capitolo 61

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Brody' s Pov

Mi appoggiai al muro freddo alle mie spalle, mentre cercavo inutilmente di non perdere la testa e buttar giù la porta infondo al corridoio, chiusa da almeno un ora.

-Non è possibile- sibilai camminando avanti e indietro e tirandomi nervosamente i capelli mentre i miei amici, mi guardavano più che preoccupati.

-Sono chiusi lì dentro da più di un ora- urlai frustrato passandomi una mano sul viso.

-Brody, se fosse sucesso qualcosa ce lo avrebbero già detto- mormorò Deborah appoggiandomi una mano sulla spalla, cercando di calmarmi.

Eppure, non riuscivo a smettere di pensare al peggio. Vederla stesa senza sensi sul pavimento di casa nostra, mi aveva creato un enorme masso sulla bocca dello stomaco, che non se ne sarebbe andato via finché non l' avrei rivista assicurandomi con i mie stessi occhi che non le era successo niente di grave.

-Se dovesse succederle qualcosa non saprei che fare...- sussurrai sfinito, guardando la mia amica che dispiaciuta spingeva la mia testa verso il suo petto, in modo da stringermi forte tra le sue braccia esili.

Ma quello non servì a rassicurami, mi sarebbe bastato sapere che stesse bene e rivedere i suoi occhi celesti per poter buttar fuori un sospiro di sollievo.

La porta infondo al corridoio che si apriva, attirò immediatamente l' attenzione di tutti che senza pensarci due volte, ci capultammo verso il dottore seguito da due infermiere.

-Che cos' è successo? Sta bene?- farneticò Maya, prendendo per il braccio il dottore sulla cinquantina, che guardò stranito la mano della mora stretta attorno al suo camice.

-Maya, smettila- sibilò James, tirandola e staccandola dal medico, che gli rivolse un sorriso riconoscente prima di infilarsi una mano nella tasca del camice e mettersi sotto braccio la cartelletta.

Facendomi avanti con il cuore in gola, strinsi le mani in pugni stretti prima di rivolgere la parola all' uomo davanti a me, che ci guardava con una strana scintilla negli occhi.

-Dottore, che cosa sta succedendo?- domandai spiccando con fatica quelle parole, rendendomi conto del mio tono scongiurante solo quando lui mi rivolse un sorriso rassicurante.

-Lei è il fidanzato della signorina Reyes?- domandò, guardando la sua cartelletta per poi fare un cenno con il capo a una delle due infermiere, che si allontanò scomparendo infondo al corridoio.

-Sì, sono io. Lei sta bene? È successo qualcosa di grave?- mormorai con la voce roca ed inquieta mentre facevo un altro passo verso il dottore che dopo aver guardato per l' ennesima volta la carteletta tra le sue mani, alzò lo sguardo verso di me, prima di sospirare.

-Tantissimi auguri, signor Walker-

-La sua fidanzata è incinta- mormorò, rivolgendomi un sorriso che non riuscii a identificare.

Il fiato nel mio petto si bloccò mentre le mie budella si contorcevano in modo strano nel mio stomaco, tanto da provocarmi delle leggere vertigini.
Mi portai una mano sul petto, stringendo forte tra le dita la maglietta nera, mentre il cuore batteva così tanto forte che temetti di avere un infarto in quell' esatto momento.

-Che cosa?- farfugliai confuso, incapace di ignorare l' emozione che scorreva in ogni cellula del mio corpo.

-Potrebbe.... Potrebbe ripetere- balbettai guardando i miei amici che completamente stupiti mi osservavano sconvolti quanto me.

-La sua ragazza è incinta di tre settimane- affermò il Dottore, lasciandosi sfuggire un sorriso che creò delle leggere rughe ai lati della sua bocca.

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