Amore Spaventoso

parte 34

~luca pov~

Appena finite le lezioni tiro fuori il telefono dalla zaino e vedo un messaggio da Stefano
"Questo è l'indirizzo di casa mia, non venire qui fino a quando non hai finito la scuola"
Rido pensando alla sua faccia mentre ha scritto questo messaggio, sembra quasi un papà con il proprio figlio
Vado verso andrea che è insieme a carlo
"Ragazzi, oggi non ci sono al club, vorrei andare a vedere stefano"
Dico sottovoce
"Si, certo vai... ma lui non aveva detto di andare dopo aver finito la scuola?"
"I club io non li considero scuola... e poi non mi interessa"
Dico prendendo lo zaino
"Ci vediamo stasera"
Dico uscendo dalla classe e aprendo google maps
Cerco l'indirizzo e prendo un autobus per arrivarci e dopo una quarantina di minuti sono proprio di fronte ad un condomigno piuttosto bello, non è una delle solite catapecchie che si trovano in centro, sembra molto bello
Suono il campanello e sento la sua voce rispondere
"Chi è?"
"Luca"
Dico faccendo una leggere risata
"Tu non dovresti essere a scuola?"
Dice con voce seria
"Apri e falla finita"
"Torna a scuola!"
"Non lo farò!"
Sospira mentre sento il cancellino aprirsi
"Quinto piano, appartamento 130, la porta è aperta"
Dice mentre entro nel cancellino e inizio a salire le scale
Arrivo al quinto piano con un leggero fiatone
Aveva ragione andrea, sarei dovuto andare a correre con lui la mattina
Apro delicatamente la porta dell'appartamento e vedo stefano seduto sul divano senza la maglia e con solo dei pantaloni del pigiama grigi
La fasciatura gli cinge i fianchi ed è la prima volta che lo vedo così e il mio fiato si fa ancora più corto
Si alza delicatamente e vedo il suo viso contorcersi
"Stai fermo! Vengo io"
Dico avvicinandomi velocemente a lui e appoggiando la borsa di finaco al divano per poi rimane immobile guardando quanto sia attraente
"Hai il fiatone vedo, cinque piani ti hanno stroncato?"
Doce con un leggero sorriso sulle labbra
"Comunque dovresti essere a scuola"
Dice guardandomi, probabilmente si starà chiedendo cosa faccia qui fermo come un rimbambito a fissarlo
Indietreggio leggermente e mi siedo sul divano davanti a quello su cui è seduto lui
"C'erano i club, posso anche saltarli"
Dico sospirando e cercando di riacquistare un respiro regolare e di calmarmi
"La scuola è importante, non puoi saltarla quando vuoi"
Dice serio
"Sei stato appena dimesso dall'ospedale, non riesci nemmeno ad alzarti dal divano..."
"Me la sarei cavata lo stesso per qualche ora fino a quando non finivi la scuola"
Mi sento quasi ferito da come mi sta parlando
"Stefano, per caso non volevi vedermi?"
Chiedo diretto e vedo il suo sguardo sorpreso
"Ti da così fastidio che sia venuto qui?"
Continuo io abbassando lo sguardo
"Non è così, non dire stupidate. Solo che la scuola è importante, sei molto intelligente e vuoi studiare medicina, no? Devi darti da fare"
Risponde lui senza farmi sentire nemmeno un filo sollevato
"Forza vieni qui, siediti di fianco a me"
Mi dice picchiattando la mano sul divano
"Dai forza!"
E così mi alzo e mi siedo di finaco a lui cercando di non farmi vedere turbato
Si avvicina leggermente a me facendo qualche verso di dolore
"Stai fermo!"
Dico toccando leggermente la sua spalla per fargli capire di non muoversi
"Ti farai male"
Continuo facendolo appoggiare allo schienale
"Se non mi avvicno io, tu non mi toccherai mai, no?"
Rimango sorpreso da quelle parole, ma effettivamente ha ragione, è ancora ferito ed è normale che non lo toccherò
"Hai ragione non ti toccherò, se tutto fasciato e non riesci a fare nemmeno due passi senza soffrire"
Dico sospirando
"Allora mi avvicinerò io a te"
Dice spostandosi verso di me ancora una volta
"Sta fermo! Faccio io, ok?"
Dico avvicinandomi a lui e facendo passare dietro la sua schiena il mio braccio facendo attenzione a non fargli male per poi appoggiare la mano sulla sua coscia destra