È il figlio del mio capo"
"Il fatto che sia uno degli chef più bravi di questo stato non ti giustifica" parla meno convinto di prima
"Era solo un pranzo"
"Tu pranzi con me, ceni con me, ti alleni con me, dormi con me e fai tutte queste cose con me perché io sono il tuo ragazzo, e tu sei mia!" Non lo dice con tono autoritario piuttosto sembra auto convincersi di qualcosa, qualcosa che non capisco ma non sembra arrabbiato più spaventato, ha paura che io voglia qualcun altro, come può solo pensarlo se ogni mia energia la impiego in lui, o meglio in noi.
Finisce la sigaretta spegnendola sul davanzale e lanciando la cicca con una schicchera, tuttavia resta poggiato alla parete osservando l'orizzonte. Osservo il suo fisico scolpito e con tatuaggi sparsi ovunque uno in particolare attira la mia attenzione, una rosa nascosta dentro una teca di vetro, con tutti i petali caduti ad eccezione di uno anche quello sembra di sul punto di cadere. Come la favola della bella e la bestia, la maledizione di non poter essere amato, ma alla fine anche il più spaventoso dei mostri ha trovato il suo grande amore. Noto anche delle cicatrici, una sul petto, un'altra dietro la spalla ed una sul collo a sinistra. Mi alzo attirando il suo sguardo su di me che mi studia come con un laser, mi avvicino a lui poggiando la mia schiena contro il suo petto, mi stringe le mani in vita poggiando il mento sulla mia testa, dato che mi supera di molto cm, gli accarezzo le mani con le mie.
"Anche la bestia è stata amata"
"Come?" Mi volto trovandomi ad un millimetro dal suo viso, gli indicò il tatuaggio sul petto sotto al braccio, lui l'osserva ed un leggero sorriso gli increspa le labbra
"Per me non c'è più tempo vedi...anche l'ultimo petalo sta per cadere" conto i petali a terra e sono quattro, perché qualcosa dentro di me mi dice che non sia casuale.
"Ci sono io adesso sei salvo"
"È un modo contorto per dirmi che mi ami?" Che stupido, inarca le sopracciglia ironico ed io lo spintono leggermente ridendo
"È un modo per dirti che ci sarò sempre" poggia la sua fronte contro la mia ed io mi sporgo leggermente per posargli un dolce bacio sulle labbra. Può una persona causarmi tanto scompiglio? Non so cosa provo, non ne ho idea, ma so per certo che senza di lui non riesco più a ricordare la vita. Quando è diventato così indispensabile, quando esattamente ha buttato giù tutte le mie barriere perché io non riesco a ricordarlo. Mi allontano per continuare ad osservare i suoi tatuaggi, uno all'incirca a metà braccio rappresenta una rosa dei venti senza freccia, ed ai quattro punti cardinali invece che scritto nord, sud, est ed ovest...è scritto amore, denaro, saggezza e potere. Traccio il cerchio di quella specie di bussola passando poi le dita su ogni punto cardinale.
"Manca la freccia" faccio notare ma non credo che nemmeno quello sia un caso.
"È già, non ho ancora scelto" Lewis non era stupido o distratto. Lewis è profondo in modo imprevedibile, nasconde segreti nei punti più oscuri dove nessuno ha il coraggio di andare, nasconde i segreti nei dettagli, quelli piccoli ed insignificanti a cui nessuno fa caso, lui si nasconde lì nell'ombra di se stesso, perché è fatto così, e aver capito anche la minima parte di lui mi riempie di soddisfazione.
"È tardi andiamo a dormire"
"Ho anche io un tatuaggio" affermo mentre mi butto sul letto
"Ah si è perché non l'ho mai visto?"
"Perché non sei abbastanza attento"

White Rose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora