Capitolo 49

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Catalina' s Pov

Sistemai l' ultima scatola con i miei oggetti personali per terra, per poi stiracchiarmi esausta e lanciare un occhiata a Spy e Maya, seduti a terra mentre giocavano.
-Basta, per oggi abbiamo fatto abbastanza- sospirai, avvicinandomi al bancone della cucina per prendere un bicchiere d' acqua.

-Non ci manca molto, solo alcune tue cose- scrollò le spalle, alzandosi in piedi mentre dava un occhiata al suo telefono.
Con un sospiro, mi sedetti sullo sgabello dell' isola, passandomi una mano tra i capelli raccolti in una coda alta.
-Cos' è che ti preoccupa?- domandò avvicinandosi e guardandomi di sottecchi.

-Ho paura di star correndo troppo. Insomma, abbiamo scelto l' appartamento in pochissimo tempo, e ci stiamo già trasferendo- spiegai, mordicchiandomi il labbro inferiore.
-Sono solo paranoie. Vuoi andare a vivere con lui, sì o no? Perché dipende tutto da quello che tu vuoi- si sedette accanto a me, guardandomi con i suoi occhi marroni severi.

-Certo che voglio- affermai decisa.
-E qual'è il problema?- inarcò le sopracciglia ben curate.
-Non ti piace l' appartamento che avete preso?- domandò.

-No, assolutamente no. Mi sono innamorata immediatamente di quel posto. Semplicemente, ho paura che tutto questo prima o poi finisca- scrollai le spalle, giocando distrattamente con le mie mani appoggiate sul granito dell' isola.

-Beh, allora smetti di pensare in modo negativo. Se continui così, non andrai da nessuna parte- consigliò guardandomi attentamente.

-È buffo- sorrisi, lanciandole un occhiata e facendole aggrottare la fronte.
-Il fatto che tu mi stia dando consigli sulla mia relazione- spiegai, senza trattenere una risatina.
Lei, alzò gli occhi al cielo sbuffando, per poi alzarsi e fare il giro del bancone.

-Pensi di passare il ringraziamento con noi?- domandai alcuni minuti dopo, in cui lei non aveva smesso di smanettare il cellulare.
-Mia madre mi ha proposto di passarlo con lei e il suo fidanzato, con tutta la sua famiglia, in montagna- affermò facendo una leggere smorfia.

-E tu, pensi di voler accettare?-
-Non penso, non voglio rovinarmi il ringraziamento solo perché non sopporto il suo fidanzato. Anzi, sarebbe meglio se avessi rifiutato in partenza, è risaputo che con lui intorno non farò altro che creare disastri- ghignò leggermente, facendomi ridere.

-Lo sai che mamma, è sempre felice di averti. Ormai non è un ringraziamento senza di te che mangi mezzo tacchino- ridacchiai.
-Ma ora, torniamo a noi- sospirò dopo avermi mandato a quel paese.

-Io ancora non ho capito perché siete tornati prima, da Los Angeles- aggrottò le sopracciglia, appoggiando un gomito sul granito.
-Te l'ho detto, per l' incidente con le auto- alzai le spalle.

-Brody, ha pensato fosse meglio tornare a New York, secondo lui non era più sicuro rimanere lì- mi mordicchiai l' interno guancia.
-Non sapete chi è stato?- domandò curiosa.

-No- sbuffai.
-Lui non mi dice mai niente, nonostante io insista in continuazione- mi infastidii.

-Magari lo fa per non farti preoccupare- scrollò le spalle.
-Probabile, ma è frustrante- mi alzai per preparare una tazza di te caldo.

Tornare, quattro giorni prima, nelle gelide e nuvolose giornate di New York, era stato un gran colpo al cuore, e spesso, come in momenti come quello, desideravo anche solo un po' dei raggi di sole caldi della California.

Il campanello, risuonò per tutta la casa, facendomi girare confusa verso la mia amica.
-Aspetti qualcuno?- domandò guardandomi, prima di alzarsi e andare ad aprire.

-Che io ricordi, no- scrollai le spalle, versando l' acqua bollente nelle tazze su cui avevo già sistemato le bustine d' infuso. Frutti di bosco per Maya, e limone per la sottoscritta.

Complici In Questo GiocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora