capitolo 35

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Catalina' s Pov

Sorseggiavo lentamente, il rimanente del vino nel mio bicchiere, mentre ascoltavo distrattamente la conversazione tra Maya, Allyson e Smith dove l' argomento della loro discussione, era l' ultimo modello della Rolls Royce.

Il resto dei ragazzi, si era ritirato nel seminterrato dove si trovava il tesoro nascosto e sogno di ogni ragazzo.

Una sala enorme con un mega schermo, poltrone comode e reclinabili, un mega tavolo da biliardo e tante altre cose da uomini.

Io e le ragazze invece, ci eravamo astenute dal scendere giù da loro, preferendo rimanere nel mega soggiorno a sorseggiare vino e chiacchierare tra di noi.

Esclusa Zoe, che aveva preferito raggiungere i ragazzi.
A quanto pare, la loro compagnia era migliore della nostra.

- Basta, mi ritiro. È impossibile discutere con voi donne- sbuffò Smith, alzandosi dal divano con fare stizzito.

-Volete sempre aver ragione su tutto- continuò a lamentarsi provocando una risatina da parte mia.

-Me ne torno dai maschi. Catalina, vuoi venire?- domandò, inarcando un sopracciglio scuro.

- Non saprei, mi scoppia la testa e voi uomini urlate sempre- mi appoggiai allo schienale del divano.

-Io vado a fumarmi una sigaretta- proclamò Maya, alzandosi e andando verso le vetrate che davano sul giardino.

- Te ne rubo una- la seguì a ruota Allyson.

Sbuffai scocciata, alzandomi in piedi e seguendo Smith, che sorrideva compiaciuto.

- Sai giocare a biliardo?- domandò, mentre scendevamo le scale in marmo scuro.

-Diciamo che me la cavo- mentii.

La realtà era che, ero una vera e propria impedita.

Non riuscivo mai a centrare nessuna palla, e la mano tremava sempre facendomi sbagliare mira.

- Beh, ti sfido- alzò le soppracciglia, facendomi poi un occhiolino.

-No, non accetto sfide- scrollai le spalle ridendo quando entrai nell' enorme stanza dalle luci soffuse e dalle pareti in pietre scure.

- Guardate chi ho portato- urlò Smith, attirando l' attenzione dei presenti.

Brandon mi fece un cenno imbarazzato, mentre Andrew mi salutò con la mano.

Accanto a loro, Brody era ripiegato sul tavolo da biliardo, e con il braccio teso verso l' asta colpì maestramente la palla bianca che si scontrò con le altre.

- Wow, notevole- ridacchiò Jacob, afferrando la sua asta.

- Lo so- sorrise mesto, il biondino per poi alzare lo sguardo e puntarlo su di noi.

Si era tolto la felpa scura, e in quel momento indossava una maglietta aderente bianca.

Ed io non potei fare altro che ammirare tutto quel bene di dio, nonostante lui fosse consapevole delle mie occhiate.

Così, lentamente ed inconsciamente, mi avvicinai al tavolo.

Passo dopo passo, ero sempre più vicina a lui, e passo dopo passo l' ansia nel mio stomaco cresceva.

A pochissimi centimetri da lui, mi fermai, aspirando il suo buonissimo profumo, che indondava le mie narici anche a quella minima distanza.

- Ciao- sussurai, abbassando lo sguardo sui miei stivali neri.

Un grosso sospiro, lasciò il suo corpo ed il suo profumo si fece più forte, quando accorciò ancor di più la distanza.

-Ciao- mormorò, inclinando la testa verso di me.
Annuii, rivolgendogli un piccolo sorriso.

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