capitolo 48

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Brody' s Pov

Il raggio di sole caldo e fastidioso, colpì il mio viso facendomi aprire con fatica gli occhi assonnati, mentre con una mano tentavo di nascondermi dalla fonte naturale di luce.
Sbadigliando assonnato, mi grattai gli occhi per poi osservare ancora mezzo addormentato, il soffitto bianco latte.

Lentamente, spostai lo sguardo sul corpo nudo e coperto solo da un lenzuolo color avorio, steso accanto a me nel grande letto matrimoniale della nostra stanza.
Minuziosamente guardai il suo viso delicato schiacciato contro la mia spalla, sorridendo automaticamente quando notai il suo cipiglio nel sonno e la sua mano sul mio collo, come uno dei gesti più istintivi e ormai d' abitudine.

E non riuscii a trattenere un sorriso al ricordo della sera precendemente, quando per la primissia volta dopo mesi, avevo rivelato i forti sentimenti che nutrivo nei suoi confronti senza alcun timore, osservando il modo in cui i suoi occhi si erano spalancati dallo stupore, mentre mille emozioni nuotavano nell' azzurro delle sue gemme.

La sua bocca socchiusa che piano piano iniziò a chiudersi mentre i suoi occhi non riuscivano a staccarsi dai miei e le sue labbra a pronunciare anche solo una piccola e flebile parola.

La sua mano che si muoveva sul mio petto, mi fece distogliere dai pensieri, così abbassai lo sguardo verso di lei, trovando i suoi occhi grandi socchiusi e mezzi addormentati, guardarmi con confusione.
-Ben tornata nel mondo dei vivi, bella addormentata- ghignai infilando la mano tra i suoi capelli lunghi e accarezzando la sua cute. Con un cipigliò girò il capo verso la sveglia nel comodino per poi guardarmi male e tornare a coricarsi.
-Sono solo le sette- borbottò coprendosi fin sotto il mento con il lenzuolo per poi darmi le spalle e farmi ridacchiare divertito.

Sempre con un sorriso sfacciato tra le labbra mi avvicinai a lei, infilando le mani sotto il lenzuolo per poi avvolgere la sua vita ed accarezzare il suo ventre, beandomi del suo corpo nudo.
-Non mi lasci dormire così- farfugliò cercando di ignorarmi.
-È quello il mio intento- ghignai mordicchiandole l' orecchio e facendola fremere.
-Sono molto stanca- affermò sbadigliando e strofinandosi gli occhi.

-Oh, devo dedurre che la sessione di ieri sera ti abbia sfinita- non riuscii a trattenermi, ridacchiando così contro la sua spalla.
-Sei un coglione-borbottò spingendomi con il gomito.

Ridendo diverito, staccandomi poi per alzarmi dal letto e indossare i boxer buttati a terra. Con uno sbadiglio mi stiracchiai per poi avvicinarmi a lei e baciarle le fronte.
-Sono di sotto- sussurrai sul suo orecchio, per poi baciare il suo naso e andare verso il bagno.

Con una tazza di caffè tra le mani, aprii la porta finestra, ridacchiando quando Spider spingendosi tra le mie gambe corse nel giardino così mi avvicinai, sedendomi nei divanetti beige mentre parlavo al telefono con Grayson.
-Ma quindi quand' è che tornerete?-domandò schiarendosi la voce.

-Non lo so, mi sa che rimarremo qui per sempre-ridacchiai prendendo un sorso del liquido amaro fatto pochi minuti prima.
-Beh sarebbe figo- ghignò, mentre in sottofondo riuscivo a sentire la sua fidanzata mentre gli chiedeva con chi fosse al telefono.
-Con Brody, piccola- rispose il mio amico mentre osservavo Spider avvicinarsi a me con un ramoscello in bocca.

-Georgina ti saluta e ti ha detto che devi riportare Catalina a New York perché devono assolutamente andare al concerto dei Twenty One Pilots- mi riferì facendomi sorridere nel momento stesso in cui il bulldog appoggiò davanti a me quel pezzo di legno, così divertito lo afferrai per poi lasciarglielo in qualche angolo del grande giardino e ridacchiando quando corse come un pazzo per trovarlo e riportarmelo.
-Non penso che Cata ascolti le loro canzoni- scrollai le spalle appoggiandomi allo schienale morbido e sorseggiando il caffè.

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