capitolo 5

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Brody's pov
Uscii dalla porta con il borsone in spalla seguito da Andrew e Brandon.
-Cazzo, non mi sento piu le ginocchia- si lamentò Brandon.

- Finiscila rammollito, non sei l' unico che ha appena fatto quasi quattro ore di allenamento.
- Lo prese in giro Andrew mentre io ridacchiavo. Quei due sembravano gatto e topo e se non li conoscessi direi che non si sopportavano a vicenda, ma la realtà era che, quei due si volevano un gran bene, semplicemente lo dimostravano in modo diverso.

- Ragazzi, io vado- dissi interrompendo i loro battibecchi mentre recuperavo le chiavi della macchina.

- Anch'io- disse Brandon
- Ci vediamo stasera?- chiese Andrew mentre io annuivo salutandoli con la mano per poi salire in macchina.

Feci retromarcia e mi inoltrai in strada mentre un sacco di pensieri presero il sopravvento e a vincere, furono un paio di occhio azzurri.

Ancora sentivo il suo profumo inondarmi le narici , il suo corpo attaccato al mio, le mie mani tra i suoi capelli morbidi, le sue mani poggiate sul mio petto.

Un sorriso inevitabilmente crebbe sul mio viso. Non riuscivo a toglierla dalla mia testa. L' ho pensata per tutta la notte prima di prendere sonno e anche durante il sonno.

Continuo a chiedermi il perché di tanta mia voglia di averla. Sarà stato quel suo corpo perfetto, quelle sue gambe lunghe, quelle sue labbra carnose, quei suoi occhi luminosi, quel suo viso perfetto e magnifico.

Eppure no, c'era stato altro a colpirmi oltre alla sua bellezza, un qualcosa che ancora non riuscivo a identificare.

Avrei potuto tranquillamente lasciar stare dopo il suo primo rifiuto eppure la notte precedente la raggiunsi lo stesso fuori dal locale.

Avrei potuto lasciar stare dopo il secondo rifiuto ma io, stamattina le mandai ugualmente un mazzo di rose rosse.

Tutti pensieri che mi portarono in testa solo una domanda:Perché?

Perché tanto interesse da parte mia?

Perché tanta voglia di rivederla?

Perché l'avevo pensata tutta la notte?

Eppure tutte queste domande mi portarono alla mente i suoi sguardi dolci e maliziosi allo stesso tempo, così come i suoi sorrisi e sopratutto al bacio lasciato dalle sue labbra sul crocifisso tatuato sul mio petto prima di andare via, alla sua voce lieve ed eccitante e alla sua risata.

Il suono più bello, dolce e sexy che io abbia mai sentito.

Perché lei, aveva quel qualcosa che mi aveva colpito profondamente fin dalla prima volta che i miei occhi si erano posati sulla sua figura.

Mi passai una mano tra i capelli mentre scendevo dalla macchina passando le chiavi al valletto.

Entrai nella hall dell' Hotel facendo l' occhiolino alla receptionist bionda.

Mi avviai verso l' ascensore premendo il tasto che mi avrebbe portato al piano dove si trova la mia suite. Battei insistentemente il piede sulla moquette dell' ascensore.

Gli allenamenti mi distruggevano in tutti i sensi. I muscoli, nonostante la doccia fatta negli spogliatoi, bruciavano ancora per lo sforzo.

Afferrai il borsone e tirai fuori la chiave della mia stanza. Che non poteva essere considerata tale, visto che poteva essere a tutti gli effetti un appartamento.

Entrai avviandomi direttamente verso il salone e buttandomi sul divano di pelle nero. Mi passai una mano sul viso e cercai di chiudere gli occhi cercando di dormire.

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