capitolo 65

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Catalina' s Pov

Mi svegliai colpita dal raggio di sole che filtrava dalla tenda e mentalmente imprecai per non averla chiusa la notte precedente.

Sbadigliai ancora assonnata mentre un terribile mal di testa mi martellava incessantemente, e le palpebre a stento riuscivano a sollevarsi per poi fissare il soffitto bianco latte ancora in uno stato di confusione.

Con lentezza, alcuni minuti dopo, mi tolsi le coperte dal corpo prima di infilarmi le pantofole rosa e camminare verso il bagno.

Mi sciacquai il viso con acqua gelida e sapone per poi lavarmi i denti mentre mi guardavo allo specchio, ed in particolare osservavo i miei capelli arruffatti raccolti in una crocchia disordinata.

Quel mattino, il mio stomaco era in subbuglio così come il mio umore che sembrava letteralmente sotto terra.

Dopo essermi pettinata e vestita con un paio di jeans skinny ed un maglione azzurro, mi chiusi la porta della stanza alle spalle prima di attraversare il corridoio che portava al soggiorno e dopodiché alla cucina, dove trovai Maya intenta a preparare la colazione sotto le note di My Self di Bazzi che rimbombava nelle casse.
-Buongiorno bella addormentata- urlò alzando una mano in aria prima di continuare a sbattere le uova nel contenitore viola.

Osservando il cibo, un conato di vomito mi travolse mentre una smorfia si faceva strada nel mio viso a dir poco disgustato.
Negli ultimi giorni, la mia voglia per il cibo era scemata a dismisura protandomi spesso a rimettere subito dopo aver mangiato. E quella era una delle cose che mandavano i tilt il mio umore e aumentavano la mia riversione verso il cibo.

Sedendomi su uno sgabello intorno all'isola, mi portai la testa tra le mani prima di massaggiare le tempie con movimenti circolari delle dita, e socchiudere gli occhi dal dolore e dal fastidio che quell' emicrania mattutina mi causava. Sembrava ci fosse un trapano che colpiva senza sosta e con forza il mio cranio che di lì a poco sarebbe scoppiato.

-Sto morendo- farfugliai alzando la testa quando capii che il mio massaggio non avrebbe risolto alcun problema.
-Tutto apposto?- domandò, abbassando il volume della musica e facendomi in questo modo, sospirare di sollievo.

-No, non ho dormito niente sta notte- borbottai giocherellando distrattamente con il piatto davanti a me.
-Tu e il tuo Brody avete fatto le ore piccole ieri sera?- domandò ridacchiando, per poi smettere quando fu trucidata con lo sguardo dalla sottoscritta che non era per niente in vena di scherzare quel mattino.

Vomito, nausea ed insonnia. Tre armi micidiali per distruggere una donna durante la gravidanza.

-Vuoi che andiamo dal medico?- domandò, guardandomi attentamente prima di darmi le spalle e spegnere il fuoco.
Scossi la testa rifiutando, mentre la osservavo sistemare l' omlette nel piatto davanti a me e versarmi un succo di frutta.

-No, questo no- borbottai indicando il bicchiere trasparente.

Troppi zuccheri.

Fin troppi zuccheri racchiusi in una sola bevanda che, seppur fosse una spremuta d' arancia naturale avrebbe potuto alzare i valori della mia glicemia in men che non si dica.
-Sì, scusa- farfugliò lei, prima di togliere il bicchiere ed avvicinarmi il piatto e le fette di pane integrale tostato.

Subito dopo, si sedette accanto a me iniziando a mangiare in silenzio mentre io osservavo come inorridita quel piatto davanti a me.

-Mangia- mi diede una spallata, deglutendo il suo boccone.
Sospirando, tagliai l' omlette portandomene poi un pezzo alla bocca.

Masticai con lentezza e con fatica, per poi deglutire e prenderne un altro boccone.
Fu a quasi metà della colazione, che il conato di vomito mi travolse nuovamente protandomi a spingere lontano il piatto e a pulirmi disgustata le labbra.

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