Trentaquattro

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Per tutto il tragitto da casa sua a casa mia, lei non tolse neanche per un secondo la mano dalla mia coscia. Si fermava poco più giù dell'inguine, per poi scendere e ripetere i movimenti.
Quando fermò la cinquecento blu elettrico nel giardino, non feci in tempo a capire cosa stesse succedendo che mi ritrovai con le sue labbra attaccate alle mie.

Mi baciò a lungo, poi scese dall'auto e io seguii i suoi movimenti.

Chiusi con il piede la porta di casa sua mentre sentii le sue mani iniziare a vagare per tutto il mio corpo.

"Dio" sussurrai mentre baciava piano il mio collo, succhiandolo e marchiandolo.
Arrivai con le mani ai bordi della sua maglietta, tirandoli verso l'alto per poi sfilargli l'indumento che, pochi istanti dopo, raggiunse un luogo indefinito del soggiorno.

"Cazzo" esordì lei prendendomi dalle cosce e portandomi in camera, lasciandomi poi cadere sul morbido materasso.

Salì su di me e si slacció i pantaloni, togliendoseli mentre il suo sguardo malizioso e seducente mi scrutava.

Mi tolse i pantaloni e a seguire la maglietta bianca;arrossii un poco e lei sorrise "Tranquilla, bambolina"

Scambiai le posizioni e mi ritrovai sopra di lei; iniziai a baciare il suo corpo dalla clavicola, scendendo più giù, utilizzando anche la lingua.

Lasciai dei baci lungo l'orlo dei suoi boxer.

Sorrisi leggermente: tipico del suo stile portare vestiti da maschio.

"Oh mio dio" gemette stringendo le lenzuola e alzando il bacino "Continua ti prego" disse quando abbassai appena le mutande, continuando a lasciare carezze ovunque.

Mi afferrò i capelli mentre aumentavo la velocità dei miei movimenti, poi mi staccai.

"Non voglio che tu venga così" le dissi e in un solo colpo mi ritrovai sotto di lei.

Mi tolse l'intimo in pochi istanti  e io feci lo stesso con lei, slacciandole prima il reggiseno. Si piegó su di me, allargandomi le ginocchia e lasciando una scia di baci che partivano dal ginocchio fino all'interno coscia.

"D-dio" gemetti stringendo i suoi capelli legati.

Si rialzó e unì le nostre labbra in un bacio dolce, nell'esatto momento in cui fece entrare due dita dentro di me.

Iniziò a spingere piano, con cautela le dita al mio interno, arricciandole per provocare più piacere.

Mi aggrappai al lenzuolo mentre sentivo il suo sguardo su di me. Tolse le dita e di nuovo finii sopra di lei "Bambolina, muoviti" disse solo e io mi fermai un secondo.

Perché lo stavo facendo? Cosa mi aveva spinto ad accettare?
In realtà non lo sapevo. Per una volta, forse la prima, avevo seguito l'istinto e non il cervello. Le sorrisi.

Iniziai a strusciarmi su di lei, con sempre maggior intensità, mentre lei mi veniva incontro, tenendomi le mani, strette con le sue.

Sapeva che era la mia prima volta.

Gli scostai i capelli dal viso e la guardai negli occhi. Sentendo una strana sensazione allo stomaco.

Era bellissima.

Iniziò a spingere sempre più velocemente, mentre le mani di  entrambe vagavano per i nostri corpi.

"Cazzo" gemette, raggiungendo il massimo piacere e io la seguii a ruota, riunendo le nostre labbra.

La Sorella Del Mio Fidanzato|| LesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora