Ogni sogno è importante

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Corro di sotto ormai in irrimediabilmente in ritardo, mi lego i capelli spettinati in una crocchia disordinata quando improvvisamente mi scontro contro qualcuno e tutta la mia roba cade a terra, ci vuole tutto il mio auto controllo per non urlare. Alzo lo sguardo Lewis sta fumando e non si sposta di un millimetro. Mi chino e raccolgo i quaderni e i pennarelli.
"Buongiorno anche a te" Sbuffo già praticamente sul portico di casa, mi afferra per un braccio ed io mi volto a guardarlo, i suoi occhi sempre così profondi e gelidi, il ghiaccio puro e mi terrorizzano come tutta la sua figura. Mi allunga un pennarello che avevo dimenticato.
"Grazie" parlo più gentilmente lui senza dire nulla si allontana, non lo capirò mai quel ragazzo.
"Kyra aspetta" mi volto sorridendo a David che mi corre incontro
"Tuo fratello ha deciso ora di non andare all'università mi dai un passaggio?" Gli faccio segno di salire lui scavalca lo sportello sedendosi accanto a me ed io parto velocissima.
"Ma perché dormite sempre qui?"
"Non sempre e poi siamo amici" Alza le spalle indifferente mentre si infila gli occhiali da sole sdraiandosi praticamente sul sedile.
"Allora come stai? Pensavo che la sbronza di venerdì non ti sarebbe più passata" lo guardo con la coda dell'occhio
"Sto bene grazie. Ora che ci penso io non so praticamente nulla di te"
"Perché ci odi e ci eviti" alzo gli occhi al cielo lui e Queen sono sopportabili diciamo, ma io in realtà sono così con tutti.
"Con questo?"
"Se domani vieni a pranzo con noi ti racconto ciò che vuoi" mi parcheggio vicino alle aule di economia, lui si sporge lascandomi un bacio sulla guancia
"Grazie" salta giù dall'auto e mentre lui si sta allentando urlo
"Porto Naty"
"Fa come vuoi" mi risponde ormai lontano. Sinceramente non so che pensare di loro, quando stanno insieme da fuori sono stupendi, intendo che sembrano proprio un gruppo di amici affiatati. Tuttavia conoscendoli singolarmente alcune cose non le capisco, come fa uno gentile ed introverso come Queen a sopportare una come Becky? Oppure David spiritoso e ancora un po' bambino come sopporta Lewis che non sa nemmeno sorridere? Poi li vedi sempre insieme e avvolte insieme spariscono nel nulla, mio cugino anche per giorni e non me ne capacito sinceramente. Sembra abbiano qualcosa da nascondere.
Mi passo una mano sul viso prendendo la straordinaria decisione che oggi salterò le lezioni così mi dirigo verso il bar.
"Un caffè lungo" ho bisogno di svegliarmi.
"Ma chi si vede" Queen si siede accanto a me io gli sorrido di sbieco ma sto ancora praticamente dormendo.
"Hai deciso di saltare le lezioni" parla in tono rimproveratorio ed io lo guardo male prima di buttare giù in un sorso il mio caffè
"E tu?"
"Ho chiesto prima io" Alza un sopracciglio divertito
"Ti va di accompagnarmi a fare shopping? Tra poco ci sarà la stupida festa di compleanno di Cody" evito la domanda perché sicuramente lo direbbe a Cody e dovrei subirmi l'ennesima ramanzina. Lascio i soldi sul bancone saltando giù dalla sedia diretta verso l'uscita
"Allora resti lì a guardare il vuoto?" Si riscuote puntando di nuovo gli occhi nei miei si alza seguendomi fino alla macchina.
"Sono tuo complice?" Domanda mentre partiamo, io sorrido sapendo che ormai ho vinto, non potrà dirlo a mio cugino in quanto non ha fatto nulla per impedirlo. Sono un'abile manipolatrice.
******
Trascorriamo circa un'ora e mezza tra i vari negozi a provare vestiti, ciò che piace a me non piace a lui e viceversa quindi non abbiamo trovato ancora nulla.
Esco dal camerino con indosso il vestito viola scuro con lo scollo a V, una cinta di brillanti mi stringe in vita prima di una lunga gonna che cade leggera fino ai piedi. Esageratamente legante per me ma non per l'occasione
"Sei stupenda" mi sorride io mi passo le mani sul vestito e non riesco a trattenere un sorriso, a mia madre sarei piaciuta molto, amava il viola.
"Mamma voglio il vestito da principessa" una bambina di circa 8 anni trascina la madre verso di noi, sua madre è vestita da impiegata del lussuoso negozio di abiti, mi sorride come a volersi scusare e prende un braccio sua figlia, allungandola mentre Quella piccola le piange sulla spalla. Mentre Queen paga con i miei soldi io mi cambio e lascio che la commessa lo sistemi nella busta. Mentre usciamo noto la bambina e sua madre nel bar di fronte.
"Mi aspetti un attimo?" Senza lasciare che risponda mi allontano. Ricordo la mia infanzia, circondata da regali e sfarzo come se tutti quello potesse riempire il vuoto dei miei genitori. Come se non avessi dovuto rinunciare ai miei sogni e le mie speranze.
"Ehi piccola lo vuoi un regalo" mi inginocchio davanti alla bambina lasciandole la busta tra le mani. Nessuno merita di veder svanire un sogno, fa troppo male. Lei con le sue piccole manine tira leggermente fuori il vestito
"Oh no Signorina non si preoccupi, mia figlia..."la fermo subito sorridendole
"Sua figlia è una bellissima principessa. Anche molto buona con la sua mamma vero?" Lei mi sorride annuendo per poi stringermi le braccia al collo, immagini con tutta la sua forza che non è molta ma basta a ripagarmi di tutti i soldi spesi e vale molto di più.
"Però ti svelo un segreto non tutte le principesse hanno un bel vestito e un castello. Basta avere una fatina che ti protegge e voler bene a chi te ne vuole allora sarai una principessa" le tocco io nasino e lei ride
"Grazie" cinguetta io mi alzo tornando sui miei passi
"Perché lo hai fatto? Quel vestito era l'unico che ti era piaciuto"
"Che importanza ha ne ho tanti, quella bambina aveva un sogno se potevo realizzarli perché no?"
"Perché sei tu a perderci qualcosa" risponde come se fosse ovvio. Non capiva. Sapere che qualcuno ti ricorderà per un'azione buona per sempre magari è da egocentrici ma non esiste soddisfazione più grande. Non sono una bella persona e le mie cattive azioni superano di numero quelle buone ma se posso farlo sono certa che qualcuno nel mondo non mi odia. Io avrei voluto qualcuno così in passato. Lo osservo attentamente negli occhi e lui sembra studiarmi e cercare di capire.
"Provaci, prova a realizzare il sogno di qualcuno e dopo vieni e dirmii che non ne valeva la pena allora potrò discutere delle mie azioni con te" fa una smorfia di disapprovazione, non volevo ferirlo o provocarlo ma è ciò che penso e sono onesta.

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