parte 28

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~Stefano pov~

"Come suo fratello? Lui non ha fratelli!"
Sento la voce di mia madre come se fosse lontana ed ovattata
"Come? Un ragazzo alto, moro, abbastanza giovane... ha detto di essere il fratello e di aver dimenticato i documenti visto che veniva da lontano"
Rispose una voce sconosciuta
"E voi lo avete fatto entrare senza problemi!?"
Risponde mio padre alterato
"Signore, il ragazzo è stato di fianco al suo letto per tutto il tempo, non ha mai provato a fargli male ne a rubare qualcosa"
Apro piano gli occhi e inizio a vedere una stanza bianca che mi circoda
Giro la testa di lato dove vedo mio padre e mia madre che parlano con un'infermiera
"Oh tesoro, come ti senti?"
Mi chiede subito mia madrea appena mi vede aprire gli occhi
Sento la testa girare e farmi male ed anche una forte fitta al finaco
"B-bene"
Rispondo con un filo di voce mentre piano piano inizio a vedere tutto più nitido
"Bene tesoro, ne sono felice"
Mi dice mia madrea prendendomi la mano
L'infermiera passa di finaco al letto e si avvicina alla mia flebo
"Aumento la dose di antidolorifico così starai meglio"
Annuisco leggermente e così le si mette ad armeggiare mentre io guardo mia madre
"Penso sia meglio lasciarlo riposare ora"
Dice l'infermiera spostandosi davanti alla porta
"Certo, rimettiti figliolo, ci vediamo domani"
Mi dice mio padre sorridendo mentre esce dalla porta con mia madre e l'infermiera

"So chi è quel ragazzo e vi assicuro che non è cattivo"
Dico io non appena mi rendo conto che il ragazzo che stanno descrivendo è luca, mi ricordo di aver anche sentito la sua voce
"Sei sicuro di non voler fare denuncia?"
Mi chiede mio padre
"Sicuro, è un mio studente. Poi come avete detto voi non ha diffuso la notizia, non ha rubato nulla e non mi ha nemmeno sfiorato. Era solo preoccupato"
Concludo io sospirando
"Va bene, ma dagli una lezione. È stato molto fortunato che tu sia buono, se fosse stato per qualcun altro lo avrebbe già denunciato"
Conclude mio padre
"Tesoro, noi ora andiamo. Abbiamo un volo tra 3 ore"
"Si, fate attenzione"
"E tu rimettiti presto. Chiamami"
Mi dice mi mamma uscendo dalla porta.
I miei genitori sono avvocati e lavorano in un'altra città, è già tanto che siano riusciti a venire qui a trovarmi
Mi guardo intorno e dopo qualche minuto vedo qualcuno entrare dalla porta
"Ciao luca"
Dico appena riconosco il suo volto
Lui per poco non salta su posto dalla sorpresa alzando lo sguardo in modo da farmi notare i suoi occhi lucidi
"Oh, vedo che si è rimesso"
Dice risprendendo il controllo in modo freddo, un po come al solito
"Sì, sto meglio fratellino"
A sentire quelle parole spalanca gli occhi e sospira
"Non è quello che ti sei finto per vedermi?"
Chiedo in tono sarcastico e soddisfatto
"La risposta la sa già quindi cosa chiede a fare?"
Mi risponde serio
"Vieni forza, siediti"
Dico indicandogli la poltrona di fianco al mio letto
"Non voglio disturbarla quindi vado"
"Ma figuriamoci, hai passato due giorni e una notte su questa poltroncina vicino a me ed ora dici di non volermi disturbare? Siediti e basta!"
Dico soddisfatto e lui sbuffando si siede
"Allora mi sei stato vicino tutto questo tempo..."
Dico sorridendo nella sua direzione
"Volevo controllare se morisse così non sarei stato costretto a continuare la mia punizione ogni sera"
Risponde serio
"Davvero? È così difficile per te ammettere che eri preoccupato per me"
Lo sento sospirare per poi guardare di lato
"Luca, vuoi metterti con me?"
Chiedo io ancora prima che lui riesca a parlare
Lui mi guarda sconvolto senza dire una parola
"Ho sentito la conversazione che hai avuto con andrea e anche la frase che hai sussurrato quando se n'era andato, quindi non dirmi che non provi nulla"
Continuo serio
"No..."
Risponde lui sottovoce ed io sento una fitta al cuore
"Perché no?"
Chiedo io agitato
"Non posso scusa"
Risponde lui alzandosi e uscendo dalla porta
Perché mi ha risposto di no? So che prova qualcosa, se no non avrebbe detto quelle cose, non sarebbe stayo al mio fianco rischiando anche di essere denunciato... e allora perché una risposta del genere?

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