Il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l'ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili. E sono sicura che per quanto dolore mi sia stato inflitto da Peter Pan, in me cresce ancora la speranza che lui possa diventare migliore. Se lui capisse che esiste una parte buona in tutti noi sono sicura che questa sofferenza finisse, insieme ai dolori di ciascun bimbo sperduto.
In questo momento mi trovo in spiaggia, mi piace stare qua, non conosco molti posti e non vedo l'ora di scoprirli ma questo rimarrà il posto più amato e odiato.
Come da routine lavo i vestiti e li stendo sulle rocce sperando che si asciughino il prima possibile, mi siedo sulla sabbia bollente e guardo verso l'orizzonte, mi chiedo se in qualche luogo lontano ci sia qualcun altro, mi domando se qualcuno è mai scappato dall'isola, punto poi lo sguardo in alto e guardo il sole, lo stesso sole che probabilmente staranno osservando i miei genitori e fa così strano sapere che siamo sotto lo stesso cielo ma che le nostre strade non si incroceranno mai, involontariamente poso una mano sulla ferita sul mio fianco, ricordandomi che l'umore di Peter Pan è collegato all'isola ma la cosa più spaventosa è che il clima è sempre lo stesso, l'isola è sempre avvolta da un Sole bollente, suppongo sia dovuto alla rabbia.«Madelaine giusto?» domanda qualcuno alle mie spalle e prontamente mi alzo voltandomi dalla sua parte, sorrido nel vedere che è lo stesso ragazzo che mi ha rivolto la parola ieri pomeriggio.
«Si, tu sei?» domando felice che qualcuno mi abbia finalmente rivolto la parola, felice che forse mi troverò un amico.
«Michael» si presenta con una stretta di mano, questo ragazzo ha un'espressione diversa dagli altri, sembra quasi innocuo.
«Da quanto tempo sei sull'isola?» domando avvicinandomi scalza verso la riva del mare per bagnarmi i piedi, la voglia di tuffarmi in acqua è tanta ma gira voce che vi nuotino le sirene.
«Tanto da sapere che il tuo carattere non ti farà sopravvivere a lungo» afferma strofinandosi le mani sul pantalone logoro. Questa sua affermazione non mi tocca per niente, non ho paura della morte, è solo un altro viaggio da attraversare, ammetto che da piccola avevo paura, passavo le notti a piangere nel mio letto, a soffocare i singhiozzi per paura che la morte mi avrebbe allontanato per sempre dai miei genitori.
«Non ho paura di lui» ammetto continuando a guardare l'oceano, c'è qualcosa che mi spinge ad osservarlo incantata. La mia affermazione fa ridere Michael ma non mi importa, avevo immaginato la sua reazione, era prevedibile.
«lui è il demone, non esiste anima più nera della sua» inveisce alterando leggermente il tono della voce al che gli scocco un'occhiataccia. «Tutti lo temono, perché la sua magia è tanto grande quanto pericolosa»
Non credo a ciò che dice, non esiste una persona così crudele, io vedo solo un povero ragazzo che cerca di mostrare al mondo che è forte, gli sarà stato fatto qualche torto e le sue azioni ne sono la conseguenza.«Madelaine lui ti distruggerà» sussurra flebilmente indicando la ferita sul mio fianco che ho dimenticato di coprire.
«Sarà il tuo peggior incubo» aggiunge e dai suoi occhi capisco che Peter Pan gli ha fatto qualcosa di terribile, qualcosa che Michael mi racconterà presto.«Lui manipola le persone, le incanta, ti farà credere di star cambiando e all'ultimo ti distruggerà» spiega e la sua frase approva la mia ipotesi, a Michael gli è stato fatto qualcosa di terribile, il suo viso è pallido, i suoi occhi contornati da grandi occhiaie.
Un struscio proveniente dalla foresta attira la mia attenzione e probabilmente ho capito chi l'ha causato.«Michael» esclamo impaurita ricordandomi una cosa «lui ha occhi e orecchie da tutte le parti» aggiungo ricordandomi testuali parole citate da Felix, il viso del ragazzo di fronte a me abbassa il capo colpevole e afflitto dal dolore.
Lui lo sa che Peter scoprirà ciò che ha detto e lo farà andare in bestia, ma ha voluto avvertirmi lo stesso.«Perché?» domando cacciando indietro le lacrime, ha segnato la sua condanna a morte perché Peter lo troverà e lo ucciderà.
«ho bisogno che tu salvi mia sorella» mi supplica e immediatamente accetto, aspetto che pronunci il suo nome ma crolla in ginocchio a terra mentre con le mani si trattiene il collo come se stesse soffocando, all'inizio non capisco ma poi collego tutto.
«Peter Pan sei un codardo» urlo con tutta l'aria che avevo nei polmoni guardandomi intorno ma del ragazzo dall'anima nera nessuna traccia. Ed io con un vuoto nel petto mi avvicino a Michael che morente si trova steso a terra, prendo il suo viso tra le mani e avvolgo il suo corpo tra le mie braccia, dal suo viso trapela tutta la paura della morte e non permetterò che muoia da solo.
Lo abbraccio forte cercando di emanare più calore possibile ma non piango, accade raramente e nei momenti più difficili e per quanto io stia male per ciò dal mio viso non scorre nemmeno una lacrima.~~~
Trascino le mie gambe con tutte le forze che ho per il terreno, con un senso di vuoto all'altezza del petto e due obiettivi da raggiungere.
Punto 1_ troverò la sorella di Michael e la salverò.
Punto 2_troverò un modo per far scappare Baelfire, costi quel che costi.
Io ci riuscirò perché quando voglio una cosa la ottengo sempre. E non mi importa se Peter Pan non fallisce mai, perché c'è sempre una prima volta e posso essere buona quanto vogliono ma salverò il mio amico.«Buonanotte Maddy» sussurra assonnato Bealfire per poi stendersi sul letto pronto a dormire ma lentamente mi alzo dal mio scomodo letto e mi avvicino a lui, stendendomi al suo fianco.
Ho bisogno di conforto in questo momento, solo poche ore fa è morto un ragazzo tra le mie braccia, ed io non ho potuto fare nulla.
Baelfire nota il mio viso stanco e subito capisce infatti mi avvolge tra le sue braccia e mi accarezza il viso cercando di darmi calore.
L'unica cosa che vorrei fare è piangere, liberarmi da questa rabbia che sento dentro ma non ci riesco.
Qualche minuto dopo mi accorgo che il mio amico si è addormentato mentre io non riesco a prendere sonno, ho troppi pensieri per la testa e la notte è l'unico momento in cui posso riflettere.«Ti prometto che ritornerai a casa» sussurro per poi stringere le sue braccia come protezione. Non permetterò a nessuno di distruggere la felicità di Baelfire.
Lui deve tornare a casa dai miei genitori e da Will, devo solo trovare un modo per farlo scappare, ci deve essere per forza, non mi importa quanto tempo ci vorrà, io troverò un modo.Spazio autrice
I LOVE IT WHEN YOU CALL ME SENORITA

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•𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝑃𝑎𝑛 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑖𝑙𝑠•
FantezieSapete la storia dello yin e dello yang? Dicono che rappresenti rispettivamente il male e il bene. Il simbolo dello yin è completamente nero, tranne per un piccolo puntino bianco, ciò sta a significare che per quanta oscurità si celi nel corpo di u...