capitolo 40

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Ignoro le sue parole e tutto ciò che mi ripeto nella mente, è che ho perso e che sono ancora troppo debole. Potrei allenarmi per altri 98 anni ma non cambierebbe nulla, o forse perché non lo voglio veramente.

«riportami a casa» ordino dura continuando a guardare tutto fuorché lui.
«lo farò» risponde senza far trapelare nessun tipo di emozione «ma prima lascia che io ti porti in un posto»
«assolutamente no!» sbotto puntando lo sguardo su di lui...spento, proprio come me.
«riguarda Baelfire» specifica con lo stesso tono. Rabbrividisco al suo nome e trattengo il fiato spostando lo sguardo da Peter e portandolo sul punto in cui è sepolto il mio amico. Fa male, molto ed è incredibile come sia passato quasi un secolo eppure mi trovo in queste condizioni. Ho bramato così tanto la vendetta, e alla fine ho risparmiato Peter, ma con quale coraggio lo avrei ucciso? Ho usato la scusa di volermi vendicare, per distrarmi da quella sera, in cui non persi solo Baelfire ma anche il ragazzo che ora ho di fronte, non riesco a guardarlo più come prima. Ma adesso che mi trovo qua, sull'isola, mi rendo conto quanto sia stata superficiale la mia scelta, non mi sento in colpa per John e Trilly, ma per me stessa, sarei potuta tornare a Londra e vivere questi anni con la mia famiglia, ma come avrei potuto spiegare della nostra scomparsa? non mi avrebbero mai creduto, e poi con quale coraggio mi sarei presentata senza Bae? avevo promesso di proteggerlo...
«va bene» mi arrendo poco dopo «ma subito dopo mi riporterai a Londra» aggiungo con durezza e lo vedo trasalire.
«Mad...» cerca di dire, ma stringo gli occhi e mi faccio forza.
«mi hai tolto tutto, dammi almeno il mio lieto fine» e con quel "tutto" non intendo solo Baelfire, ma mi ha prosciugato di ogni mia emozione, abbandonandomi solo con la rabbia.
«vedo che, in fondo, non sei cambiata» accenna con un lieve sorriso sfacciato, facendo riferimento al mio voler ancora il lieto fine, ma decido di ignorare quest'ultima sua frase, e faccio un semplice cenno del capo, per invogliarlo a camminare.

Passo lo sguardo su tutto l'ambiente che mi circonda e mi soffermo sul cielo, sembra che le nuvole grigie se ne stiano andando e compaiono lievi raggi di sole. Non credo che ci sia bisogno di aggiungere altro.
Camminiamo per altri 10 minuti quando mi sorge una curiosità e decido di spezzare il silenzio che si era creato.
«tu sapevi che avrei ucciso Trilly e John, vero?» domando, deglutendo amaramente, fa così strano dirlo ad alta voce «per questo me li hai portati» aggiungo sicura di ciò.
«vedi Mad» esclama con una punta di sfacciataggine nel tono «è vero. Sapevo che saresti tornata e avresti cercato vendetta, così ti ho facilitato le cose...vedila come un regalo»
«un regalo? uccidere due persone non è un regalo!» sbotto serrando la mascella.
«eppure...non ti penti di ciò che hai fatto» afferma sfacciato, dandomi le spalle e continuando per la nostra direzione.
Non rispondo, non so cosa dire e tantomeno voglio avere un discorso con lui. Non so dove mi sta portando, e cosa c'entra Baelfire, ma sono sicura, che dopo ciò, mi riporterà a casa.

Camminiamo fino ad arrivare ad un enorme grotta. E con un semplice cenno del capo, Peter mi invita ad entrare, seguita da lui. Deglutisco un po' nervosa, ma cerco di non darlo a vedere, così serro la mascella e stringo le mani in due pugni entrando al suo interno. Non so che cosa contenga, e non so nemmeno se sarà un bene scoprirlo. Qui sull'isola mi potrò aspettare di tutto, soprattutto se a portarmi in un luogo è Pan. Reprimo la mia voglia, di gettare un veloce sguardo sul ragazzo dagli occhi neri, e alla fine cedo. Ha le spalle rigide, così come la sua postura. I suoi capelli sono arruffati, a causa del piccolo duello avvenuto prima, e come al solito, i suoi fianchi sono circondati da una cintura, a cui è attaccato un pugnale, rabbrividisco nel riconoscere che è lo stesso che ha usato per uccidere Baelfire.

Devio lo sguardo e lo porto avanti a me, notando un enorme lago, posto al centro della grotta. Incuriosita, mi avvicino ancora di più e non posso negare che sia bellissimo, ed i riflessi azzurri che attraversano l'acqua, rendono il posto ancora più affascinante. Ed incantata da ciò, porto la mano verso l'acqua ma vengo bloccata da una voce dura.
«non toccarla» ordina «per quando possa essere affascinate, è pericolosa».
Un po' confusa, ritraggo la mano e dopo essermi schiarita la voce, mi allontano dal lago.
«che ci facciamo qua?» chiedo in modo schietto volendo arrivare dritta al punto.
Trattiene il fiato sospeso per un po' per poi lasciarsi andare e avvicinarsi a me.
«non starò qui a farti un discorso lungo, capirai tutto guardando» continua, «Devi solo sapere che le persone non ci lasciano mai veramente» pronuncia questa frase con tristezza, ma cerca di nasconderla con un tono più duro «e l'isola, essendo carica di magia, avrà bisogno di più tempo».
Se prima ero confusa, adesso lo sono ancora di più e non posso nemmeno negare di essere leggermente spaventata.
«non capisco» dico confusa e mi allontano di qualche passo da lui. Come se la sua vicinanza possa mandarmi ancora di più in confusione.
«ciò che devi fare è prendere l'acqua e berla» spiega e corrugo la fronte.
«hai detto che è pericolosa» gli ricordo.
«lo è, ma dipende tu cosa intendi per "pericoloso"» aggiunge e mi mostra un mezzo sorriso colmo di angoscia. Mentre passa lo sguardo sul mio corpo, per poi soffermarsi sul mio viso. Deglutisco nervosa, e in modo un po' troppo brusco, devio lo sguardo da lui al lago.
Faccio come dice e mi avvicino al lago, intimorita mi siedo a terra, sulle ginocchia e mi sporgo verso il lago. Metto le mani a coppa e prendo un po' di acqua per poi portarmela alle labbra e berla. Non so cosa accadrà, ma ho deciso di fidarmi di Peter per l'ultima volta, e in caso accadesse qualcosa di brutto, so che non mi ferirà, inoltre mi ha privato di tutto ciò che avevo, tra cui lui stesso.
Vedo il lago, dapprima liscio come seta, adesso con piccole onde e faccio scivolare lo sguardo dalla riva fino in fondo ed una figura, che sta uscendo lentamente dall'acqua cattura la mia attenzione. Indietreggio spaventata e porto lo sguardo su Peter per chiedere spiegazione, ma in risposta, serra la mascella, portando lo sguardo sul lago.
La figura prima è completamente avvolta dal buio, poi noto che è illuminata da alcuni riflessi di luce per poi infine, rivelare la figura.

•𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝑃𝑎𝑛 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑖𝑙𝑠•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora