Dopo alcune ore passate nel giardino, tutti ci dividiamo.
Chi andava a iscriversi ai vari club, chi nella propria stanza, chi andava a farsi un giro fuori e chi, come me, ha preferito rimanere dov'era.
<Le uniche rimaste eh.> Dice Makenzie seduta accanto a me.
<Mhmh.> Borbotto osservando i vari studenti che passano.
<Come mai quel muso lungo? È perché se ne sono andati tutti?>
<No, no, stavo solo pensando.> Mi volto verso di lei.
<E a cosa? Di solito sono io quella seria.>
Ridacchio. <Lo so... è che...>
<È per Nash?> Tira a indovinare.
<No... cioè, in un certo senso. C'entra lui, ma non è lui.> Distolgo lo sguardo dal suo.
<Non ti seguo.> Fa lei cercando di rientrare nel mio campo visivo.
<Mettiamola così. Piace a una ragazza del gruppo che sa dei miei trascorsi con lui.>
<E sei preoccupata per lei.>
Annuisco. <Non voglio che la ferisca in alcun modo, però...>
<Se provi ad interferire, lei penserà che stai cercando di "portarglielo via" perché piace a te.>
Annuisco. <Esatto.>
<Sicura che sia per questo che sei preoccupata? Sicura che non è perché hai paura che lei lo porti via da te?> Domanda marcando bene sulle parole "lei" e "via".
<No, perché dovrei? Lo sai che lo odio quindi non me ne frega proprio nulla.>
<È così? Non t'importa proprio nulla di Nash?> Indaga meglio fissandomi negli occhi.
Annuisco. <Provo solo odio per lui, nient'altro.>
<Come vuoi.> Si arrende appoggiandosi al tronco dell'albero.
Perché crede che a me interessi Nash? Proprio colui che più odio da quando sono piccola.
<Perché lo pensi?> Le domando tornando ad osservare gli studenti che passano.
<Non lo so, ho un presentimento.> Fa la vaga.
Sospiro e non le chiedo altro.
So che quando non ti risponde diretta è perché non vuole dirti ciò che veramente pensa e che non vuole altre domande.
Per ora mi accontento di ciò che mi ha detto... un suo presentimento.
* Jason's pov *
Gli allenamenti procedono bene, l'unica cosa è: perché Nash continua a lanciare occhiate agli spalti?
È come se stesse aspettando che arrivi qualcuno, ma chi?
I suoi "amici" sono qui ad allenarsi con noi, allora chi sta aspettando?
<Capitano.> Mi richiama un ragazzo del primo anno.
<Si?>
<Può controllare come vado?> Domanda con tono innocente.
Gli sorrido. <Certo, fammi vedere di cosa sei capace.>
Sembra molto più piccolo dei ragazzi della sua età ed è strano che voglia entrare nella squadra di basket.
Però, si muove davvero agilmente e riesce a schivare tutti i placcaggi, anche quelli dei più grandi.
Arriva al canestro e tira, mancandolo.
Sconsolato, ritorna da me. <Ho sbagliato.>
Mi abbasso di poco per arrivare alla sua altezza e gli metto le mani sulle spalle.
<E invece sei stato bravissimo.> Gli sorrido. <Sei riuscito a schivare tutti i placcaggi e sei davvero agile e veloce.>
Lui mi guarda e mi sorride. <Davvero?>
<Si, mi hai stupito.>
Sorride più di prima e mi alzo.
<Ora continua ad allenarti con gli altri e soprattutto nei tiri a canestro, vedrai che diventerai bravissimo in poco tempo.>
<Grazie capitano!> Esclama correndo verso i suoi coetanei.
I ragazzi come lui mi mettono sempre un sacco di allegria, in più mi ricorda Austin.
Io, a differenza sua e di Grace, sono due anni più grande.
Loro per me sono come fratelli minori che si mettono in un sacco di pasticci e io il maggiore che li deve difendere e aiutare.
Comunque, tornando agli allenamenti... Nash continua ancora a lanciare occhiate agli spalti.
Ho capito, devo parlargli e capire cosa gli passa per la testa.
Io e lui non andavamo molto d'accordo, ma quando abbiamo iniziato a frequentare questa scuola e gli stessi corsi, abbiamo imparato a conoscerci.
Non è un cattivo ragazzo in fin dei conti, è solo scorbutico con chi non gli va a genio o con chi gli va di divertirsi.
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My Boy
Romance"Mi metto a ridere e lui si avvicina ancora di più, posizionandosi tra le mie gambe. Eccolo, ecco quel magnifico sorriso che amo tanto... Amo?... lo amo?" E se il rapporto di due persone da odio diventasse amore dopo anni? Questa è la storia di Grac...