capitolo 56

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Brody' s Pov

Mi sistemai la cravatta, lisciando la camicia bianca per poi infilare la giacca del completo nero elegante.
Pettinai il mio ciuffo e spruzzai un po' del profumo chemi aveva regalato Catalina e che era diventato uno dei miei preferiti in assoluto.
Guardandomi un ultima volta allo specchio della nostra grande cabina armadio, uscii dalla stanza per poi raggiungere il grande soggiorno dai divani in pelle beige e il pavimento in marmo grigio. Il silezio tombale avvolgeva la stanza mentre solo i miei passi mi tenevano compagnia quella mattina.

E con dispiacere dovetti ammettere a me stesso che la settimana bianca era ormai giunta al termine, e l' anno nuovo era iniziato e con lui anche il lavoro e gli impegni prefissati.
Sospirai stanco e assonnato, passandomi una mano sul viso prima di schiacciare uno dei pupazzi strani di Spider, che erano sparsi attorno alla sua cuccia e forse in tutta la casa. Prendendo il giocchetto in mano lo buttai dentro la cuccia per poi afferrare le chiavi della macchina.

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Entrai facendo un cenno con la testa agli uomini della sicurezza per poi attraversare il corridoio dalle pareti chiare e i battiscopa scuri, aprendo la porta che mi avrebbe portato alla sala di ritrovo.
Senza proferire parola, entrai e mi diressi verso la caffettiera infondo alla stanza, prendendo un bicchiere di carta e versandomi il liquido caldo e amaro.
Con passo lento, Jacob si avvicinò a me prima di parlare.
-Brutto risveglio?- domandò sorridendo flebilmente e infilandosi le mani in tasca.
Scossi la testa, mandando giù il caffè caldo per poi passarmi la lingua sulle labbra e scorrere gli occhi per la stanza, dove quel mattino era presente tutta la squadra.

-Capisco, non hai voglia di parlare- annuì lentamente, rivolgendomi un occhiata rammaricata.
-Se vuoi chiedermi di James, allora puoi anche non provarci- scrollai le spalle, appoggiandomi al tavolo dietro di me ed osservando la sua espressione stupita.
-Io non...-farfugliò senza riuscire guardarmi in faccia.

-Non ne voglio sapere niente. È una questione tra di voi. Non voglio intromettermi e nemmeno giudicarti- lo guardai, finendo in fretta il mio caffè ed allontanandomi da lui.

Era stato un colpo molto duro per James, quando Jacob decise di mettere fine alla loro relazione, basata su litigi continui e la poca fiducia che entrambi avevano nei confronti dell' altro. Seppur mi dispiaccesse terribilmente la situazione in cui si trovava il migliore amico di Catalina, avevo deciso di non intromettermi, sopratutto quando di mezzo c'era una coppia di fidanzati.
Catalina, invece aveva passato l' ultima settimana esclusivamente con James, e nonostante sapevo fosse la cosa più giusta in un momento delicato come quello, non riuscivo a non pensare a quanto mi mancasse averla intorno e a casa. Le ore che avevamo passato insieme l' ultima settimana si potevano contare sulle dita di una mano.

Ore che avevamo passato parlando e spesso rotolando tra le lenzuola calde del nostro letto matrimoniale.

-Brody, Smith, Jacob e Andrew, la conferenza stampa sta per iniziare- la porta si aprì rivelando uno dei nostri allenatori.
Con un sospiro, allentai di poco il nodo della cravatta prima di tirare fuori il telefono per spegnerlo.
E non potei non sorridere quando lessi sul display, il suo messaggio.

Da Catalina:
" Sono connessa al canale che mi hai detto. Non vedo l' ora di vederti. In bocca al lupo e ti amo tanto"

In fretta, digitai una veloce risposta prima si spegnere il telefono e rimetterlo nella tasca dei miei pantaloni eleganti e piuttosto scomodi.

A Catalina:
" Ti porto a mangiare fuori appena finisco. Mi manchi e ti amo tanto anch'io"

L' uomo interamente vestito di nero, si mise di lato permettendoci di entrare nella stanza affollata dai giornalisti, che preparavano la loro attrezzatura, pronti per riprendere ogni istante di quella conferenza stampa.

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