Mi fido di voi

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"Zio ci ammazza se non torniamo almeno una settimana prima di Natale" mi rimprovera Cody ma la mia attenzione è catturata da Caleb e Queen che stanno discutendo a bassa in cucina ma molto animatamente. Si conoscono poco cosa avranno da discutere tanto?
"Oi come va con Queen?" Domando a Natasha sottovoce
"Molto bene, lui é molto dolce e gentile, mi ascolta sempre è ironico. Si fida di me e so che posso fidarmi di lui"
"Per caso hai notato qualcosa di strano?" Mi guarda confusa sembra però riflettere sulle mie parole poi come un illuminazione sobbalza
"Certo, molto spesso la notte si alza e discute al cellulare e cose del genere sempre però quando crede che io non sia nelle vicinanze. Non volevo siparlo ma una volta ho letto i messaggi che arrivavano in continuazione erano minacce serie da un certo Ian, diceva cose pesanti e assurde, anche tuo zio gli scrive ma non ho fatto in tempo a leggere cosa. Perché me lo chiedi?" Cavolo, c'è qualcosa che non va, avrei voluto togliermi i sospetti dalla testa, rinunciare all'idea che erano tutte della fantasise ma non mi sbagliavo mi nascondono qualcosa. Mi alzo correndo su per le scale David mi ferma per un braccio guardandomi preoccupato
"Tutto bene?"
"Certo" mi analizza un attimo ma poi mi lascia andare, prima che possa scendere l'ultimo gradino lo fermo
"David" di volta sorridente verso di me
"Ti fidi di me?"
"Certo perché non dovrei?" Annsuico
"Io quindi posso fidarmi di te, sono certa che non mi tradiresti mai" mi guarda leggermente confuso, fa una smorfia di disapprovazione e poi abbassa lo sguardo
"Certo Kyra non ti mentirei mai sei una mia amica. È grazie a te se ora sto con Caleb" gli sorrido annuendo. O mi sbaglio oppure sono tutti quanti dei bravi attori e la seconda ipotesi mi terrorizza, ho sempre capito le persone, ho sempre però fatto attenzione a non affidarmi solo all'intuifo ma anche all'esperienza, per questo raramente mi sono fidata. Eppure loro in qualche mondo hanno abbattuto le barriere, anche il dall'interno ho combattuto per non essere più di quella che ero, se davvero loro mi hanno mentito non so se riuscirò più a fidarmi di qualcuno. Se la mia famiglia mi ha mentito allo potrei perdermi di nuovo. Cerco sui social Stefan tra anche i seguiti di Cody e tutti loro e trovo tre account, la cosa sconcertante però è che il profilo con la foto che gli somiglia di più è Stefan Tomas lo stesso cognome di Lewis...sono parenti e lui lo ha ridotto così? Un brivido di terrore mi corre lungo la schiena. Gli scrivo chiedendoli se è davvero lui.
~Oi Stefan ti ricordi di me?~
~come dimenticarsi di una Williams~ mi risponde in pochi minuti
~ho bisogno di sapere se davvero la mia famiglia mi nasconde qualcosa. Puoi aiutarmi?~
~credo che debbano essere loro a dirti la verità~
~non lo hanno fatto fino ad adesso~ sento le mani tremare ed il cuore martellare nel petto possibile che mi nascondano davvero qualcosa
~sei sicura?~
~si~
~vediamoci tra due giorni al parcheggio del college. Posso dirti solo alcune cose il resto dovrai scoprirlo da sola~
~grazie~
~chiamami per qualsiasi cosa~ mi invia il suo numero che io memorizzo immediatamente. Devo andare via di qui.
"Kyra è pronto" mi viene a chiamare Samantha
"Non ho fame penso che finirò il quadro" gli indico la tela di fronte alla finestra
"Sei molto brava"
"Grazie" senza chiedere nient'altro se ne va. Controllo le previsioni per domani e sembrano calmarsi, invio un messaggio al mio autista chiedendo di arrivate qui per le tre di notte senza farsi vedere da nessuno, lo prego anche di usare la mia auto. Lui accetta volentieri senza fare domande. Faccio velocemente le valigie nascondendole poi sotto al letto infilo il pigiama e per distrarmi mi metto realmente a finire il quadro. Questo dieci giorni erano iniziati tanto bene da farmi cambiare idea su Cody e i suoi amici, ma l'istinto ci aveva visto bene questa volta le apparenze non ingannavano. Finisco il quadro aggiungendo la mia firma e il titolo
"Attimo di illusione" lo appoggio alla base dell'aramdio e mi metto a dormire chiudendo bene a chiave la porta.
********
Il giorno dopo riesco ad usare la scusa di non sentirmi molto bene. Non voglio più sentire bugie, illudermi che sia tutto vero, non voglio più consocere i loro pregi e i loro difetti, non voglio affezionarmi più di così perché qualcosa dentro di me mi dice che questa potrebbe essere la fine. Io non voglio più soffrire e farò di tutto per prevenirlo. Quando vedo tutti uscire sul retro per giocare con la neve io scendo e nascondo le valige fuori dalle recinzione dell'entrata e poi torno di corsa in camera. Queen mi porta la cena a letto ed io lo ringrazio.
"Queen"
"Dimmi"
"Le relazione basate su menzogna crollano prima o poi e in entrambi i casi sarebbe colpa tua" mi guarda leggermente interdetto ma poi gli chiedo gentilmente di uscire e lui non fa altre domande. Alle tre di notte con la borsa in spalla cammino in punta di piedi per uscire, lascio il mio quadro sul tavolino in salone e ci vorrà lo terrà. Esco e noto che Paul ha già caricato le valige in macchina. Salgo velocemente accanto a lui che parte a velocità luce. Arrivati a casa do la valigia più piccola a Paul e gli dico di metterla in cantina mentre io risalgo in machina
"Tu non mi hai Mai vista ok?"
"Stia attenta singrina Williams"
"Come sempre" gli faccio l'occhiolino e parto verso l'hotel più vicino al college. Spengo il cellulare per non ricevere chiamate e messaggi insistenti.
*******
"Diventi più bella ogni volta che ti vedo" lo saluto con due baci sulla guancia e gli sorrido, ci sediamo ad un tavolo al piano superiore. È molto più bravo a parlare di quanto lo sia Lewis.
"Allora te e Lewis siete..." cugini o parenti credo per il loro cognome
"Fratelli gemelli" grano gli occhi, gemelli, per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva. Possibile che qualcuno meni a morte il suo gemello. Ok ora inizio a ricredermi forse non conosco davvero Lewis, non avevo capito nulla di lui.
"Si chiama Labirinto Segreto" inizia ed io lo fermo subito
"Cosa si chiama labirinto segreto?"
"Ciò che ci lega gli uni agli altri"

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