SEQUEL- Quarantatre

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Andrea's pov

Non appena aprii la porta di casa mi sentii morire.

La mia ragazza era stesa a terra, gli occhi chiusi e immersa in un bagno del suo stesso sangue.
Mio fratello era in piedi di fronte a lei, il coltello insanguinato appoggiato sul tavolino in vetro e il suo sguardo perso nel vuoto.

Buttai a terra la cartellina e mi precipitai da lei sentendo gli occhi pizzicare e il fiato mancarmi.
"Amore" urlai e le mie mani si sporcarono di rosso non appena la toccai.

Estrassi con mani tremanti il telefono dalle tasche, composi il numero del 112 e spiegai velocemente al centralino l'emergenza.

"Amore, ti prego apri gli occhi" le presi il viso fra le mani ma lei non rispose. Era pallida, fredda e il respiro era debole.

Le lacrime mi rigarono il viso, un magone mi si formò in gola e il mio cuore prese a battere velocemente.

"Ti prego" sussurrai, scossa dai singhiozzi.

Alzai la testa verso di lui e lì non ci vidi più.

"Io ti ammazzo"

Non ci pensai più di tanto e mi buttai verso Mattia, spingendolo con tutte le mie forze verso il ripiano in marmo.
"Cazzo" urlò, imprecando per il dolore, ma non mi fermai.

Iniziai a picchiarlo, tirando pugni e calci dovunque mi fosse possibile. Le lacrime non smettevano di scendere e io ero accecata dalla rabbia. Mi implorava con gli occhi e con le mani si proteggeva, le stesse mani con cui aveva tentato di uccidere Melissa.

Lei no. Tutto, ma lei no.

Mi fermai solamente quando, ormai a terra, sputó del sangue.

Dalla porta entrarono i paramedici e io tornai da lei, non prima di averlo guardato con tutto il disprezzo possibile.

"Non respira, dobbiamo intubarla" sentii e mi accasciai accanto a lei, prendendole la mano e stringendola a me.

"Tu non puoi morire perché io ti amo" le dissi e la dottoressa accanto a me mi guardò "Non puoi morire perché dobbiamo sposarci, perché io senza di te non riuscirei ad andare avanti. Non puoi morire perché sei tutto il mio mondo. Sei la mia migliore amica, la mia ragazza, la mia famiglia. Io ho solo te e cazzo ti amo, ne abbiamo passate tante e ti amo, ti amo da impazzire. Sono innamorata di te dal primo momento in cui ti ho visto e tu non puoi andartene così, non è giusto. Dobbiamo vivere la nostra vita insieme, dobbiamo creare una famiglia. Non è giusto amore mio, non è giusto"

La testa mi girava e mi faceva terribilmente male; uno dei paramedici mi fece allontanare e io mi accasciai a terra, stringendo le gambe al petto e piansi.

Il terrore di perderla invase la mia testa e il mio corpo si paralizzó in un secondo. Scossi la testa e molteplici no uscirono sussurrati dalla mia bocca.
Mi presi la testa tra le mani e lasciai che le lacrime scendessero copiose sul mio viso, rigandolo come lame.
Osservai i miei vestiti e le mie braccia macchiate di sangue e poi guardai lei, ancora a terra priva di sensi. I medici intorno al suo corpo, uno che continuava a ripetere "Non ce la farà".

La Sorella Del Mio Fidanzato|| LesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora