Lui prima di tutti

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Mi ritrovo sinceramente sorpresa a scoprire quanto Austin sia simpatico, intelligente e carismatico. Capisce tutte le mie battute acide sia su lui che sul mondo, mi ha fatto morire dal ridere tutto il pomeriggio per poi tornare su argomenti seri senza un attimo di pausa. Ha realmente qualcosa da dire su tutto, ha una sua opinione su qualsiasi cosa e su molte andiamo pure d'accordo.
"Italiana condivido" affermando la mia cucina preferita mentre finisco di bere il caffè, la mia mente corre subito a Lewis che al di fuori della pizza non tocca cibo italiano ma sono certa che riuscirò a fargli cambiare idea. È incredibile come in tre mesi ormai io riesca a ricollegare tutto a lui, mi innervosisce perché so che lui sarà la mia fine.
"Pensi al ragazzo di prima?" Austin mi riscuote dai miei pensieri ed io accenno un sorriso annuendo, ero riuscita a dimenticarlo per tutta la durata del pranzo ma come sempre lui torna impertinente in ogni mio pensiero. È scontroso anche nei ricordi, assurdo.
"È il mio ragazzo, sai vorrebbe fare il cuoco come te ma la sua famiglia non approva" tento di fare una spiegazione plausibile e il più veritiera possibile, infondo mio zio e i ragazzi sono l'unica famiglia che gli rimane, per questo gli è tanto fedele. Mi guarda di traverso come se lo comprendesse più di quanto io possa mai fare.
"Ci sono passato anche io, sarei dovuto diventare proprietario di grandi ristoranti al massimo, ma cucinare per altri era inconcepibile per la mia famiglia, poi c'è stata una ragazza che mi ha spinto a farlo ed ora eccomi qui" sorride malinconico, probabilmente questa ragazza era stata qualcuno di importante per lui, per come ne parlava con occhi sognanti e malinconici. Io volevo essere questa ragazza per Lewis, volevo che anche lui parlasse di me così ma lui doveva lasciarmelo fare. Abbasso lo sguardo torturandomi le dita per il nervosismo.
"Digli che se vuole gli trovo un ruolo come lava piatti e dopo come chef se è bravo e come cocapo in futuro se mi dimostra di essere il migliore e che lo vuole abbastanza" per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva, sgrano gli occhi, lo ha detto con così tanta premura e gentilezza che mi fa dubitare che sia nato nel lusso, mio cugino non sarebbe in grado di essere così umile. In fondo chi sono io per lui se non una conoscente.
"Io...c'è....grazie ma perché?" Domando mentre lui lascia il prezzo dell'intero conto sul tavolo ed io non ho alcun coraggio di obbiettare.
"Perché aiutare gli altri mi fa stare bene" le stesse parole che escono dalle mie labbra così spesso, le stesse parole a cui la gente intorno a me risponde con una risata come se fossi un'aliena, le stesse parole che ripeteva mio padre e che ripeterò ai miei figli.
"Io davvero non so come ringraziarti"
"Non devi farlo, ma se proprio ci tieni un altro pranzo il prossimo venerdì?" Domanda facendomi l'occhiolino mentre mi tiene aperta la porta, di certo conosce la galanteria e se non fosse che Lewis attira ogni mia energia, emozione e pensiero probabilmente avrei perso la testa per Austin.
"Certo" si imbroncia leggermente
"Ma non devi farlo perché ti senti in debito" precisa
"Lo faccio perché mi piaci" annuisce sorridendo mentre raggiungiamo in poco tempo l'edificio dove lavoro
"Bene dammi il numero del tuo ragazzo lo chiamerò" Annuisco e glielo lascio subito insieme al mio numero. Mi saluta con un bacio sulla guancia
"Ci vediamo venerdì Kyra" entro in studio leggermente stordita, non ci posso credere, Lewis potrà realizzare i suoi sogni, ed io lo avrò aiutato, questo mi rende inspiegabilmente e immensamente felice.
********
Torno a casa più entusiasta che mai nonostante quel costante pensiero che mi sussurra all'orecchio che lui è ancora incazzato senza motivo, che io dovrei essere arrabbiata per le sue parole e che potrebbe non apprezzare il gesto orgoglioso com'è. Entro in casa buttandomi accanto a Cody davanti alla televisione
"Pronta ad affrontare zio?"
"Affatto ma non posso mica scappare"
"Non lo faresti neanche potendo" ha proprio ragione, odio affrontare le emozioni ma le persone quelle sono pronta a guardarle negli occhi e schiacciarle, oppure ad ignorarle se proprio mi hanno ferita profondamente come è successo con i ragazzi in passato. Rimango accanto a lui a vedere uno stupido programma su delle persone brutte che diventano stupende, cosa ci trova di tanto divertente in questo non ne ho idea sinceramente. So che ultimante sono un po' annoiati in quanto la famiglia fantasma non manda più sfide e senza più sfide niente più crimine, non so se sentirmi sollevata oppure no perché infondo questa è la loro vita.
"Arrivano gli altri per cena" mi informa Annuisco saltando giù dal letto pronta a mettermi qualcosa di comodo addosso. Salgo indossando i leggings ed un maglione nero lungo fino a metà coscia, lego i capelli in una coda alta ed infilo degli stivaletti bassi pelosi dentro. Scendo le scale sfregandomi le mani porta a mangiare l'impossibile dato l'odorino che proviene dalla cucina. Trovo gli altri già seduti a tavola intenti a mangiare mentre, il mio sorriso si spegne quando incontro lo sguardo di Lewis cupo e truce. È ancora arrabbiato per Austin? Mi siedo di fronte a lui indifferente dato che i nostri amici ancora non sanno nulla di noi, solo e unicamente per il volere di Lewis dovrei essere io Quella incazzata. Mangio ascoltandomi discorsi degli altri senza proferire parola proprio come lui.
"Kyra come va con il lavoro?" Mi Chiede Samantha ed io alzo lo sguardo dal mio piatto
"Molto bene"
"Certo con la compagnia che hai" sputa acido Lewis senza nemmeno guardarmi
"E hai una pausa?" Domanda Becky ignorando Lewis
"Si per il pranzo un ora"
"Che trascorre a scopare colleghi" sussurra Lewis mio cugino lo guarda malissimo lui sbuffa roteando gli occhi
"Ripetilo ad alta voce Lewis" lo minaccia lui guarda me e poi mio cugino accanto a noi a capotavola
"Tua cugina è una Troia" sibila tra i denti io mi alzo di scatto facendo strusciare la sedia a terra e facendola cadere a terra per sbaglio.
"Mi dispiace davvero tanto che il fatto che non te la do ti turbi tanto e che le mie attenzioni per altri ti facciano arrabbiare, la cosa ti sorprenderà ma a quanto pare io piaccio alle persone come tuo fratello" Ringhio furiosa so che l'ultima parte è stata cattiva ma non accetto il fatto di farmi insultare davanti a tutti da lui, ma poi con quale diritto? Io che ho cercato di aiutarlo e basta così mi ripaga? Sgrana gli occhi come se gli avessi appena tirato un pugno e per quanto posso sembrare strano mi sento soddisfatta, gli ho fatto provare qualcosa per una volta la sua maschera di indifferenza sembra furiosa eppure è maglio che niente. Si alza raggiungendomi con pochi passi, mi afferra per un braccio attirandomi a lui con troppa violenza, si avvicina la mia orecchio
"Prova ad avvicinarti di nuovo a lui e tra noi può finire qui" in meno di un secondo Cody lo ha allontanato da me ed io riesco a mettermi in mezzo prima che gli tiri un pugno, mi posizione davanti a Lewis che si sta rialzando da terra
"Non fargli del male" lo supplico con lo sguardo, so che mi ha ferito e che non riesco proprio a comprendere questo attaccamento morboso a me, ma so che non sopporterei essere la causa del suo dolore.
"Sei impazzita? Ti ha insultata e chi sa cosa ti ha detto per farti spegnere gli occhi prima, non mi frega un cazzo che è il mio migliore amico lo sai" pensa che sia per questo che l'ho fermato? Faccio un profondo respiro ma non mi muovo di un millimetro e Cody come tutti gli altri mi guardano confusi ed accigliati. Sono una vendicativa che fa agli altri ciò che loro fanno a me, capisco che siano sorpresi che ora lo difenda nonostante tutto.
"Se vuoi menarlo dovrai prima superare me" ingoio un groppo che avevo in gola e Cody lentamente sembra rilassarsi ed io insieme a lui
"Io non ti capisco" Scuote la testa arreso prima di allontanarsi seguito da Samantha. Mi volto verso Lewis che mia sta guardando con la sua solita indifferenza stampata in viso
"Stai bene?" Domando preoccupata lui accenna un sorriso annuendo
"Grazie" sussurra così piano che potrei anche essermelo immaginato.

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