SEQUEL- Sedici

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Il volo per Londra fu terribilmente stancante e, anche se la direzione era una delle mie città preferite e avrei dovuto essere euforica, non resistetti all'addormentarmi sulla spalla della ragazza al mio fianco.

Quando mi svegliai, incrociai subito i suoi occhi e il suo dolce sorriso "Siamo arrivate"
La sua mano prese la mia e scendemmo dall'aereo; una volta ritrovate le nostre valigie la seguii fuori dall'aeroporto un po' spaesata dalla grande città che mi circondava.

Entrammo dentro una limousine nera e la guardai un attimo scioccata "Sei ricca, ragazza?" le chiesi e lei annuì. "In questi anni che non ci siamo viste sono riuscita a diventare capo di una grande casa editrice e ho guadagnato tanto. Mi sono fatta una strada e sono fiera di quello che ho costruito fino a qui. Ma adesso sono più felice, perché oltre al lavoro, ho te"

Le schiaffeggiai giocosamente la spalla, abbassando la testa per non far vedere il rossore "Smettila di fare la romantica" le sussurrai e lei mi prese per i fianchi, poggiando le sue labbra sulle mie "Mai"

Il viaggio non durò molto e, quando scesi dalla limousine, guardai l'abitazione bianca davanti a me. Rimasi sbalordita quando entrai nella grande villa moderna a due piani. L'intera stanza era illuminata dalla luce del sole che entrava dalla grande vetrata. Vicino a questa vi era posizionato il divano bianco e il televisore, con sopra una mensola piena di dvd. A sinistra vi era la cucina e dal corridoio vicino alla porta si intravedevano due stanze e il bagno, poi una grande scala portava al piano superiore. Lasciai la valigia all'entrata e tolsi le scarpe, per poi salire la grande scalinata e trovarmi davanti un'enorme camera da letto con bagno incorporato e cabina armadio, sempre tutto illuminato dalla vetrata vicino al letto da dove si aveva una magnifica vista.

Alla faccia! La ragazza se la passava proprio bene!

"È anche casa tua" disse, interrompendo la mia ispezione di quella casa a dir poco meravigliosa.
Mi cinse la vita mentre i miei occhi erano rivolti verso la grande torre dell'orologio che si vedeva in lontananza.

"È spettacolare, giuro" la mia testa finì sulla sua spalla e subito catturó le mie labbra in un bacio.

"Mi piacerebbe parlare con te di tutto quello che ci sarà da fare, tipo trovarti un ufficio dove lavorare, ma siccome sono cose noiose" iniziò staccandosi da me e togliendosi i pantaloncini "Lo faremo nella vasca, giusto per rendere le cose più piacevoli" sussurrò infine, togliendosi anche la maglia per poi avvicinarsi a me con un sorriso malizioso sulle labbra.

La Sorella Del Mio Fidanzato|| LesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora