7 - Randy Flin

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Il regno di Randy era per lo più un centro commerciale di piccole dimensioni, che comprendeva al suo interno: un supermercato, con relativo magazzino e uffici amministrativi diventati gli alloggi di Randy; una tintoria lavasecco; un tabaccaio, ormai saccheggiato da Randy in tutto tranne che per tabacchi e sigarette; un bar, anch'esso ormai ridotto a un buco vuoto e buio in fondo all'atrio del centro commerciale; e ultima ma non meno importante, una piccola ma fornita ferramenta. All'esterno del blocco di cemento prefabbricato che ospitava il centro commerciale si trovavano alcune piccole palazzine che su due dei quattro lati circondavano il Mainz-Kholn shopping center, in particolare i due lati dedicati allo scarico merci e al parcheggio dei dipendenti.

La fortuna di Randy fu quella di, come già detto, trovarsi nel posto giusto al momento giusto. E come già detto la fortuna si materializza in molti modi e per Randy in particolare si materializzò nel semplice fatto di abitare in una delle palazzine confinanti con il centro commerciale.

Quel Sabato sera, come tutti quelli precedenti da... non lo ricordava nemmeno lui, Randy era nel suo laboratorio-studio-camera da letto a navigare sui soliti siti di news, forum di preppers e simili. La differenza rispetto al solito era che le sue ricerche quella sera vertevano su notizie locali e tutto ciò che potesse spiegargli i rumori che provenivano dalla città con frequenza sempre più alta a partire dalla tarda mattinata. Quel mattino infatti qualcosa, probabilmente un aereo, aveva fatto vibrare i vetri delle sue finestre e terrorizzato Fuster, il suo gatto. Dopo circa un'ora o poco più era partito una sorta di sottofondo musicale, a ritmo inizialmente molto basso, ma in crescendo, di sirene, qualche grido in lontananza, e qualcos'altro che non riusciva ad identificare.

Ora, seduto a mangiare fagioli da un barattolo alla luce di una candela, e ripensando a quella sera, Randy si chiede quanto fosse stato lento nell'elaborare la situazione, proprio lui che quasi sperava nella fine di tutto, quella sera non si stava rendendo conto di nulla; eppure, a posteriori gli elementi c'erano, non per arrivare ad avere un quadro chiaro, quello non ce l'aveva neppure ora, ma almeno per allertarsi. Ripensa a quando, dopo essersi stizzito con il provider di internet per la lentezza della connessione quella sera, si era alzato per sgranchirsi le gambe e mangiare qualcosa, di aver visto fuori dalla finestra delle luci - incendi? - ma di non aver quasi assimilato l'immagine appena vista perché Fuster lo fece quasi inciampare, canalizzando tutta la sua attenzione su di lui.

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