Randy si stava perdendo le fasi iniziali dell'apocalisse, il crollo della società che tanto aveva aspettato e per il quale si sentiva pronto, perché Fuster il gatto si stava comportando da gatto. Fuster, che inizialmente aveva distolto la sua attenzione da ciò che stava accadendo fuori, era una new entry nella vita di Randy. Randy aveva deciso di accoglierlo in casa in modo più o meno definitivo dopo averlo visto diverse volte bazzicare sulla ringhiera del suo balconcino, quello che affaccia sulla stradina che lo separava dal centro commerciale. La ciotolina di crocchette che aveva deciso di lasciare a disposizione del gatto sul balconcino, veniva regolarmente svuotata, cosa che lo convinse, insieme all'arrivo del caldo, a lasciare la portafinestra aperta e a collocare le crocchette in casa, per vedere come avrebbe reagito il nuovo potenziale futuro unico amico.
Fuster, nome che in quel momento ancora non gli apparteneva, si dimostrò a suo agio, e dopo un po' di passi diffidenti, si mise a mangiare di gusto. Dopodiché , come se fosse lui il padrone di casa, zampettò sul tappeto, prendendo velocità per balzare sulla poltrona di Randy, e una volta sulla poltrona ci si acciambellò pigramente, pronto per un sonnellino.
Randy era esterrefatto. Fuster l'aveva scelto.
L'unica cosa che scelse Randy fu il nome, un nome che gli era stranamente sempre piaciuto: era il cognome di un noto scacchista, amico del padre, il quale ne parlava spesso durante le partite che erano soliti giocare la sera.
Quell'adozione nella quale non si poteva dire chi aveva adottato chi, era avvenuta due settimane prima di quel Sabato, ragion per cui Randy talvolta si spaventava ancora di vedere movimenti nell'ombra, sentire rumori provenienti dalle altre stanze e appunto, trovarsi una palla di pelo tra i piedi.
Il comportamento di Fuster quel giorno era stato, se Randy l'avesse già conosciuto, decisamente anomalo: era molto più nervoso e irrequieto risopetto al solito. In sole due settimane nè il nuovo padrone, nè tantomeno Fuster, avevano fatto in tempo a stabilire una routine comune.
Routine che in ogni caso da lì a breve avrebbero dovuto rivedere.
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Assedio zombie
Ciencia FicciónI più fortunati, forse, non sono i sopravvissuti, costretti a sudarsi ogni istante, ma gli altri, le vittime, quelli che non dovrebbero camminare ma lo fanno.