capitolo 69

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Brody' s Pov

-Sei sicuro delle cose che hai preso?- domandò Brandon guardando i sacchetti tra le mie mani mentre estraevo il telefono dalla tasca dei pantaloni e cercavo di reggere il mio frullato ai mirtilli nello stesso momento.
Annuendo in modo distratto alla sua domanda, accessi il telefono trovando un paio di chiamate perse, numerose e-mail che attendevano una risposta e una decina di notifiche inutili.

-Vado a mettere queste cose in macchina nel frattempo che Smith e Andrew prendono da mangiare- affermai, prendendo un sorso del mio frullato prima di estrarre le chiavi della macchina dal giacchetto in pelle ed aprire la Range Rover parcheggiata sul ciglio della strada.

Feci il giro dell' auto, aprendo il portabagagli e sistemandoci all' interno i tanti sacchetti che tenevo con una mano, prima di sbattere le sportello e salire al posto del guidatore.

Con la fronte aggrottata, posai il frullato nel porta bicchieri accanto a me nel momento stesso in cui Brandon si sistemò nel sedile del passeggero sospirando e rilassandosi contro la morbidezza del cuoio.
-Era davvero una figa pazzesca quella dell' ultimo negozio in cui siamo entrati- affermò ridacchiando, passandosi una mano tra i capelli e guardando davanti a sé dove il via vai di gente riempiva il marciapiede e le strade, affollate da macchine.

- Era così tanto figa che a momenti ti prendeva dal ciuffo per sbatterti fuori- ghignai, smanettando con il cellulare e rispondendo ad alcuni messaggi, incluso uno della biondina.

-Nah, le ho lasciato il numero e credo proprio che mi richiamerà- ridacchiò mentre mi portavo il telefono all' orecchio alzando gli occhi al cielo ai suoi pavoneggiamenti.

-Ciao tesoro, come va?- domandò appena accettò la chiamata, facendomi sorridere flebilmente mentre osservavo Smith e Andrew uscire dal locale dove avevamo deciso di prendere il cibo.

-Tutto bene, piccola. Penso saremo lì da voi tra mezz' ora, c'è parecchio traffico- affermai, infilando la chiave nel nottolino appena i miei amici aprirono le portiere della macchina sbattendosele dietro dopo essersi seduti sui sedili posteriori.

-Va bene. La voglia di hamburger e patatine rende molto nervoso Jay Jay, quindi cerca di fare il più presto possibile- disse, facendomi ridacchiare mentre guardavo la videocamera posteriore, controllando che niente potesse ostacoli la mia retromarcia.

-Per favore, dì al tuo amico di non toccare i miei giochi. Sono appena partito- scongiurai, facendo ridacchiare i miei amici che immediatamente iniziarono una nuova discussione sui nuovi giochi della playstation usciti.

-Non ti posso assicurare niente. Ti amo e ci vediamo dopo- ridacchiò dolcemente, mentre mi immettevo in strada attivando il vivavoce e allacciandomi la cintura.

-Ti amo anch'io, ciao- borbottai con lo sguardo fisso sulla strada mentre lei metteva giù la chiamata.

-Ti amo anch'io- imitò Brandon, simulando la voce di una donna facendo ridere Smith mentre io sbuffavo guardandolo male ed appoggiando il gomito sul finestrino.

-Cazzo, io ancora non ci credo che stai per avere un figlio. Ti prego dio, manda i tuoi angeli a tirarmi una sberla così capirò se sto sognando o questa è la dura e cruda verità- pregò, alzando gli occhi al cielo che si intrevedeva della finetra sul tettuccio.

E i suoi desideri vennerò avverrati appena Smith si sporse in avanti tirandogli una dolorosa sberla sulla guancia, facendolo spalancare la bocca scioccata portandosi una mano sulla zona arrossata mentre io scoppiavo a ridere seguito dalla risata roca di Andrew.

-Vedi- affermò Smith alzando le mani in aria.
-Dio ascolta sempre le nostre preghiere- finì con un risata, per poi tornare a sedersi composto.

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