Stringo tra le mani la spada e con tutte le forze che ho colpisco Peter Pan, ma prontamente riesce a schivare e bloccare ogni mio colpo.
Non demordo e colpisco ancora, fallendo ulteriormente, ma questa volta Peter riesce a farmi cadere l'arma dalle mani, provocando anche un profondo sospiro da parte mia.
«sei debole» mi lancia un occhiataccia mentre mi osserva prendere la spada da terra.
«per questo ci stiamo allenando» rispondo mordendomi la guancia prima di attaccarlo ripetutamente.
Nell'aria riecheggia unicamente il tintinnio provocato dallo scontro delle lame, cerco di utilizzare tutta la forza che ho ma ancora una volta la spada viene lanciata via da me.
«quello che non capisci è che non serve solo la forza per combattere, ma anche la rabbia. Tira fuori tutto quello che senti e sfogati» spiega e annuisco alle sue parole.
«Lo capisco dal tuo sguardo che hai parlato con Baelfire, tira fuori tutto» nel sentire ciò sento presto il sangue scorrere ribelle nelle vene.
Afferro saldamente il manico e mi avvento su Pan più forte di prima.
«ti ha mentito» esclama con tono pacato mentre anche lui si difende da ogni mio colpo.
«ti ha tenuta all'oscuro di tutto» aggiunge con il solo scopo di tirare l'ira dentro di me e probabilmente ci sta anche riuscendo.
«non si è fidato di te» sbotta duro e mi fa ancora più male sentire ciò, così prendo un profondo respiro e mi avvento su di lui.
È colpa di Pan se è successo tutto ciò, è colpa di Pan se Baelfire non si è fidato di me, è colpa sua se la mia famiglia adesso è divisa, è colpa sua se non avrò un lieto fine, è colpa sua se in queste settimane non provo altro che rabbia e frustrazione, è colpa di Peter Pan se pian piano mi sto sgretolando.Non riesco più a pensare lucidamente e adesso tutto ciò che la mia mente pensa è di ferirlo ed ucciderlo, come se non fossi io a muovermi, come se io fossi un burattino e la rabbia il mio burattinaio.
1, 2, 3, colpi continui e poi ancora e ancora, non riesco più a fermarmi, nemmeno quando lui inizia a difendermi e finisce con il colpirmi, ma nonostante i tagli provocati continuo a colpirlo e noto un luccichio diverso nei suoi occhi che però ignoro.
Continuo a colpirlo ripetutamente finché Peter con un forte colpo mi lancia la spada a qualche metro di distanza da me.
Ho il respiro affannato e noto le mie mani tremare mentre fisso la spada a qualche metro di distanza da me, mi mordo duramente il labbro inferiore rendendomi conto di ciò e poi poso lo sguardo sul ragazzo dagli occhi color neri come la pece.
volevo ucciderlo...
Ho la bocca semi aperta a causa dello shock e mi sento male solo a pensare a ciò che stavo facendo, a come non riuscivo a fermarmi e ad ignorare la mia sete di vendetta.
Guardo le mie mani tremanti e piene di schegge così come la mia maglia lacerata su alcuni punti dove scendono lunghe gocce di sangue a causa delle ferite inferte.
Ero così immersa da quel pensiero da non sentire il bruciore delle ferite, infine riporto lo sguardo su Peter che mi sta scrutando attentamente con sguardo perso.
Lui ha capito ciò che volevo fare.«forse è meglio che tu vada a riposare» afferma pensieroso continuando ad analizzarmi mentre io lo guardo affranta.
Il suo sguardo passa dalla testa ai piedi fino a soffermarsi ai miei occhi e avanza di qualche passo fino a ritrovarsi a qualche centimetro da me.
Noto come la sua mano si stia avvicinando al mio viso per una carezza e sento un nodo allo stomaco quando la ritrae e mi fa male il suo tocco mancato.
Scuote leggermente la testa e ancora assorto dai suoi pensieri mi volte le spalle e se ne va.Solo ora noto le calde lacrime scivolare sulle mie guance e non mi affretto nemmeno ad asciugarle che mi accascio a terra delusa da me stessa.
«cosa sto diventando» è tutto ciò che riesco a dire mentre noto la figura di Pan sparire completamente nel vuoto.***
«Madelaine ti vedo turbata» esclama Trilli passandomi una tazza contenente uno dei suoi intrugli fatti di qualche specie di erba.
Io e John ci troviamo a casa sua, intenti a ricongiungere le storie e trovare una scappatoia dall'isola.
«sono stanca di questa situazione, Baelfire che già è venuta sull'isola e la morte di Wendy» rispondo stanca e distratta, ma quando mi rendo conto di aver nominato Wendy davanti a John mi mordo l'interno guancia e lo guardo dispiaciuta, ma per fortuna mi rassicura con un lieve sorriso.
«la vita ti pone continue sfide, devi solo saperle affrontare a testa alta» afferma sorridente Trilli ma scuoto la testa a ciò.
«questi problemi non ci sarebbero se Peter Pan non esistesse» sbotto dura e incurante del fatto che Peter Pan o qualche suo sperduto fidato possa sentire.
«Peter ha solo preso una cattiva strada, bisogna aiutarlo» lo difende la ragazza bionda e la guardo scioccata.
«solo perché ha preso una cattiva strada non significa che deve rovinare la nostra vita» ringhio tra i denti e sento il nervosismo farmi spazio nelle corpo.
Come possono difenderlo dopo tutto ciò?
«Maddy non avresti mai detto una cosa del genere, sei troppo turbata da ciò che è successo con Baelfire per ragionare» esclama ad un certo punto John attirando la nostra attenzione.
«lo stai difendendo?» sbotto inarcando le sopracciglia nel sentirlo.
«certo che no!» noto il suo sguardo incupirsi e subito mi pento di aver detto una cretinata del genere «semplicemente sono stanco di morti e feriti, tutto ciò dovrà finire una volta per tutte e la violenza non porterà a nulla» aggiunge John e annuisco d'accordo alle sue parole.
«Peter mi ha tolto tutto...la mia famiglia, Michael e Wendy ma sono arrivato al limite e credimi se ti dico che sono stanco di combattere» le sue parole mi provocano un blocco allo stomaco e mi sento male nel sentire ciò che ha dovuto passare.
«L'ombra di Peter Pan prese Wendy portandola sull'isola, io e mio fratello ci impiegammo qualche mese per capire cosa le fosse successo e 1 anno per raggiungerla e ignari di tutto abbandonammo per sempre la nostra famiglia per lei. All'inizio era diverso con Pan, ci trattava bene ma poi le cose cambiarono e Wendy scomparve per sempre. Non abbiamo mai saputo che cosa le fosse accadute per anni e anni, almeno fino a quando non sei arrivata tu» spiega John con sguardo perso nel vuoto mentre si tortura le mani nervoso nel rivivere tutto ciò.
«tu sapevi che Baelfire fosse già stato qui?» domando leggermente curiosa mentre analizzo ogni suo movimento.
«lo avevo visto qualche volta ma poi lui tornò a casa sua e non vedendolo per anni non l'ho riconosciuto» ammette e annuisco alle sue parole.
«ritornando a prima» dice John «più ho combattuto contro Peter più ho perso, fino a rimanere senza niente e nessuno. Per questo, arrivato al limite, ho deciso di chiudere questo terribile capitolo della mia vita e ritornare a casa. Dopo secoli ho capito che ha ragione, Peter Pan non fallisce mai» le sue parole sono come un pugno nello stomaco, non trasmettono nessuna speranza se non rassegnazione, ed io non voglio rassegnarmi a lui.
«Hai ragione quando hai detto che non ho la mente lucida per pensare, io non sono così, io non voglio ucciderlo ma sono sicura che non mi vorrò mai rassegnare a lui e mai lo farò» rispondo sicuro di me e sento la speranza ricrescere in me.
«sapete che vi dico?» domando con un mezzo sorriso mentre mi alzo dalla poltrona «vado a scoprire perché Wendy viene soprannominata la "traditrice"»
«sii prudente» afferma Trilli prima che io esca completamente da casa sua.
Sento di essere ritornata la vecchia Maddy, la ragazza dolce che vede del buono in tutti, forse più testarda e coraggiosa ma una cosa è certa, la violenza e la cattiveria non si impadroniranno più di me.Spazio autrice
hey come va??
p.s. sto già abozzando al prossimo capitolo e non vedo l'ora di pubblicarlo
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•𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝑃𝑎𝑛 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑖𝑙𝑠•
FantasySapete la storia dello yin e dello yang? Dicono che rappresenti rispettivamente il male e il bene. Il simbolo dello yin è completamente nero, tranne per un piccolo puntino bianco, ciò sta a significare che per quanta oscurità si celi nel corpo di u...