parte 35

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~Luca pov~

"Va bene ora?"
Chiedo guardando il suo corpo mezzo nudo così vicino a me, faccio fatica a respirare, le garze lo rendono ancora più affascinate e se non fosse tutto fasciato e dolorante scommetto che non sarei mai riuscito a trattenermi
Ci guardiamo per qualche secondo neglio occhi mentre i miei vagano anche sulle sue labbra, vorrei baciarle davvero tanto
Mi avvicino piano a lui fino ad essere a pochi millimetri dalle sue labbra e vedo lui chiedere gli occhi lentamente
Poggio delicatamente le mie labbra sulle sue facendo solo una leggera pressione e sento dei brividi percorrermi tutta la schiena, la mia mano sulla sua coscia, le sue labbra così morbide, l'immagine del suo corpo...
Mi stacco velocemente dal bacio e giro il viso verso la finestra di fianco a me
Vedo stefano alzare il viso per cercare di vedere cosa mi sia preso
"Luca..."
con tono dolce, quasi implorante
"Fidati, non serve implorare, ti salterei addosso senza problemi"
Dico sopirando cercando di mantenere la calma
"E allora perché ti sei staccanto?"
Chiede spostandomi il viso e costringendomi a guardarlo negli occhi
Guardo il suo viso per poi tornare di nuovo sul suo busto fasciato
"Sei ferito, sei dolorante e non voglio farti male, posso aspettare"
Dico chiudendo per qualche secondo gli occhi
"Ma io non ti sto chiedendo di aspettare"
Dice spostando una mano sul mio collo facendomi saltare un battito
Questo uomo mi vuole morto, per forza
"Non posso..."
Dico spostando la sua mano dal mio collo
"Ti preparo la cena? Cosa vorresti?"
Dico alzandomi dal divano velocemente con il cuore che batte ancora fortissimo
"Possiamo ordinarla la cena, non serve che cucini"
Mi guardo intorno e solo ora mi rendo conto che questo appartamento è davvero bello
È grande almeno il triplo di quello in cui abito insieme ad andrea
"Cazzo, quasto non è un un'appartamento, è una villa!"
Dico sconvolto mentre lui si mette a ridere
"Come fai a vivere qui ? Non ti senti solo in un ambiente così grande?"
"Ci ho fatto l'abitudine, poi mi piace avere tanto spazio, mi fa sentire meno oppresso"
Dice guardandosi intorno e cercando di alzarsi
"Aspetta, ti aiuto"
Dico andando verso di lui e cingendogli leggermente i finachi mentre lui mette un braccio intorno alle mie spalle
"Dove devi andare?"
"Al bagno"
Dice iniziando a camminare verso un corridoio piuttosto largo
"È qui, grazie"
"Ci riesci da solo?"
"Prima ti fermi e poi vuoi venire in bagno con me, deciditi ragazzino"
Dice ridendo ed entrendo nel bagno mentre io chiudo la porta dietro di lui
Effettivamente sì, sarei voluto entrare con lui ma so benissimo che poi non mi sarei più trattenuto
"Quando hai finito chiamami!"
Dico andando verso la cucina
Non ho mai cucinato molto visto che ad andrea piace e lo fa sempre anche per me
Apro il frigo guardando cosa c'è e ovviamente non c'è quasi nulla
Rimango a fissare le poche verdure che ci sono e chiedermi come faccia a sopravvivere quando sento la voce di stefano nel corridoio
Mi volto e lo vedo camminare verso il divano
"Ti avevo detto di chiamarti!"
Dico avvicinandomi velocemente e aiutandolo a sedersi
"Ce la stavo facendo da solo"
Dice sospirando
"Piuttosto tu cosa stai facendo?"
Chiede guardando il frigo ancora aperto
"Non c'è nulla in frigo...cosa mangi di solito?"
Chiedo ritornando in cucina per chiuderlo
"Ordino qualcosa..."
Sopiro appoggiandomi al piano di lavoro separato dalla cucina
"Sai che alla tua età dovresti imparare a cucinare, mangiare pizza tutti i giorni 2 volte al giorno non ti farà bene"
"Vuoi farmi la ramanzina?"
Mi chiede ridendo
"Non fare lo tupido, vado a farti la spesa"
Dico andando verso il mio zaino di fianco al divano
"Davvero?"
Chiede lui sorpreso
"Certo, vado allora, aspettami e tra una decina di minuti sarò qui"
"Aspetta ti do un passaggio in auto!"
Dice prendendo le chiavi sul tavolino
"Non farmi ridere, ti ricordo che fai fati a camminare, non se ne parla che ti lasci giudare"
Dico prendendogli dalle mani le chiavi e riappoggiandole sul tavolo
"Torno subito"
Dico andando verso la porta
"Fa attenzione"
"Sì, sì tranquillo"
Concludo io sorridendo e uscendo dalla porta

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