Capitolo 13

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La quiete prima della tempesta.
Oggi inizia il piano, vogliamo agire con cautela così da programmare il tutto al meglio e per evitare sospetti.
Ieri sera abbiamo deciso che la nostra prima tappa sia quella di cercare Michael, il fratello di John. Sinceramente non so se rivelargli la sua morte oppure no, ma credo che non lo farò. Probabilmente si arrabbierebbe per averglielo nascosto e non vorrebbe più darci una mano, ma per adesso è il più collaborativo e, inoltre, se Bealfire scoprisse che l'ho mentito, ci rimarrebbe molto male.

Mi trovo in spiaggia con la scusa di dover lavare i vestiti dei bimbi sperduti e a momenti dovrebbe arrivare John, mentre Baelfire non potrà aiutarci poiché è impegnato con il lavoro nel terreno e se mancasse anche lui finiremo troppo nell'occhio. Inoltre, sarà lui ad avvisarci in caso di notizie.

Sento dei fruscii provenienti dalla foresta, così decido di alzarmi dalla sabbia bollente e avvicinarmi, dovrebbe essere John.
Passo la mano sui pantaloni cercando di togliere più sabbia possibile per poi alzare lo sguardo e guardarmi in torno in cerca del ragazzo con gli occhiali.

«John sto qua» urlo spazientita per farmi sentire. Odio gli effetti a sorpresa e non ci rimane molto tempo questa mattina quindi si deve sbrigare a venire.

«non sono John...ritenta» sento esclamare alle mie spalle. Mi blocco nel riconoscere la sua voce e lentamente mi volto cercando di inventare qualcosa il prima possibile.
Mi volto, ritrovandomi due occhi neri come la pece e il solito sorriso beffardo,  le braccia incrociate tra loro e dei ciuffi castani che cadono in modo ribelle sulla fronte.

«Peter Pan» dico seria a mo' di saluto. Mi ripeto mentalmente di non cedere alle sue provocazioni e di non contraddirlo.
Stringo le mani in due pugni per trattenermi e scrollo le spalle per rilassarmi.

«mi dispiace rovinare l'appuntamento tuo e di John ma ho un compito da portare a termine» spiega con finto  dispiacere, avvicinandosi a me.
Deglutisco impaurita quando il mio sguardo cade sul coltello legato alla cintura e capisco che si vuole vendicare per il comportamento ribelle che ho avuto ieri.
Vorrei cercare di farlo ragionare ma in questo modo alimenterei la sua voglia e inoltre ho promesso a Baelfire che non mi sarei più opposta.

Il rumore dei passi che si fanno sempre più pesanti mi fa capire che sta arrivando qualcuno e spero con tutto il cuore che non sia Baelfire, l'ira di Pan si potrebbe scatenare in lui.

«John stavamo aspettando proprio te!» esclama Peter con finto entusiasmo e subito punto lo sguardo sul ragazzo e mille domande mi sorgono.
Avrà scoperto del piano?
Vorrà far del male a John?
John è in combutta con Peter Pan?

Ma quando noto lo sguardo tra il preoccupato ed il sorpreso capisco che non c'entra nulla con tutta questa storia.
Rimango in silenzio non sapendo cosa dire mentre John mi lancia delle occhiatacce accusatorie, sarà convinto che mi sono di nuovo ribellata così scuoto la testa e le sue spalle si rilassano leggermente.
Punto lo sguardo su Pan e, ovviamente, non manca il suo sorriso beffardo e nel suo sguardo noto un pizzico di adrenalina.

«sono venuto per sapere come sta Madelaine» spiega Pan avanzando verso me, per poi, con grandi falcate, cammina intorno a me.
Non capisco la sua affermazione ma non mi faccio intimidire, stringo le mani in due pugni e raddrizzo la schiena.

«sai dopo che è morto quel ragazzo tra le tue braccia» spiega con fonti gesti della mano, come se fosse veramente in pena.
Mi immobilizzo sul posto e subito capisco cosa vuole fare.

«come si chiamava? Michael...giusto?» continua a parlare guardandomi con sguardo trionfante mentre io metabolizzo ciò che è successo.
Lui sapeva che io e John stavamo cercando suo fratello e sapeva anche che io non gli ho detto la verità, ma ora l'ha fatto lui e John mi odierà.

Peter Pan si gira verso John e nei suoi occhi è visibile un velo di tristezza, il suo sguardo passa da Pan a me e mi fa un segno per avere la conferma se quel ragazzo di cui parla Pan è suo fratello.
Annuisco per poi abbassare il capo pieno di amarezza.
John cade in ginocchio, con la testa china e le mani sul viso per asciugare le lacrime, ma pochi secondi dopo la schiena è piena di sussulti causati dal singhiozzo del pianto.
Lancio un'occhiataccia a Pan che guarda la scena sorridente mentre io mi avvicino al ragazzo, cerco di posare la mano sulla sua schiena per dargli un minimo di conforto ma subito la scansa con ripugno.

«mi fidavo di te Maddy!» urla John con amarezza mentre si alza da terra.
Cerco di dire qualcosa ma le parole mi muoiono in gola.

«dici tanto di essere diversa da lui -indica Peter Pan- ma sei esattamente uguale, una manipolatrice...che agisce solo per i propri interessi!» mi urla cacciando tutta la rabbia repressa. Gli ho mentito sulla morte del fratello, anche io mi sarei arrabbiata al posto suo, quindi gli darò un po' di tempo per riflettere sulla cosa e gli farò capire che sono dalla sua parte, perché è così.
Prima che io possa dire o fare qualcosa John si alza e senza nemmeno guardarmi corre via, per poi sparire tra gli alti alberi della foresta.

«Te l'ho detto...Peter Pan non fallisce mai» esclama Pan accompagnata da una risatina mentre io mi volto frustrata verso di lui.

«perché? Cosa ti ho fatto di male?» urlo puntandogli un dito contro. Non mi importa delle conseguenze, sono stanca di tutto ciò e della sua sete di vendetta. Ho sbagliato a mentire a John ma l'ho fatto per non mandare all'aria l'unico tentativo di salvezza per Baelfire, e inoltre devo anche trovare la loro sorella.
Peter Pan uccide sempre per un motivo e di sicuro non sarà stato il fatto che Michael mi avesse messo in guardia, ma qualcosa mi dice che la sorella sa molto, ed io la troverò.

«sei così ottusa Mad!» urla Pan avvicinandosi a me, con la fronte corrugata dalla rabbia.
Mad...nessuno mi ha mai chiamata così.
«ti sto preparando a diventare una guerriera e tutto ciò che faccio è metterti alla prova» continua avvicinandosi a me e io rimango impietrita dalle sue parole.

«ma io non voglio» esclamo addolcendo la voce, sono così stanca di urlare e ogni cosa che faccio mi va contro, non credo che riuscirò ancora a resistere sull'isola.

«non è un caso che sei l'unica ragazza dell'isola, ti osservavo da prima ancora che tu arrivassi e sapevo che fossi la ragazza giusta quando hai sacrificato la tua vita per Will e Baelfire» spiega con tono meno severo.
Tutto ciò che continuo a ripetermi è che non mi devo far manipolare dalle sue parole.
Perché lui è così, ti manipola, ti utilizza come burattino e ti fa fare tutto quello che vuole, ma io non glielo permetterò.
E rimango scioccata nel sentire le sue parole, nel sapere che lui mi osservava già da prima e che non me ne sono mai resa conto.

«non cambierò mai» borbotto allontanandomi di qualche passo da lui.
Io non cambierò mai, ma lui si, riuscirò a farlo ragionare e so che sarà proprio lui a farmi scappare dall'isola, ma ho bisogno di tempo.

«cambierai fidati, e diventerai tutto ciò che voglio» acclama avanzando verso di me.
È incredibile il suo sbalzo d'umore, un minuto prima si stava vendicando per ciò che ho fatto e adesso mi sta parlando in tono gentile. E con tutto le mie forze cerco di non cascarci, di non farmi manipolare ma il suo sguardo è insistente sul mio corpo e mi mette in una profonda soggezione.

«diventerai la regina di quest'isola» afferma sicuro accarezzandomi dolcemente il viso e mi faccio cullare dal suo respiro sul mio collo.
Poso il mio sguardo sul suo e quasi mi sembra di vedere un minimo di lucidità, ma in fondo so che non è così, solo che non riesco ad ammetterlo a me stessa.

•𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝑃𝑎𝑛 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑖𝑙𝑠•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora