capitolo 68

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Catalina' s Pov

Mi rigirai nel letto per l' ennesima volta in quella notte, prima di gemere dal dolore fastidioso ed aprire lentamente gli occhi che con fatica osservarono il soffitto bianco latte sopra di me.

Mi portai una mano sul ventre cercando in quale modo di contenere o fermare il dolore lancinante che mi colpiva facendomi serrare con forza gli occhi.

La poca luce che entrava dalle vetrate illuminava solo parte della stanza mentre accanto a me un movimento attirava la mia attenione, facendomi girare il capo alla mia destra per poi osservarlo mentre dormiva rilassato.

La sua mano era posata sulla mia coscia ed il suo respiro profondo colpiva il mio collo.

E per un secondo dimenticai quel lancinante dolore al basso ventre concentrandomi solo ed unicamente sul suo petto che faceva su e giù ad un ritmo regolare. Guardai il suo viso corrucciato e sereno alzando una mano per scostarli una ciocca di capelli dorati ricaduta davanti a quelle gemme chiuse.

Non riuscendo a stare sdraita un minuto in più, mi scostai le coperte dal corpo mettendomi seduta sul letto mentre una fitta particolarmente profonda mi fece piegare su me stessa.

A piccoli e silenziosi passi uscii dalla stanza da letto e lasciando la porta socchiusa attraversai, a piedi nudi, il corridoio per arrivare alla cucina.

Sbadigliando e strofinandomi gli occhi assonata, riempii il bollitore d'acqua prima di accenderlo e appoggiarmi al ripiano in granito dietro di me mentre sospiravo e mi massaggiavo il basso ventre.

Avrei solo voluto chiudere gli occhi e godermi anche solo tre ore di sonno. Quello era l' unico mio desiderio che a quanto pare non aveva intenzione di avverarsi, o almeno non quella notte.

Guardai l' orologio appeso al muro spalancando gli occhi quando mi resi conto che erano quasi le quattro di mattina e la mia voglia di piangere e spaccare qualsiasi cosa si trovasse davanti a me non fece altro che crescere.
La frustrazione era al massimo e un' ansia sconosciuta mi riempiva il petto fino all'orlo.

Con calma e sospirando, finii la mia tisana calda prima di mettere la tazza nel lavello ed uscire dalla cucina, fermando dopo un po' quando udii dei piccoli passi contro il marmo del pavimento per poi sorridere quando notai Spider attraversare il corridoio fino a fermarsi davanti a me.

-Come mai sei sveglio?- ridacchiai piegandomi lentamente verso di lui per accarezzargli il musetto dolce mentre lui si spingeva contro la mia mano per ricevere più coccole.

Rialzandomi in piedi gli feci cenno di seguirmi, così, con lui alle calcagna raggiunsi di nuovo la stanza da letto per poi aprire lentamente la porta ed entrare.
Lo guardai mentre si sedeva sulla sua cuccia blu notte prima di girare attorno a se stesso e sedersi sulla superficie morbida con uno sguardo adorabili e quegli occhietti blu notte assonnati.

-Che succede?- farfugliò assonnato facendomi sobbalzare presa alla sprovvista.
Girandomi verso di lui, lo guardai mentre si metteva seduto strofinandosi gli occhi in modo adorabile e trattenendo a stento uno sbadiglio.

-Piccola- sussurrò cercando a tastoni la lampada appoggiata sul comodino al lato del letto per poi accenderla ed illuminare maggiormente la stanza.

-Non preoccuparti- mormorai, avvicinandomi al letto e sedendomi su di esso mentre lo guardavo in modo rassicurante.
-È successo qualcosa? Stai bene?- domandò preoccupato mentre si toglieva le coperte dal corpo e si alzava facendo flettere tutti i muscoli della sua schiena tonica.

Facendo il giro del letto, si mise davanti a me prima di piegarsi sulle ginocchia ed afferrare il mio viso tra le sue mani.
-Va tutto bene, davvero- sussurrai, cercando di forzare un sorriso.

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