SEQUEL- Quarantanove

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Il mese successivo passó veramente in fretta, mentre facevo avanti e indietro dall'ospedale per controlli generali e per medicare le ferite.

Il mio corpo, a detta dei medici, stava reagendo abbastanza bene alle cure e in poco tempo mi sarei ripresa del tutto. Certo, ancora il dolore era presente, ma dal giorno in cui mi ero svegliata era decisamente diminuito e stavo pian piano riprendendo le forze.

Francesca mi era sempre stata accanto; anche nelle cose più stupide lei mi aveva sempre aiutata. Sapevo, anche se non me lo aveva detto esplicitamente, che si sentiva in colpa per quello che era successo.

Il giorno del matrimonio si stava avvicinando sempre di più; fra meno di due settimane saremmo dovute partire per le Bahamas e la paura di non riprendermi in tempo per quel giorno mi divorava. Francesca mi tranquillizzava ogni giorno e, anche se non mi andava proprio a genio la cosa, mi ripeteva che avremmo tranquillamente potuto spostare la data del matrimonio in caso di necessità.

"Ma io non vedo l'ora di chiamarti moglie" le avevo risposto un giorno, durante l'ennesima conversazione su quell'argomento.

Lei, dalla cucina, si era affacciata alla porta e mi aveva guardata sorridendo, mentre io, dal divano, la guardavo maliziosa. "Anche io non vedo l'ora di sposarti"

Quel giorno Francesca era, dopo tanto tempo, ritornata a lavoro, lasciandomi a casa con non poche lamentele.

Mi ero alzata verso le dieci e, dopo un'abbondante colazione immersa nel silenzio, mi ero rimessa sotto le coperte, con il computer sopra le ginocchia, pronta a svolgere qualche lavoro arretrato.

Improvvisamente il mio cellulare iniziò a squillare e mi allungai dolorante verso il comodino. Non appena lessi il nome sullo schermo, mi si bloccò il respiro in gola.

"Mamma"

Erano mesi che non la sentivo.
Se nessuno aveva detto niente, lei non sapeva nemmeno quello che era successo.

"Amore" sussurrò e io sorrisi tristemente.

Non ero stata il suo amore quando le avevo confessato di me e Francesca.

"... Ho sentito quello che è successo. Me l'ha detto la mamma di Mattia, ma perché non mi hai detto niente? Tesoro mio, come stai?"

Un misto di rabbia e tristezza invase il mio corpo e mi lasciai andare sui cuscini morbidi.

"Mamma, non te l'ho detto perché non volevo farti preoccupare e poi non ci sentivamo da tempo"

Lei sospirò.

Probabilmente non glie lo aveva nemmeno detto la madre di Francesca ma l'aveva sentito dalle voci dell'arresto di Mattia per tentato omicidio che sapevo si erano sparse velocemente.
Quanto tempo, davvero, ci aveva messo per chiamarmi? Dopo quanto aveva trovato il coraggio dopo quello che era successo?

"Amore mio... Casa nostra è sempre aperta.. Se solo tu.. Cambiassi un po' i tuoi gusti...non è quella giusta per te.. E poi non volevi tanto darmi un nipotino? Amore di mamma.."

Il fiato mi si bloccò in gola; non era cambiata di una virgola.

Il dolore non era più fisico ma mentale. Tutto questo mi stava distruggendo.

"Mamma io amo Francesca. Mi sono innamorata di lei come mai mi sono innamorata di nessuno. È una donna, e allora? È una persona. E io amo questa persona. Mi fa stare tanto bene e io ti giuro mamma che se non fosse davvero così non avrei fatto tutto quello che ho fatto. Fra poche settimane mi sposo e sono così felice mamma che non hai idea, perché so che passerò il resto della mia vita con la persona che amo e che reciprocamente mi ama alla follia, che mi proteggerà sempre. Adotteró due bambini e saranno miei figli, li cresceró come meglio posso e saranno le priorità nella mia vita. Mamma, se vuoi venire insieme a papà sarete i benvenuti. Ma se non mi accettate, se non accettate la mia felicità, se non accettate la persona che amo per favore non presentatevi nemmeno perché non voglio rovinare quello che sarà il giorno più bello della mia vita."

La Sorella Del Mio Fidanzato|| LesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora