capitolo 38

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La sua voce mi provoca milioni di brividi, così chiudo gli occhi per qualche secondo per riprendermi dallo stato di trance in cui mi trovo. Sento le mie mani formicolare così le stringo i due pugni e avanzo verso di lui.

«mantengo sempre le mie promesse» gli rispondo e Peter, guardandomi con la sua solita espressione sfacciata, si alza da terra.
Lo scruto attentamente e l'unica cosa che noto diversa sono i suoi occhi, da cui non trapela più quell'umanità che l'ingenua Madelaine vedeva.
Noto il suo sguardo passare lungo tutto il mio corpo soffermandosi varie volte, in particolare sulla spada agganciata alla mia cintura.

«ti ho aspettato per tutto questo tempo» afferma facendo un passo verso di me. Deglutisco sentendo la tensione accrescere dentro di me e stringo le mani in due pugni per trattenermi e mantenere la calma.
«sai già l'unico motivo per cui sono qua» sbotto dura facendo un passo indietro per mantenere le distanze tra noi.
Ignora la mia domanda e fa un altro passo in avanti.
«un tempo non ti dispiaceva la mia vicinanza» afferma malizioso evidenziando il fatto che ho indietreggiato. Ruoto gli occhi al cielo infastidita e rimango immobile, senza spostarmi più.
«le cose cambiano» sussurro facendo trapelare tutto l'odio che provo nei suoi confronti «sai il motivo per cui sono venuta» ripeto scoccandoli un occhiataccia «voglio sfidarti, all'ultimo sangue» scandisco parola per parola.
Noto i suoi occhi illuminarsi nel notare la mia audacia,e scuoto la testa interiormente sapendo che è sempre stato questo il suo intento: cambiarmi.
«dai Mad» sbuffa annoiata e nel sentir pronunciare il mio nome in quel modo, sento subito la rabbia ribollirmi dentro.
«non chiamarmi in questo modo» sbotto scandendo parola per parola e lui sorride in modo sghembo alla mia reazione.
«perché, Mad?» ripete leccandosi il labbro inferiore divertito da ciò.
Stringo la mascella e cerco di calmarmi ma invano. Se per 98 anni non sono riuscita a sentire nulla, in cinque minuti è cambiato tutto e non mi piace per nulla.
«Mad è morta» rispondo facendo trapelare una lieve nota di sofferenza «98 anni fa»
Il suo sguardo cambia, il suo sorriso sfacciato sparisce rivelando uno sguardo duro e pieno di rabbia, nel sentirmi dire ciò.
«tu l'hai uccisa» sussurro e noto la sua mascella contrarsi e si avvicina di botto a me fino a lasciare solo qualche millimetro a dividerci. Deglutisco per la vicinanza, il suo profumo mi invade i polmoni ed il suo sguardo mi fa sentire le gambe molli.
Data la vicinanza posso notare le lievi occhiaie che contornano il suo viso, i capelli spettinati e un paio di occhi neri e vuoti. Indossa i soliti abiti, un pantalone marrone ed una maglia color verde scuro sopra, il tutto abbinato ad una calda giacca, per coprirsi dal freddo.
«ti aspetto fra un paio d'ore in questo preciso luogo» digrigna duro tra i denti e sorrido soddisfatta.
«non qua» sussurro per poi aggiungere «al lago» sputo acida questa parola, essendo un luogo terribile per me.
Mi guarda un ultima volta, facendo passare il suo sguardo sul mio viso per poi scendere lungo il mio corpo, coperto da una semplice maglia bianca e dei pantaloni scuri e larghi.
Per poi girarsi di spalle e andare via.

Rilascio il respiro che non mi ero resa conto di aver trattenuto e chiudo gli occhi per qualche secondo per riprendermi dal momento.
Decido quindi di camminare per l'isola, precisamente in spiaggia. Vorrei anche andare all'accampamento ma non credo sia il caso, inoltre non ho nessun motivo per cui andarci.
Ricordo esattamente ogni percorso, potrei persino camminare ad occhi chiusi verso quello che era il mio luogo preferito; infatti ci arrivo dopo nemmeno una decina di minuti.
Sospiro sollevata nel vedere che non ci sia nessuno e chiudo gli occhi rivivendo i momenti più belli vissuti sulla spiaggia.
Mi siedo a riva, lasciando che l'acqua del mare mi bagni i piedi e affondo le mani nella sabbia raccogliendone un po'.
Prima che Baelfire morisse, io e lui stavamo stesi in questo preciso punto a parlare delle stelle, ammise che sentiva la mancanza dei suoi genitori e, che sia per coincidenza o no, quella sera li andò a trovare. Sento un lacrima scendere furtiva lungo la mia guancia e mi affretto ad asciugarla, quasi come se fosse un reato.

•𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝑃𝑎𝑛 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑖𝑙𝑠•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora