SEQUEL- Due

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Sorrisi al cliente davanti a me, gli strinsi la mano e poi lo salutai.

Quando la porta si chiuse, mi appoggiai alla spalliera della sedia nera e sospirai: era stata una giornata davvero pesante e ancora non era finita. Dovevo sempre sistemare alcune pratiche e riguardare alcuni casi. L'orologio segnava le sei e mezza e, nonostante mancassero circa quaranta minuti alla fine del mio orario di lavoro, mi alzai per andare a prendere un caffè.

Presi il portafogli dalla borsetta e aprii la porta, ma non appena lo feci, da lontano, scorsi la figura del mio ragazzo. Feci un altro passo, sorridendo nel vederlo, ma poi mi bloccai, constatando che non era da solo e quella accanto a lui, non era certo una persona a me sconosciuta.

Sentivo il mio cuore rimbombare nella cassa toracica, il fiato era più corto e le gambe, come l'intero corpo, tremava. Il tempo era passato, ma lei era rimasta sempre bellissima nella sua semplicità e quegli occhi mi incantavano ancora.

Dovevo tornare nel mio ufficio e chiudere la porta, ma le mie gambe non ne volevano sapere di muoversi. Presi un respiro profondo e tornai dentro, mi appoggiai al battente chiuso e mi trascinai giù.

Le mie mani finirono fra i miei capelli mentre i miei occhi si facevano sempre più umidi e pian piano, le lacrime iniziavano a rigare le mie guance. Avevo impiegato tanto a metterla da parte, perché mi ero convinta che lei non fosse la ragazza giusta per me e che dovevo dare una possibilità a Mattia. Ma più sentivo la sua voce al di là della porta, più mi convincevo che starle lontano non era servito a niente, perché io ero ancora completamente innamorata di lei.

Sentii bussare alla porta e subito alzai la mano verso la maniglia per chiuderla a chiave. "Amore sono io, c'è una persona che vuole vederti"

Scossi la testa e altre lacrime rigarono le mie guance. "Adesso non posso, sono molto occupata" dissi, sfociando però in un sussurrò verso la fine.

Esitó qualche istante poi parló di nuovo "Tesoro, io devo andare via. Sai che stasera ho quella cena con il signor Ghym. Lei è qui a sedere fuori, vuole parlare con te. Noi ci vediamo stasera tardi, ti amo" disse e non notai nessun tono strano di voce. Sembrava tranquillo.

"Okay amore, divertiti"
E io ti amo non glielo potevo dire, non così, non davanti a lei, non se non lo provavo davvero.

La Sorella Del Mio Fidanzato|| LesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora