6 - Gli amori del dr. Stix

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E da quell'incontro fortuito al supermercato la vita di Alan Stix iniziò a cambiare. Una donna entrava a far parte della sua routine, prima in modo fugace e occasionale, diventando poi sempre più presente e importante; appuntamenti che col tempo aumentavano di frequenza, tempo libero che si trasformava in tempo da dedicare a lei e infine, dopo qualche mese, la convivenza. Raggiunto questo traguardo il dr. Stix, come lei amava chiamarlo con quel tono pomposo di finto ossequio, ne raggiunse un secondo, quasi in contemporanea: aveva reso il suo prione altamente infettivo.

Per ottenere questo risultato era partito da lontano, dal punto forte dei prioni, cioè il fatto che questi non vengono riconosciuti del sistema immunitario, dagli anticorpi, e quindi il corpo non li combatte ma si limita a subirli. Modificando la catena proteica del prione responsabile dell'IFF, Stix riuscì a renderlo riconoscibile dagli anticorpi, ma resistente ad essi, al punto da usarli come vettori per diffondersi in tutto il corpo, sangue e fluidi corporei compresi. I globuli bianchi diventavano inconsapevolmente responsabili del contagio. Quel giorno, il primo vero amore del dr. Stix venne alla luce. Maia dopotutto era solo una donna.

Lei dal canto suo stava iniziando a conoscere davvero il suo Alan. Il ragazzo che l'aveva conquistata c'era sempre, ma la superficie stava iniziando a creparsi qua e là, lasciando intravedere spiragli di un altro Alan. I modi gentili e i toni pacati, insieme al rigoroso riserbo che Alan aveva tenuto sin da subito a proposito delle sue ricerche iniziavano a vacillare, talvolta per l'entusiasmo che lo accompagnava di ritorno da una "magnifica giornata" di lavoro, oppure quando un qualche discorso, magari partito da notizie del telegiornale, degenerava in un piccolo ma acceso diverbio, nel quale lui sosteneva tesi che Maia definiva estreme o folli, ma senza darci peso più di tanto.

Col passare dei mesi Maia si rese conto che si stava legando ad una persona molto più complessa e disturbata di quanto non avrebbe pensato di poter tollerare. Ormai Alan parlava apertamente delle sue idee, delle linee guida delle sue ricerche, forte dell'appoggio dei piani alti, come li definiva lui.

Sempre più spesso era impegnato in riunioni lontano da casa, riunioni che rimanevano, quelle si, segrete sotto ogni aspetto: Maia non sapeva mai quando sarebbe partito, se non pochi minuti prima, giusto il tempo di preparare un trolley con il minimo indispensabile; men che meno sapeva quando sarebbe tornato, con chi e dove si sarebbe incontrato.

Maia per amore avrebbe tollerato questi segreti e le esternazioni di Alan, ma l'atteggiamento di lui, e il tenore delle esternazioni stesse le facevano capire sempre più di non essere, forse di non essere mai stata, una priorità per Alan.

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