capitolo 16

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Brody's Pov

- Cosa stai facendo?- domandai fissandola mentre dal frigorifero estraeva alcuni contenitori.

- Mangio- rispose in tono ovvio scrollando le spalle.
- E cosa mangi?- mi avvicinai.
- Ho voglia di dolce, tu no?-continuò, tirando fuori una padella.

- E cosa vorresti cucinare, di dolce?- inarcai le soppracciglia.
- Beh, le crepes- sorrise entusiasta.

La saliva mi andò di traverso così iniziai a tossire battendo il pugno sul petto, per non soffocare.

- Adesso? A mezzanotte e mezza, piccola?- domandai incerto.
- Si, faccio anche per te?-
- Beh, se proprio insisti- ridacchiai.
- Perfetto, ora mettiti seduto e non disturbarmi- mi puntò contro la forchetta.

- Si, capo- ghignai.
- Sai fare altro oltre ai dolci?- mi informai.

- Certo, praticamente tutto. Il mio cavallo di battaglia è la Parmigiana. È da leccarsi i baffi- disse fiera.
- Oh beh, io non ci crederò finché non l' assaggerò- replicai furbo.
- Bene, accetto la sfida allora- contestò .

- Potresti passarmi la nutella?- annuii sporgendomi verso il barattolo e porgendoglielo.

- Quando sei nata Catalina?- chiesi dopo lunghi minuti in assoluto silenzio.

- Il dieci Agosto 1997. Tu?- disse girandosi e appoggiandosi con le mani all' isola della cucina.
- Leone quindi.- ridacchiai.
- Sedici Febbraio 1994- risposi.

- Fammi indovinare- ridacchiò pogggiando le dita sul mento, in una posa pensierosa.
- Acquario- esultò.

- Mmmh, interessante. Freddo, distaccato, diplomatico e polemico. Mi sa che c' hanno azzeccato- ghignò togliendo l' ultima crêpe dalla pentola.

- Non sono mai stato freddo e distaccato con te. Come fai a confutare ciò?-
-Non con me, ma sono riuscita ad osservarti parecchio. Ad esempio alla cena con la tua squadra. A volte c'eri, altre volte sembrava fossi da un altra parte con la testa.-

- Mi hai studiato parecchio,eh- sorrisi.
- Noto i dettagli,tutto qui-
- Fammi indovinare il tuo invece- sogghignai.

- Sicuramente orgogliosa.- annuii.
- Molto sicura di sè- contai sulle dita.
- Indipendente, attiva, autoritaria e passionale-
- Si,penso proprio di averci azzeccato- continuai ridendo.

- Non sono orgogliosa- borbottò poggiando un piatto pieno di crêpe alla nutella davanti a me, per poi prendere posto nello sgabello accanto al mio.

-Oh, si che lo sei. Mi hai rifiutato tre volte solo per il gusto di farlo, quando invece non vedevi l'ora di uscire con me- ribattei.

-Beh, in realtà ti ho rifiutato per i fiori.
Hanno dato un tocco in più alla casa- ridacchiò tagliando un altro pezzo della pietanza.

- Come mai non mi hai mandato più fiori, quando abbiamo litigato?- chiese poggiando la forchetta e stabilendo la sua totale attenzione su di me.

- Non mi sembrava opportuno, quel tempo è servito sia a me che a te per pensare. Ferirti, Catalina, è l' ultima mia intezione, lo giuro. Non potrei mai perdonarmelo se accadesse. Abbiamo entrambi difetti, nessuno di noi due è perfetto- afferrai la sua mano.

-Neppure io voglio ferirti Brody. Io, dovrei imparare a lasciarti il tempo di spiegare e di dire qualunque cosa tu voglia e non mettermi immediatamente a sbraitare dando conclusioni affrettate-

- Cercheremo di migliorare insieme. Va bene?- baciai le nocche delle sue dita affusolate.
Annuii finendo il cibo per poi alzarsi e mettere il piatto nel lavello.

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