Non sto piangendo e non sono nemmeno arrabbiata, non so spiegare come io mi senta. Ma, adesso che ho rivisto Baelfire mi sento molto più leggera. Non so come sia possibile, e non voglio nemmeno saperlo, mi è bastato parlarci per sentirmi di nuovo a casa dopo tanto tempo.
Sospiro e mi sollevo da terra, incrociando lo sguardo di Peter, che mi osserva a braccia conserte.
«portami a Londra» dico deglutendo a vuoto.Il ragazzo annuisce duro e a passo deciso, si dirige verso l'uscita della grotta seguito da me.
Stringo i denti tra di loro e combatto con me stessa per non guardarmi intorno e soprattuto per non posare lo sguardo su Peter.
Fa male, nonostante tutti questi anni fa ancora male. E tutti sanno che il dolore mentale è molto più potente di quello fisico. Si imprime nella tua mente e non esiste cura che possa guarirlo o almeno far alleviare il dolore.
Ma la cura per il dolore mentale può anche essere una persona, ed io ce l'ho proprio a pochi passi da me.Improvvisamente Peter si ferma e si volta verso di me, noto come passa uno sguardo cupo e malinconico lungo tutto il mio corpo, e poi, con sguardo assente, allunga una mano verso di me.
«andiamo» sussurra semplicemente e mi paralizzo per qualche secondo. Non posso negare di essere spaventata, non avevo preso in considerazione il fatto che per riportarmi a Londra, dovessi aggrapparmi a lui. Credevo di essere abbastanza forte, ma mi sono ricreduta, perfino la sua vicinanza mi fa ancora male.
Sospiro prendendo coraggio, e lancio un ultima e veloce occhiata alla grotta alle mie spalle.'Sei la mia stella, Bae' rivolgo un ultimo pensiero al mio migliore amico, e poi mi rigiro incontrando lo sguardo cupo di Peter.
Allungo la mano verso di lui e l'afferro. Tutto ciò che continuo a ripetermi nella mente è che devo mostrarmi forte, che non devo tentennare e fargli capire che non mi fa più nessun effetto.
Ma non sono mai stata una gran bugiarda, e al solo tocco delle sue dita, chiudo gli occhi sospirando leggermente.
Stringe la mia mano e mi tira leggermente verso di sé, apro gli occhi incontrando i suoi che non si spostano dai miei, nemmeno per un secondo.
Fa scivolare la sua mano lungo la mia schiena per poi cingermi i fianchi, rabbrividisco a quel tocco e spero con tutto il cuore che Peter non l'abbia notato.Accade tutto in pochi secondi, il tempo di un battito di ciglio e mi trovo a volere in aria stretta fra le braccia di Peter.
Mi lascio andare ad un lieve sorriso e mi mordo il labbro inferiore mentre mi guardo intorno incantata.
Volare da quel senso di libertà che in tutti questi anni non ho sentito, inoltre la visuale dall'alto è bellissima. Sento come se tutti i pensieri si fossero dissolti nel vuoto.
E ancora con uno stupido sorriso sul viso, porto lo sguardo su Peter che scopro a guardarmi. Ed il suo sguardo passa dalle mie labbra ai miei occhi un paio di volte, e sento un tuffo al cuore. Fa ancora più male.
Sospiro, e inclino la mia testa, fino a poggiarlo tra l'incavo del suo collo e mi assaporo questo momento. E sorrido quando noto che lui stringe di più la presa attorno al mio fianco. Non riesco ancora a perdonarlo, ma in questo momento, più degli altri, sento la necessità di stargli vicino. Sarà che poi non lo vedrò più, e già sento la sua mancanza. Ma la verità è che lui mi manca da bene 98 anni, mi manca anche ora che sono tra le sue braccia. Mi sento come se fossi dove vorrei, fra le sue braccia, anche se non in volo verso Londra, ma adesso sento che sia la scelta più giusta.E mi rendo anche conto che non ho mai smesso di amarlo dopo tutto questo tempo, e mi chiedo se sia sbagliato. Ancora non mi capacito che io sia riuscita ad innamorarmi di uno come lui. Dal primo giorno che misi piede su quell'isola la sua prepotenza non mi diede pace, trattava chiunque con violenza e prepotenza. Uccideva degli innocenti senza tentennare, nei suoi occhi non vi era traccia di umanità. Eppure io mi sono innamorata comunque, è un amore tossico il nostro? Ma prima di tutto...lui mi ama? perché io non so più cosa pensare e sento il respiro mancarmi solo provandoci.
E anche se riuscissi a perdonarlo, che cosa accadrebbe dopo? vivremo sull'isola felici e contenti? non credo proprio...
Forse è la scelta migliore allontanarmi da lui, che cosa potrebbe portare questo amore tossico? E Dio... mi sento così sporca perché io non voglio amarlo più, sarebbe tutto molto più semplice. Ma non scegliamo noi chi amare, giusto?
La mia parte ragionevole dice che sto facendo la scelta giusta, ma il mio cuore afferma il contrario. Per tutta la mia vita ho sempre deciso con il cuore e mai con la testa, ed ecco cosa mi ha portato, dolore e sofferenza. Ma è anche grazie ad esso se sono riuscita ad innamorarmi di Peter Pan e aver vissuto come in una favola, anche se non abbiamo avuto il nostro "vissero felici e contenti".
O forse vivremo felici e contenti ma non insieme, io a Londra e lui sull'isola che non c'è. Io crescerò senza di lui, e lui rimarrà il ragazzo sperduto. Ma che vita mi aspetterà senza amore?
E non mi pento di averlo amato con ogni cellula del mio corpo, ma adesso è il momento di ragionare con la testa. Sia io che lui abbiamo sbagliato, chi più e chi meno, ma io quella sera lo stavo per abbandonare anche se alla fine ho cambiato idea, si sentiva tradito da me e... non posso credere che io stia cercando una giustificazione per lui. Non c'è, la devo smettere. Devo reprimere il sentimento che provo per lui e pensare un po' a me stessa. Forse un giorno lo perdonerò, o forse già l'ho fatto ma non riesco ad accettarlo, si decisamente. Sono troppo buona! lui me lo diceva sempre e ha ragione.
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•𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝑃𝑎𝑛 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑖𝑙𝑠•
FantasySapete la storia dello yin e dello yang? Dicono che rappresenti rispettivamente il male e il bene. Il simbolo dello yin è completamente nero, tranne per un piccolo puntino bianco, ciò sta a significare che per quanta oscurità si celi nel corpo di u...