SEQUEL- Trentacinque

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Bussai alla porta del suo ufficio, per poi aspettare il suo consenso per entrare e aprire il battente davanti a me. "Ciao amore, che ci fai qui?" mi sorrise lei, alzando lo sguardo dai fogli bianchi che stava compilando.

"So che a quest'ora hai la pausa pranzo e, invece di farti prendere uno squallido panino, ti ho portato le lasagne" le dissi, chiudendo la porta dietro di me e poggiando la borsa sulla sedia per il cliente.

La raggiunsi dietro la scrivania e poggiai le mie mani sulle sue spalle mentre lei, dopo aver posato la penna ed essersi lasciata andare sullo schienale della sedia, sospirò chiudendo gli occhi. "In realtà mi mancavi" le dissi poi, spezzando il silenzio "E volevo dirti che oggi vado a vedere per il vestito"

Andrea fece girare la sedia e  i nostri sguardi si incrociarono, facendomi spuntare le classiche farfalle nello stomaco.

A distanza di anni, l'effetto che mi faceva era lo stesso e ciò mi convinse che la decisione che avevo preso, era quella più giusta.

Mi prese per le cosce, facendomi sedere sopra di lei, raggiungendo con le mani i miei glutei. "Saresti bellissima anche con un sacco della spazzatura addosso" mi disse sorridendo, per poi alzare la mia maglietta e passare delicatamente le mani sulla mia schiena.

Unii le nostre labbra in un bacio dolce, poi mi staccai e la guardai "Vado oggi perché Martina è in città per lavoro, ne approfitto così viene pure lei"

Andrea annuì. Sapevo che era gelosa di Martina, lo era sempre stata fin dalle superiori. Nonostante sapesse che per me era solo un'amica d'infanzia, diventava sempre taciturna e pensierosa quando la nominavo.

L'avevo conosciuta il secondo anno di asilo e da lì, nonostante non ci vedessimo spesso, era diventata una mia cara amica. Con il tempo l'amicizia si era leggermente persa per via dei vari problemi, ma tutt'oggi ogni tanto continuiamo a sentirci.

"Amo solo te. Solo, ed esclusivamente te."
Le dissi, cercando in qualche modo di rassicurarla.

Mi alzai da lei dopo aver constatato che era l'ora di andare e, dopo averla baciata ancora e aver preso la borsa, le porsi il recipiente con il pranzo.

"Ti amo" le dissi aprendo la porta, lei mi guardò e mi mandò un bacio volante "Non vedo l'ora sia stasera per fare l'amore con te"

Chiusi la porta e mi appoggiai a questa, sospirando.

Tutto quello che mi stava succedendo era bellissimo ma terribilmente grande da gestire e tutto insieme, purtroppo, diventava davvero stressante.

Sorrisi e abbassai la testa. Nonostante questo, lei era la persona più bella del mondo e ed era la cosa più bella che mi fosse mai capitata.

La Sorella Del Mio Fidanzato|| LesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora