22 - Ronald e loro

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Inizialmente Ronald Caster rimase colpito non tanto dal contenuto quanto dalle modalità con cui gli era stata fatta pervenire la lettera. Lui stesso per raggiungere il proprio ufficio doveva attraversare ben 6 checkpoint di controllo, a partire dall'entrata del parcheggio per finire con Jackson, l'agente-armadio che tutte le mattine lo accoglieva all'uscita dell'ascensore, con un sorriso ed un lettore di badge nella mano sinistra. Chi e come aveva lasciato quella lettera sulla sua scrivania? Mentre rifletteva su questo enigma accese il PC e invece di accedere con il suo solito username e la sua password, copiò quelli riportati nella lettera.

Subito si apri una finestra che conteneva una grande quantità di file, il primo della lista era il file readme.txt; ovviamente Ronald lo aprì e ne lesse il contenuto.

Buongiorno ing. Ronald Caster,

di seguito indicheremo in un elenco più dettagliato alcuni elementi del progetto NexP, una estensione, se cosi possiamo definirla, del suo NexProtocol, rielaborato, esteso ed adattato alle nostre esigenze.

Ovviamente quanto riportato in seguito è strettamente confidenziale, e per tutelare questa priorità la chiave di accesso fornita è monouso. Confidiamo comunque nella vostra comprensione riguardo alla riservatezza di quanto segue.

Il progetto NexP richiede la predisposizione di strutture in grado di ospitare un numero indicativo di 22500 persone in ambiente di sicurezza livello 5 (autonomia impianti aria, acqua, cibo, energia) per un periodo di almeno 550 giorni. Le strutture prescelte dovranno essere in territorio centro-nordamericano, non potranno essere più di 25. I tempi per la predisposizione a partire da oggi 12 Febbraio 2009 sono di anni 9.

Per quanto riguarda fondi e personale disponibili ritenga di avere risorse illimitate.

Pur non ritenendo il vostro impiego presso il DDIGE un ostacolo alla nostra eventuale collaborazione, consideriamo opportuno un passo indietro ufficiale per poter liberare il campo da eventuali cambi di priorità nell'ambito delle vostre competenze.

Con la presente intendiamo ufficialmente richiedere la vostra collaborazione per prendere il comando del nostro progetto.

Ribadendo l'aspetto strettamente confidenziale di quanto comunicato, diamo disponibilità per un incontro diretto: potrà comunicarci luogo, data e ora chiamando la casella vocale (213) 389-1083.

F.T.G. governo confederazione centro-nordamericana

Ronald Caster era esterrefatto. Nella mente vagavano in cerca di un appiglio le cifre 22500 (minimo) e 550 giorni: che cosa avevano in mente? Cosa sapevano che lui ancora ignorava? E con un preavviso di nove anni: almeno i tempi erano generosi, ma il lavoro da fare, a prescindere dalle domande, era immane e forse al di sopra delle sue possibilità. Era comunque interessato, da subìto, la sua curiosità, destata dalla lettera sulla scrivania, era stata alimentata da quelle pretese che, non fosse stato per il mittente, avrebbe considerato fuori dalla logica.

Ma appunto c'era quella firma, dietro alla quale poteva nascondersi un funzionario di rango tecnicamente inferiore al suo, come anche il numero 1 in persona.

Non voleva neanche pensarci, non era il tipo che temeva delusioni nè il confronto con superiori, compreso il presidente in persona. Semplicemente prendeva le questioni di petto, e anche questa volta lo fece. Prese la cornetta e digitò il numero.

- Risponde la casella vocale numero 2 1 3 3 8 9 1 0 8 3lasciare un messaggio dopo il segnale acustico. - La voce femminile era fredda e meccanica, rimase deluso, ma prontamente rispose:

- Nel mio ufficio, oggi pomeriggio alle 14. - E riagganciò, soddisfatto di non essersi dato il tempo di pensarci su, di aver a sua volta, sperava, messo sotto pressione i suoi interlocutori. Dopotutto l'avevano cercato loro, e loro si erano messi a sua disposizione per un incontro. Erano le 9:28, aveva poco più di 4 ore di tempo per sbrigare qualche pratica, fare qualche telefonata e incontrare la sua assistente per programmare gli appuntamenti della settimana successiva. Ma prima di tutto, un caffè ed una ciambella.

Quand'era bambino Ronald viveva con una certa apprensione le attese: da bambino la sera prima del suo compleanno, quella prima di Natale, erano cariche di ansia, il tempo non passava mai; le mattinate a scuola piene di angoscia quando sapeva che nel pomeriggio la mamma l'avrebbe portato dal dentista; e da adolescente l'attesa della sera in cui sarebbe andato a prendere la fidanzatina di turno per portarla a bere un frappè  lo costringeva al digiuno tra la comprensione del padre e le lamentele della madre. Ma con gli anni questa debolezza era praticamente svanita, nella sostanza, e quando, dopo aver pranzato e chiamato la moglie come al solito, vide che erano le 13:58, si stupì di non aver praticamente pensato a quello strano appuntamento per tutta la mattinata.

Ora che mancavano due minuti si chiedeva se si sarebbe presentato qualcuno, e anche come avrebbe fatto ad entrare senza un invito ed il rilascio di un pass-ospite, ma proprio mentre pensava al fatto che così come erano entrati per lasciargli la lettera, potevano entrare anche senza permessi rilasciati da lui, la segretaria lo avvisò che l'agente Owen Migat era arrivato.

- Lo faccia entrare, Janet! - disse Ronald.

Davanti a lui si presentò un agente federale, probabilmente dell'NSA, abito impeccabile, sobrio, volto inespressivo, tranne che per una cicatrice che dalla sinistra del collo finiva con una curva tra mento e labbro inferiore. Ronald si chiese come se la fosse procurata mentre si alzava dalla poltrona da ufficio per stringere la mano all'agente.

- Benvenuto, piacere sono Ronald Caster, ma credo che questo già lo sappia... - esordì Ronald con il suo tono cordiale.

- Buongiorno, sono l'agente Owen Migat, ma credo che anche lei questo già lo sappia - disse abbozzando un sorriso.

- Prego si accomodi agente - disse Ronald sedendosi a sua volta ed indicando una delle due poltroncine poste di fronte alla sua scrivania. - Sono colpito dalla puntualità, dato lo scarso preavviso che vi ho... concesso - disse, cercando di trattenere a sua volta un sorriso.

- Bè io eseguo solo gli ordini, e per le persone che rappresento la precisione e la puntualità sono molto importanti. - rispose l'agente.

- Bene, ecco, parliamo di questo: chi rappresenta lei, qui, oggi? - chiese Ronald.

- Ufficialmente mi manda il governo centro-nordamericano, ho l'incarico di illustrarvi i dettagli dell'offerta che intendono farvi. Se mi permette andrei subito al dunque. - disse Migat prendendo un plico di figli dalla cartellina che aveva posto sulle gambe. Dopo aver passato rapidamente in rassegna i documenti li porse a Caster che li prese e subito iniziò la lettura.

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