capitolo 34

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Catalina' s Pov

-Cata, tesoro, smettila di deprimerti e vieni ad aiutarmi- continuava a lamentarsi Jay Jay, mentre io, seduta sullo sgabello attorno alla penisola della sua cucina, giravo distrattamente il cucchiaio nello yogurt.

La testa, da tutt' altra parte, così tanti pensieri, da creare confusione.

Un grosso sopriro attraversò il mio corpo, mentre la testa martellava e gli occhi, appesantiti, a stento si aprivano.

Le ore pomeridiane, passate a piangere sulle spalle dei miei migliori amici, non erano servite a granché, se non a regalarmi un martellante mal di testa, e l' aspetto di un mostro.

-Arriveranno tra un ora, e io devo ancora finire di prepare la cena-piagnucolò, mentre girava il ragù.

-Penso di tornare a casa, non ho voglia di vedere nessuno sta sera- sussurai, poggiando la testa, sul braccio.

Me ne sarei tornata a casa, avrei indossato il mio pigiamino in flanella rosso e mi sarei infilata, con Spider, sotto le coperte calde, a guardare film disney e serie tv a più non posso.

Evitando ogni tipo di contatto umano, almeno fino alla fine dei miei giorni.

Eppure, il mio amico sembrava così eccitato all' idea di quella cena tra amici, a casa sua, e mi dispiaceva terribilmente abbandonarlo.

Se poi aggiugiavamo il fatto, che avesse deciso lui di cucinare, cosa che non gli riusciva magnificamente, non mi conveniva per niente lasciarlo da solo davanti ai fornelli.

Come minimo metterebbe il caffè al posto del sale, cosa, tra l' altro, già accaduta precendemente.

E oltre tutto, c'era un altro enorme problema.

Brody.

Sarebbe, sicuramente, stato presente quella sera, ed io non mi sentivo pronta a riverderlo dopo più di due lunghe e infinite settimane, nonostante mi mancasse come l' aria e non vedessi l'ora di rivederlo. Ma, il mio umore sotto terra, non me lo consentiva.

Non sarei riuscita a trattenermi, sarei scoppiata a piangere tra le sue braccia non appena lo avrei rivisto, e questo non era di certo tra i mie piani.

La sua mancanza, si era fatta sentire in tutti i modi possibili, portandomi, spesso a cercare il suo numero sul telefono per pregarlo di correre da me.

Sentivo la necessità della sua figura nella mia vita, sentivo che con lui tutto sarebbe stato più facile, senza troppi intoppi.

Eppure, quelle settimane separati, mi erano servite immensamente. Ora sapevo, finalmente, la cosa giusta da fare.

Perché spesso, per amore, bisognava metter da parte l' orgoglio e agire seguendo il proprio cuore.

Perché la felicità, spesso richiedeva dolori e sacrifici.

-Su, vai a rinfrescarti il viso e corri ad aiutarmi- mi strattonò il mio amico, obbligandomi a seguire i suoi ordini.

Ruotai gli occhi al cielo, per poi alzarmi e percorrere il lungo corridoio, fino in bagno.

~~~~~~

- Allyson, passami il formaggio, per favore- mi sbracciai, mentre infilavo il recipiente di vetro, nel forno.

- Questo vino è molto buono, ricordami come si chiama, Jay Jay- domandò per la quarta volta Maya, ormai già brilla. Il suo era forse il terzo bicchiere di vino che si era scolata in meno di mezz' ora.

La risatina di Zoe, giunse alle mie orecchie come il suono più fastidioso del mondo.

Ancora mi domandavo il perché si trovasse lì, a casa di Jay Jay. Per quanto ne sapevo, lui non l' aveva invitata quindi, molto probabilmente si era appiccicata ad Allyson, autoinvitandosi.

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