capitolo 12

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Catalina's pov

Sei giorni.

Erano passati esattamente sei giorni dall' ultima volta che avevo visto Brody.

Sei giorni da quando lui se n' era andaro sbattendosi con forza la porta del mio appartemento alle spalle, senza mai più tornare.

Sei giorni in cui, la mia voglia di fare era pari a zero.

Ricordo ancora come le lacrime minacciavano di uscire quando lui se ne andò, ed io in preda a una crisi di pianto continuavo a ripetermi che non era sucesso niente e tutto sarebbe andato al meglio.

Ma persino io stentavo a crederci.

Negli ultimi giorni avevo vissuto come una mummia, nel vero senso della parola.

Uscivo di casa solo per il stretto necessario come il lavoro che in quei giorni non mi dava pace, così come lo studio dato che lunedì avrei avuto il primo esame ed io mi ero preparata tutta la settimana e potevo finalmente ritenermi pronta.

Era sabato sera, ed i miei amici mi avevano obbligata ad uscire con loro e passare la serata in qualche locale.

In quella settimana si erano dimostrati come i veri e propri amici che erano.

Avevano evitato come la peste l' argomento Brody senza nemmeno pronunciare il suo nome.

Neanche per sbaglio.

Flahback
Ero distesa nel letto grande e morbido di Maya con le braccia aperte e le gambe a penzoloni mentre lei mi guardava attentamente senza proferire parola. Aveva deciso, che finché non sarebbe arrivata Allison, io non avrei dovuto aprire bocca.
Il bussare alla porta le fece distogliere gli occhi dalla mia figura.
- Non andare da nessuna parte!- comandò puntandomi un dito contro.
Alzai gli occhi al cielo in risposta.
Dove avrei dovuto andare?
- Oddio, non ho mai corso così tanto e penso anche di aver preso qualche multa. Non saprei- sospirò Allison  entrando nella camera da letto e buttando la borsa sulla poltrona accanto alla grande finestra con vista su Central Park.
- Avresti dovuto fare il casting per Fast And Furios- ridacchiai divertita, guardandola di sottecchi.
- Simpatica. Ma ora dovete raccontarmi tutto cazzo. Cata, cos' è successo?- mi filmino con con lo sguardo prima di accomodarsi.
Restai a fissare il soffitto bianco per alcuni minuti prima di sospirare e alzarmi mettendomi seduta, incrociando le gambe prima di iniziare a raccontare per filo e per segno l' accaduto.

- Cazzo- sospirò Maya mentre Allison rimase zitta.
- Già- sussurrai.
- Non capisco- proferì Ally dopo un po' di tempo.
- Perché sei così incazzata?- domandò aggrottando le sopracciglia scure.
- Insomma, non state insieme, e teoricamente non vi frequentate neanche. Allora perché tu ti sei arrabbiata così tanto. Infondo non ti ha tradito- arricciò le labbra carnose, tinte di rosso.
- Non è questione di tradire o meno. Non accetto il fatto che lui dopo aver passato l' intero giorno con me e aver dormito con me, vada a scoparsi un'altra- sbottai tutt' un fiato.
- Beh, su questo hai ragione. Ma penso che avresti dovuto lasciarlo parlare e ascoltare quello che aveva da dirti- mormorò Maya guardandomi attentamente.
- Lo penso anch'io. O meglio hai fatto bene a incazzarti e urlargli contro. Ma avresti anche dovuto ascoltarlo.- aggiunse Allison.
- Lo so cazzo. Ma, mettevi nei miei panni. Avreste agito nella stessa mia maniera, se non peggio. Andava tutto benissimo prima di quel messaggio-sussurrai demoralizzata, poggiando le braccia sulle ginocchia alzate.
- Secondo me, dovresti chiamarlo e parlargli- propose Allison, sedendosi meglio sulla poltrona in pelle nera.
- Assolutamente no. Sembrerò pazza, prima gli urlò contro e poi gli chiedo di parlare civilmente?- sbuffai, allargando le braccia.
- È vero- ridacchiò.
- Un po' pazza lo sei, Cata- ridacchiò Allison.
- Ti piace tanto vero?- domandò Maya notando il mio umore a pezzi.
- Non capite quanto bene sono stata ieri con lui. Brody era incredibilemte dolce e premuroso.
Ma penso di essermi illusa, anche troppo- sospirai pesantemente, sentendo gli occhi inumidirsi.
Nel momento in cui lessi il messaggio avrei voluto buttargli il telefono in faccia per poi urlargli contro tutte le cattiverie possibile, per riuscire anche solo per un po' a placare il fuoco ardente che avevo dentro. Ma alla fine io non ero la sua ragazza, ne tantomeno la ragazza che frequentava. Così mi ero chiusa in camera, attendendo che se ne andasse via dal mio appartamento, e quando cinque minuti dopo lui abbandonò la mia casa, crollai sul letto dalle federe scure della mia stanza, mentre un lacrime solitaria solcava il mio viso, per poi venire assorbita dal cotone della trapunta.
Mi ero fidata, e in cambio avevo ricevuto l' ennesima delusione.
Avevano ragione le ragazze, avrei dovuto ascoltare qualsiasi cosa mi avesse detto invece di pensare immediatamente al peggio.
Sicuramente in quel momento era infuriato, e non lo biasimavo.
- Hei piccolina, non piangere. Nessuno merita le tue lacrime- sospirò Ally, sedendosi accanto a me e accarezzandomi, i capelli biondi, con la mano.
- Sono una stupida- sbuffai tra le lacrime , il corpo scosso dai singhiozzi.
- Shhh- mi abbracciò.
- Se ci tieni a lui, chiamalo. Parlate e ascolta quello che ha da dirti- sussurrò Maya accanto a me.
- Non vorrà più parlarmi- mormorai asciugandomi le lacrime.
- E poi. Non avrebbe funzionato. Qualsiasi cosa c'era tra noi. È stato meglio così, stroncarla sul nascere.- continuai.
Accanto a me Maya sospirò pesantemente.

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