capitolo 39

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Brody' s Pov

-Piccola, se non ti sbrighi arriveremo domani mattina- alzai la voce, per farmi sentire da lei, ruotando gli occhi al cielo e controllando l' ora sull' orologio.
-Arrivo!- urlò di rimando, dalla nostra stanza da letto. E avrei tirato un sospiro di sollievo alla sua risposta, se non fosse che aveva ribadito la stessa identica cosa una decina di volte nell' ultima mezz' ora.

Sbuffai buttandomi sul divano ed aspettando impaziente.
Era un normale sabato sera, ed i nostri amici ci aspettavano al bowling per passare insieme la serata, accompagnati da un buon hamburger e un calice di birra e Brandon non aveva smesso di assicurarsi che arrivassimo in orario.

I passi ovattati contro la moquette, mi fecero alzare lo sguardo speranzoso in qualche miracolo.

La sua figura alta e snella, comparve davanti a me, mentre sistemava i boccoli biondi e lunghi.
-Sono pronta!- affermò guardandomi con un enorme sorriso, cercando di convincermi del fatto che avessi preso un ottima scelta, aspettandola per tutto quel tempo senza andarmene e lasciarla lì.

Osservai i suo abbigliamento notando contrariato il minicicciccolo maglione che aveva indossato che, grazie ai jeans a vita alta, non scopriva molta pelle, se non una striscia della pancia.

-Non è troppo corto quel maglione?- domandai aggrottando la fronte.
-Esagerato- sbuffò ridacchiando e girandosi per recuperare il suo giubotto, lasciandomi beare così del suo piccolo e morbido fondoschina, fasciato dai jeans neri.

-Su, andiamo- affermai, alzandomi dal divano morbido, afferrando le chiavi della macchina ed il portafoglio. Infilai il giubotto e afferrai la sciarpa appesa, avvicinadomi a Catalina.
Con attenzione avvolsi l' indumento attorno al suo collo scoperto, sistemandolo poi.
-Grazie- sussurò lei, sorridendo dolcemente, per poi sporgersi e lasciare un piccolo bacio sulle mie labbra.

-Dovrò sbarazzarmi dei tuoi abiti striminziti e riempire il tuo armadio di maglioni caldi e perfetti per l' inverno New Yorkese, rischi di prenderti un malanno così- alzai gli occhi al cielo, provocando da parte sua una risata divertita.
-Muoviti musone- ridacchiò superandomi ed uscendo dalla suite.

Appena entrato in macchina, azionai il riscaldamento dato che si gelava in tutti i sensi nell' abitacolo.
-Adesso si riscalda- lanciai una piccola occhiata a Catalina, intenta a riscaldarsi le mani.
Fuori, vi erano temperature sotto lo zero e così tanto freddo da ghiacciarsi.

Il cellulare di Catalina, prese a vibrare incessantemente nella sua mano, mentre io svoltavo verso la 68th Street, abbassando di poco la musica che rimbombava nell' abitacolo.
-Dimmi Maya- rispose la biondina, mentre con le unghie colorate questa volta di rosa cipria, accarezzava la mia mano appoggiata sul cambio, e in un gesto istintivo la afferrai, lasciandoci un piccolo bacio sulle nocche, gli occhi sempre rivolti verso la strada piena zeppa di auto, senza contare il via vai di persone in giro quel sabato sera.

-Stiamo arrivando- sospirò, sistemandosi meglio sul sedile in pelle mentre, nel frattempo io canticchiavo una delle canzoni del nuovissimo album di Kanye West.

-Va bene, ciao- ridacchiò, per poi mettere giù.
-Ha detto che ci stanno aspettando, e anche Smith e Joshua devono ancora arrivare- appoggiò la testa al poggia capo, girandosi poi verso di me.

-Ottimo, almeno non dovrò incolparti per il nostro ritardo- ghignai, svoltando verso una stradina per evitare il semaforo rosso.
-Ti straccerò così tanto al bowling che non avrai nemmeno il coraggio di parlare- affermò sicura di sé, incrociando le braccia al petto e guardandomi con sfida.

-Stai parlando con il campione indiscusso di bowling, non so quanto ti convenga sfidarmi- ammiccai, parcheggiando l' auto in un posto libero.
-Credici- ridacchiò, slacciando la cintura di sicurezza per poi scendere dall' auto.

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