capitolo 67

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Catalina' s Pov

Mi sedetti a terra, ridacchiando quando Spy leccò il mio polpaccio prima di prendere tra i denti i bordi del mio calzino rosa a pois viola mentre io accarezzavo la sua testolina pelosa.
-Smettila- risi, cercando di salvare il mio calzino dalle sue torture mentre lui grugniva e ansimava voglioso di giocare.

-Sei uno scemo- scoppiai a ridere quando scivolò sul pavimento lucido in marmo che spendeva sotto di noi e rifletteva le nostre figure.

La sua mano grande accarezzò la mia testa, per poi allontanarsi nuovamente mentre io alzavo lo sguardo verso di lui.
-Sei già pronto?- domandai, guardandolo mentre si sistemava il colletto della camicia bianca, con uno sguardo corrucciato sul suo bellissimo volto.

-Già, tra poco arriverà Andrew- mormorò lanciandomi un occhiata prima di passarsi le dita in mezzo alle ciocche di capelli come per pettinarli.

-Ma è il giorno del tuo compleanno- borbottai fingendomi dispiaciuta ed abbassando lo sguardo verso Spider che aveva iniziato a torturare la sua gallina di gomma che faceva strani ed inquietanti versi.

In realtà, ero più che contenta che quel giorno lui fosse occupato quasi tutto il pomeriggio con la squadra, così avrei avuto la possibilità di completare tutti i preparativi per la sua festa di compleanno.

Avevo obbligato Andrew e Brandon a trattenerlo per tutto il tempo necessario mentre io e gli altri completavamo gli ultimi dettagli.

-Prometto che lo passeremo sta sera- mormorò con dolcezza chinandosi a terra per lasciarmi un bacio lieve sulle labbra e per porgermi la mano che afferrai, alzandomi.
Lanciai uno sguardo al lungo tavolo pieno di ogni singola squisitezza che Brody adorava per colazione prima di sorridergli.

Avevo preparato tutto nei minimi dettagli: dai fiori sparsi per il tavolo in vetro, ai tanti dolci che addobbavano la superficie e alla torta con sopra scritto il suo nome e le candele ad indicare i suoi anni.
Quella piccola sopresa, poteva definirsi un piccolo assaggio di quello che lo aspettava quella sera.

Annuendo, mi avvicinai a lui scostandogli una ciocca di capelli ricadutagli sulla fronte prima di afferrare il suo viso tra le mani e baciare le sue belle e morbide labbra.
La sua lingua sapeva di fragola e quello bastò a mandare in tilt il mio cervello.

Staccandomi leggermente per riprendere fiato, lasciai un piccolo bacio sulla punta del suo naso e su ognuna delle guance prima di increspare le labbra in un piccolo sorriso.
-Stai diventando vecchio- ridacchiai, osservandolo quando aprì gli occhi verde smeraldo per guardarmi con furbizia.

-Sto diventando ogni giorno più sexy volevi dire- ghignò, sfiorando la mia natica con la sua mano grande prima di strizzarla tra le dita e farmi sobbalzare.
-Più cresci e più il tuo ego si ingrandisce, riuscirà mai a diminuire?- domandai sarcastica, inclinando la testa mentre trattenevo la risata che premeva per uscire dalle mie labbra.

Il suo naso si arricciò prima che il suo viso si infilasse nell' incavo del mio collo provocandomi un brivido lungo la schiena al contatto con il suo respiro caldo che colpiva la mia pelle.
I suoi piccoli baci non facevano altro che aumentare i battiti del mio cuore e tremare le mie gambe molli.

Perché nonostante i mesi passati con lui e con i suoi baci passionali, io ancora non mi ero abituata alla dolcezza mista alla possessività delle sue labbra, dei suoi tocchi e dei suoi sguardi profondi.

E penso che mai, mi sarei abituata a lui e al suo fascino.

Perché quando mi toccava, mi sembrava di toccare con un dito il cielo più limpido e soleggiato. Mi sembrava di assaggiare a piccoli e agoniosi bocconi il paradiso fatto in persona.

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