capitolo 81

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Le sue mani tremanti si serrarono attorno alla sua camicia bianca e ben stirata per paura di cadere a terra a causa dello strattone improvviso.
Boccheggiò con gli occhi pieni di lacrime quando il suo profumo le giunse alle narici entrandole dentro fino in profondità.

Dio se le era mancato quel profumo, forte e maschile, che aveva il potere di farle dimenticare qualsiasi cosa. Le era mancato così tanto che le lacrime le bruciarono gli occhi azzurri ed il dolore al petto non fece altro che espandersi sotto la sua carne.

-Respira- sussurrò la sua voce roca e virile mentre le scotava i capelli dal viso con le sue mani grandi e ruvide che un tempo accarezzavano e stringevano il corpo esile di lei.

-Merda Catalina, respira- ansimò, preoccupato, sfiorando il naso di lei con il suo mentre avvolgeva il suo corpo minuto con un braccio e scrutava angosciato il suo viso pallido e sudato.

-Non toccarmi...- farfugliò con la voce tremante, spingendo le mani contro il suo petto muscoloso per allontanarlo da lei. Il suo profumo la stava massacrando ed il calore che l'avvolgeva la soffocava mentre quell' immagine non faceva altro che ripetersi nella sua mente.

-Non toccarmi...- sussurrò respirando pensantemente prima di infilzare le unghie nella carne del suo petto scoperto grazie ai primi bottoni aperti della camicia.

Le sue mani su di lei, in quel momento, non erano più le stesse, non dopo che avevano toccato un'altra donna che non era lei.
Quelle labbra premute contro la sua fronte sudata non appartenevano più a lei, avevano baciato un' altra e lei non si sarebbe mai dimenticata quel bacio che continuava a ripetersi davanti ai suoi occhi.

-Ti odio...- farfugliò arrendendosi alla forza con cui la stringeva.

- Hai baciato un altra- sussurrò sentendosi male anche solo pronunciando quelle parole, strinse con forza i lembi della sua camicia bianca che si era spiegazzata sotto le sue mani.
Avrebbe voluto riempirlo di botte fino a farlo stare male per fargli provare anche solo un bricolo del dolore che lei sentiva all' altezza del cuore.

Fargli male come lui le aveva fatto ma anche solo l'idea di allontanarsi dalle sua braccia non faceva altro che aumentare il suo malumore.
Sentiva le sue dita lunghe spingerla ancor di più contro il suo corpo muscoloso mentre il suo respiro caldo le colpiva la fronte e il suo profumo le si appiccicava addosso.

E nonostante quel calore avesse avuto sempre il potere di farle dimenticare anche sé stessa, quell' immagine e la gelosia che aveva provato non erano scomparse e mai l'avrebbero fatto.

Si allontanò spingendo via il suo corpo per poi respirare a pieni polmoni l'aria pulita che non sapeva né di lui né del profumo del suo corpo magnifico.

D'un tratto tutta la rabbia aveva sovrastato il suo dolore e mentre alzava lo sguardo ed incontrava il suo dopo settimane, cercò con tutta se stessa di allontanare quel calore che si diffuse nel suo stomaco e lo sfarfallio piacevole che da tempo non sentiva.
Cercò di dimenticare le emozione che riusciva a risvegliare in lei osservando ogni centimetro del suo viso che ormai conosceva a memoria.
Tentò invano di non guardare quelle labbra morbide e rosee che sembravano sfidarla e subito si ricordò di quella ragazza.

Si ricordò che semmai avesse provato ad appoggiare la sua bocca su quella di lui avrebbe provato un altro sapore oltre a quello di Brody e quel pensiero le diede il voltastomaco, lui aveva permesso che quella donna lo baciasse.

Si chiese da quanto tempo la conoscesse, e quello non fece altro che peggiorare il malumore.
Si chiese se era stato lui ad invitarla a vedere la sua partita e se anche per lei aveva prenotato la suite migliore per godersi il gioco come aveva fatto con Catalina ed i suoi amici.

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