parte 40

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~stefano pov~

"Buona sera"
Dico appena vedo entrare luca dalla porta
"Ci hai messo meno del solito ad aprire, ti senti meglio oggi?"
Mi chiede
"Aspetta ma dove sei?"
Chiede spaesato
"In cucina"
Dico ridendo e così poco dopo arrjva alle mie spalle per vedere cosa sto facendo
"Oggi preoaro io la cena!"
Dico voltandomi verso di lui
"Ma per favore..."
Dice ridendo
"Mi hai detto tu che devo imparare e il modo migliore è facendo pratica"
Ribatto voltandomi di nuovo per girare le verdure
Sento le sue mani avvolgermi i fianchi e il suo mento poggiarsi sulla mia spalla
Mi guardo intorno in soggezione ma cerco di rimanere calmo e non darlo a vedere
"Cosa cucini?"
Chiede lui con tono pacato e dolce
"Ho fatto delle verdure, e in teoria delle bistecche al forno"
Come fa un ragazzino a mettermi soggezione in questo modo?
Sono un adulto, dovrei essere io a vedere lui in questo stato, non il contrario
"Bene, speriamo che sia buono allora"
Dice sorridendo
Guardo il suo viso con la coda dell'occhio
L'ultima volta ha detto che mi sarebbe "saltato addosso" senza problemi, ma non lo sta facendo, si limita a farmi impazzire e mi da sui nervi
Mi volto verso di lui senza staccarmi del suo abbraccio, mia avvicino al suo viso baciandogli la guancia
Voglio anche io giocare, fargli capire quanto è brutto fare le cose a metà
Mi allontano lentamente guardando il suo sguardo serio
Cosa? Nessun effetto? Ma ha un cuore questo ragazzino?
Sospiro abbassando lo sguardo e rigirandomi verso la padella
È proprio un blocco di marmo il suo cuore...
In pochi secondi mi rigira verso di lui e mi bacia con passione passando le sue mani lungo la mia schiena a avvicinado ancora un po i nostri corpi
Con una mano mi avvicino al suo collo per poi cingergli la nuca
Dopo qualche minuto si stacca lasciandomi riprendere fiato e appoggiando la sua fronte alla mia
"Allora ci sono riuscito..."
Dico sorridendo
"Ti conviene non giocare con me"
Dice lui con un sorrisetto sulle labbra
"Ma è proprio quello che sto facendo ora"
Ribatto ancora ridendo in tono arrongante
"E infatti sei fortunato ad essere ferito, quando sarai guarito la pagherai"
Dice baciandomi ancora una volta per poi staccarsi
Mi volta verso le verdure e mi rendo conto che tra poco si bruceranno
"Ok, penso siano pronte. Mangiamo?"
"Mangiamo"
Dice allontanadosi e andando verso il tavolo che avevo preparato in precedenza
Porto le verdure in tavola per poi tornare a prendere le bistecche nel forno
"Ecco... non sembra male"
Dice lui sorridendomi
"Grazie"
Dico sedendomi di fronte a lui
"La ferita ti fa ancora male?"
Annuisco leggermente
In effetti cucinare è stato piuttosto difficile ma non voglio che se ne accorga, dopo tutto ho avuto ciò che volevo quindi ne è valsa la pena
"Allora, oggi com'è andata a scuola?"
"Normale"
"Normale?"
"Si normale"
Dice facendomi ridere
"Com'è la supplente di matematica?"
"Una vecchia racchia"
"Ah, quindi non è al livello del vostro ex professore molto figo e cool"
"No, direi di no"
Risponde mentre entrambi ridiamo
"Domani non posso venire nel pomeriggio"
Rimango sorpreso da questa risposta
"Devo aiutare andrea per una verifica"
"Va bene, tranquillo studiate pure"
Finalmente ha capito che la scuola è importante, il suo futuro dipende molto da come studia e diventare medico per lui sarà molto facile vista la sua intelligenza
"Quindi, quando hai intenzione di tornare a scuola?"
"Ah... penso tra un mese, o forse meno"
"Così presto?"
Chiede sorpreso
"Si, direi... cosa sto casa a fare?"
Rispondo ridendo
"Bhe, non sai con certezza quando guarirà la ferita..."
Lo guardo per qualche secondo
"E secondo te quando guarirà?"
Chiedo serio
"Non lo so... non l'ho nemmeno vista"
Dice scuotendo la testa
Mi alzo lentamente e mi sfilo la maglia
"Che stai facendo?"
Chiede lui serio ancora seduto al tavolo
"Ti faccio vedere la ferita, d'altronde vuoi diventare un medico no?"
"Che cosa c'entra? Mica lo sono?"
Dice lui mentre mi tolgo la fascia
"Aspetta, fermati, lascia stare la medicazione"
Dice alzandosi e venendo verso di me mentre io continuo fino a lasciare la ferita scoperta
I punti sono abbastanza evidenti e protetti da un cerotto completamente traparente
"Fermo"
Dice prendendomi la mano
"Allora, secondo te quando guarirà?"
Chiedo guardando la ferita
Abbassa lo sguardo piano avvicinando una mano
"Non saprei..."
Dice alzando lo sguardo verso di me
"Forse un mese...?"
Chiede
"Quindi tra un mese hai intenzione di farmi?"
Mi guarda sorpreso allontanadosi mentre rido leggermente
"Scemo"
Dice tornando a sedersi a tavola
"Non mi hai risposto"
"Vieni a mangiare e falla finita"
Dice bevendo un bichiere d'acqua
Mi riavvolgo la garza e mi rimetto velocemente la maglia, continuando a ridere, per poi tornare a sedermi di fronte a lui.

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