capitolo 80

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New York.

Si era trasferita in quell' enorme città dagli alti grattacieli e dalle strade trafficate ad ogni momento della giornata quando aveva solo diciannove anni.

Era salita su un aereo accompagnata dai suoi due migliori amici, pronta per quella nuovissima avventura che non vedeva l'ora di iniziare. Lì era nata la sua passione per le passerelle e per le copertine delle riviste.

Lì aveva dato una spinta alla sua vita da modella arrivando in cima alle classifiche di cui per anni aveva solo letto e sognato. Si era fatta spazio nel mondo della moda tra le migliaia di ragazze meravigliose che come lei cercavano una possibilità in più per la loro carriera.
E lei, era stata più che fortunata. Grazie ai numerosi anni praticando la danza classica, il suo corpo era sempre stato snello, tonico e sinuoso. Il suo viso dolce dagli occhi grandi azzurri avevano incantato i più grandi fotografi e le più grandi agenzie del Paese.

Grazie a quello, nel giro di pochissimi anni era riuscita a calcare le passerelle per i marchi degli stilisti più famosi al mondo come Tom Ford, Virgilah Abloh, Karl Legerfeld e molti altri ancora.

Ricordava ancora il suo primo appartamento in quella grandissima città che aveva conosciuto solo durante le vacanze quando lei e i suoi amici giravano l'America. L' idea che un giorno si sarebbe trasferita nella Grande Mela non le aveva mai sfiorato il cervello, aveva sempre pensato che Los Angeles fosse la sua casa, la custode dei suoi ricordi e della sua infanzia, era sicura che non avrebbe mai abbandonato la sua città madre. Quello fino ai diciott'anni, quando i suoi sogni di diventare una ballerina professionista di danza classica erano stati distrutti dopo una grave frattura alla caviglia, che le costò l'intera carriera e persino le diverse borse di studio per le più grandi accademie di danza del Paese.

A scuola non era mai stata una cima, non c'era mai stata una volta in cui avesse studiato sul serio per un test ma come per magia era sempre riuscita a superare tutti gli anni e a ricevere persino il diploma con una media piuttosto accettabile. Aveva sempre pensato alla danza, passava interi pomeriggi nella palestra ad allenarsi con le sue compagne per poi esercitarsi la sera nella sua stanza. Aveva amato così tanto la danza, le punte erano parte di lei, non aveva mai pensato che un giorno avrebbe dovuto rinunciare al suo più grande sogno. E fu proprio al risveglio dall' intervento alla caviglia che si era resa conto che la sua vita da quel giorno in poi non sarebbe mai stata la stessa, aveva perso tutte le possibilità di diventare una professionista e le borse di studio erano state gettate nella spazzatura.

Si era risvegliata dall' anestesia senza più niente tra le mani, niente più sogni, niente più passioni perché l'unica cosa che occupava i suoi pensieri era la danza.

Non aveva un piano b, aveva solo uno straccio di diploma con cui non avrebbe mai potuto fare niente che la soddisfasse e riempisse quel vuoto che la danza le aveva lasciato nel petto. Non aveva ambizioni e nemmeno una materia preferita a scuola, e mentre i suoi compagni partivano per il college, lei rimaneva nella sua stanza e rimuginare sulla sua vita e su cosa avrebbe potuto fare.

Si risvegliò dai suoi pensieri quando l'auto del suo amico frenò di colpo facendola sobbalzare ed accigliare.
Per quei pochi istanti in cui la sua mente era volata da una altra parte, era finalmente riuscita a dimenticare la paura, l'ansia e la preoccupazione che la stavano massacrando da tutto il giorno. Non credeva nemmeno ai suoi occhi di ritrovarsi, dopo più di un mese, di nuovo in quella città che racchiudeva solo un turbine di emozioni e ricordi che lei cercava, invano, di sotterrare sotto i suoi piedi.

Guardò Maya seduta sul sedile del passeggero accanto a Jay Jay come se cercasse una conferma di ciò che stava accadendo attorno a lei, era stata via per così tanto tempo che le sembrava di essere stata catapultata in un altra galassia. New York non era l' Alabama e nemmeno la tenuta di sua nonna Sissy, per niente. Per questo mentre ascoltava il frastuono attorno a lei le venne quasi voglia di urlare a squarciagola per la frustrazione.

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