Capitolo 20

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Lo sappiamo entrambi che le notti sono fatte per dire cose che il giorno dopo non diresti.
Ecco perché questa mattina Peter Pan non ha incrociato il mio sguardo nemmeno per sbaglio ed io non ho avuto il coraggio di avvicinarmi a lui.
Desidero così tanto che lui si possa comportare come ha fatto ieri, ma so che è quasi impossibile e non sarò di certo io a volerlo cambiare.
Più tardi io e Baelfire andremo in cerca di Wendy, Trilly ci ha dato alcune informazioni su dove possa essere e spero davvero che non siano inutili.
«Madelaine si può sapere che ti prende? Sono tre ore che ti chiamo» sbuffa Felix annoiato e porto il suo sguardo su di lui, e noto anche che ha attirato l'attenzione di alcuni sperduti e soprattutto quella di Peter Pan.
«scusami, stavo pensando ad una cosa» rispondo semplicemente con voce stanca e spenta. Dopo ciò che è successo ieri sera, mi sento così spoglia e vuota agli occhi di tutti, nonostante solo Pan abbia assistito alla scena pietosa di me in lacrime.
«stavo dicendo -ruota gli occhi infastidito- che fra un po' dobbiamo andare a raccogliere la frutta, quindi sbrigati che tra dieci minuti andiamo» mi informa e sbuffo mentalmente nel sentire ciò. Sono sempre andata da sola e in questo modo avrei potuto dilungarmi per cercare Wendy, ma con Felix tra i piedi non saprò come fare.
«okay vengo subito» esclamo e senza aspettare una risposta mi dirigo a passo svelto verso la mia tenda.

«Passami il cestino» dico a Baelfire mentre in fretta mi dirigo verso il mio letto, alzo il cuscino dove all'interno avevo nascosto una mappa e la prendo.
«come mai vai di fretta?» domanda mentre mi porge il cestino.
«oggi dovrai andare solo tu a cercare Wendy, devo andare con Felix a raccogliere la frutta» lo informo ignorando la sua domanda «prendi questa mappa e non farla vedere a nessuno, sono i vari punti principali in cui potrai trovare la ragazza»
«mi raccomando stai attento» lo guardo attentamente negli occhi e lui annuisce al mio avvertimento.
«calmati Maddy, non sto andando in guerra, non devi farti tutte queste paranoie. Inoltre so cavarmela benissimo da solo» sbuffa annoiato Bae, prendendo il pezzo di carta e infilandoselo nella tasca del pantalone.
«è ovvio che mi preoccupato per te! Sei tutto ciò che mi è rimasto e che voglio» esclamo alzando il tono di voce.
«non ti abbandonerò mai, sei tu la mia famiglia! adesso vai prima che Felix venga a chiamarti» cerca di sorridermi in modo rassicurante ma non placa il senso di vuoto dentro di me.
Alla fine annuisco semplicemente ed esco fuori dalla tenda, ma subito vado a scontrarmi con qualcuno.
«scusa» borbotto raccogliendo il cesto che mi era caduto, alzo poi lo sguardo incrociando quello spento di Peter Pan.
Per un momento mi assale il panico che abbia ascoltato la conversazione ma mi calmo sentendo le sue parole.
«ti aspetto all'alba sulla collina per l'allenamento» mi informa con voce incerta e annuisco per poi abbassare lo sguardo e avanzare ma poco dopo vengo afferrata al braccio.
«per quanto riguarda ieri sera-» ma lo blocco prima che possa finire la frase.
«lo so, non è successo nulla...tranquillo» mi risulta difficile pronunciare queste parole, non posso ignorare ciò che è successo ieri. Mi ha mostrato un suo lato umano ed io il mio lato debole. Non credo che esista cosa più intima di questa.
Annuisce appena e allenta la presa dal mio braccio fino a mollarla del tutto. Distolgo lo sguardo e mi dirigo verso Felix.

***

«da quanto tempo ti trovi sull'isola?» domando a Felix mentre raccogliamo la frutta dagli alberi.
«3 o 4 secoli, ad essere sincero non ricordo» risponde continuando a prestare la sua massima attenzione a svolgere il nostro piccolo lavoro.
«e non vorresti ritornare a casa?»
«sono già a casa» digrigna i denti e capisco che sono entrata in una argomento delicato, così decido di rimanere in silenzio, o almeno cerco di farlo.
«non sopporto il silenzio» sbuffo dopo qualche minuto e Felix in risposta caccia un profondo e rumoroso sospiro.
«io adoro il silenzio, soprattutto quando sono obbligato a stare con te» esclama e non capisco se la sua è ironia o lo pensa veramente.
«dai non sono così male!» affermo incrociando le braccia tra loro e lanciandogli un occhiataccia.
«la gentilezza mi fa venire il voltastomaco» ruoto gli occhi a sentire la sua risposta.
«odio, odio e odio! provate solo questo» sbuffo infastidita «e tu non mi sopporti solo perché sono buona, non è normale» aggiungo continuando a raccogliere la frutta in modo più sbrigativo.
Felix mi afferra un braccio bloccandomi, ritrovandoci così faccia a faccia.
«sai qual è il tuo problema? è che pensi, pensi e pensi» esclama continuando a tenermi ferma con il braccio e rimango in silenzio aspettando che arrivi al dunque.
«pensi sempre a ciò che possono pensare gli altri di te, vuoi sempre aiutare gli altri senza chiederti se gli altri farebbero lo stesso con te, pensi sempre a come staranno gli altri ma ti sei mai chiesta come stai tu?» rimango immobile alle sue parole, sono state come un forte pugno preso all'improvviso, mi sarei aspettata queste parole ma non che mi ci sarei ritrovata in esse.
Forse ha ragione, dovrei solo essere più egoista, pensare un po' anche a me stessa.
Ma non credo che ci riuscirò, non posso rimanere a guardarmi intorno senza fare nulla.
Sto per ribattere quando veniamo interrotti da qualcuno.
«che sta succedendo?» domanda duro Peter Pan, probabilmente avrà sentito le nostre urla, ma il contatto visivo tra me e Felix non si interrompe, continua a guardarmi con il suo solito sguardo di sfida e cerco di tenergli testa, senza mai abbassare lo sguardo.
Alla fine sono io a cedere, sentendo lo sguardo di Peter Pan bruciare su di me e porto l'attenzione proprio su di lui, sentendo in sottofondo una lieve risata vittoriosa da parte di Felix, come per dire "lo sapevo".
Ma lo ignoro e osservo il ragazzo dagli occhi neri al mio fianco. Da lui non traspare nessuna emozione e d'avvero non comprendo come un ragazzo possa apparire così vuoto.
«Felix devi andare all'accampamento, hanno bisogno del tuo aiuto» esclama puntando solo per qualche secondo lo sguardo su Felix che annuisce e se ne va senza dire nulla, punta poi lo sguardo su di me e mi osserva in silenzio.
«hai bisogno di qualcosa?» domando dopo qualche secondo, sentendomi in soggezione.
«che..» sta per dire qualcosa ma si blocca come se avesse cambiato idea e aggiunge «non ti dimenticare dell'allenamento»
Capisco che c'è qualcosa che non mi vuole dire, non è mai venuto a ricordarmi di andare all'allenamento, mi avvisava solo quando dobbiamo farlo e se viene spostato.
Decido comunque di non ribattere e annuisco solamente; con lui le parole mi muoiono in gola, probabilmente per la paura di dire qualcosa di sbagliato.
Mi guarda un ultima volta e c'è qualcosa nel suo sguardo che non riesco a capire, ma poi si volta di spalle e se ne va.

****

«stiamo cercando da ore... ti prego Maddy smettiamola» supplica Baelfire al mio fianco.
«Trilly ha detto che qua ci sta una grotta dove potrebbe esserci Wendy» esclamo per la milionesima volta, cercando però di non alzare troppo il tono della voce.
«Basta Madelaine, ha ragione Baelfire...stiamo cercando da ore ma non c'è nessuna grotta! Trilly ci ha mentito, dobbiamo cercarla per conto nostro» sbuffa John e si ferma seguito da Bae.
«se ve ne volete andare, fate pure...io continuo a cercarla» ribatto senza degnarli più di tanto della mia attenzione. Devo andarmene da quest'isola e se potrò farlo solo trovando Wendy allora lo farò, costi quel che costi.
In fondo credevo che mi avrebbero seguito ma in realtà si voltano di spalle tornandosene indietro.
Wendy forse non saprà come andar via da quest'isola ma sa come uccidere Pan, e se lo scopriremo sarà a nostro favore, non ho intenzione di ucciderlo, non ho coraggio per farlo, ma lui ciò non lo dovrà sapere.
Prendo un profondo respiro e continuo a cercare questa grotta, finché dei rumori non attirano la mia attenzione, mi giro di spalle credendo di trovare John e Baelfire ma non c'è nessuno, riporto lo sguardo in avanti e poco più distante da me noto un ragazzo che ha spostato delle foglie, rivelando così un entrata che presto sorpassa, probabilmente è questa la fantomatica grotta di cui parla Trilly.
Ma trattengo il sorriso comprendendo che ad essere appena è entrato è stato il diavolo.

•𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝑃𝑎𝑛 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑖𝑙𝑠•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora