40 - Pre appuntamento

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<Pronto?> Rispondo alla chiamata con ancora gli occhi chiusi.

<Ciao scema!> Urla chiunque mi abbia chiamato.

Stacco il cellulare dall'orecchio e guardo chi diavolo è.

<Jason? Perché urli?> Gli domando riportandomi il cellulare all'orecchio.

<Ma ti sei appena svegliata? Hai una voce...> Tiene la frase in sospeso.

<Si, mi hai svegliato tu.> Sbuffo stropicciandomi un occhio.

Grosso errore.

Siccome non mi sono struccata, pensando di non addormentarmi con il libro in mano, sono rimasta così e ora sembra che qualcuno mi abbia tirato un pugno all'occhio.

<Mi stai ascoltando?>

<No.> Rispondo andando verso al bagno.

Lo sento sbuffare e poi dice: <Beh, quando vorrai parlarmi chiamami.>

<No, aspetta. Scusa, è che lo sai come sono appena mi sveglio.>

<Si lo so, quindi ti lascio stare che è meglio. Ci sentiamo.>

<Jason aspe...> Non mi fa finire che chiude la chiamata.

Appoggio il cellulare sul lavandino e mi lavo la mano e i denti.

Scusa amico, sono una merda.

Mi asciugo e gli scrivo un messaggio.

Sta sera ti chiamo e mi dici tutto quello che vuoi. Tra poco devo uscire.—

Decido di struccarmi del tutto, magari poi mi metto solo un po' di mascara per essere almeno un tantino presentabile.

Se lo viene a sapere Callie...

<Grace cosa...> Si blocca la diretta interessata vedendo cosa sto facendo.

Mi volto verso di lei a rallentatore con il dischetto in mano, sapendo già cosa mi aspetta.

<Tu.come.hai.OSATO?!> Scandisce bene le parole urlando l'ultima parola.

<Si è sbavato e quindi...>

<E quindi te lo sei tolta?! Ora te lo togli per bene tutto e vieni subito fuori a farti rifare il trucco e non esigo lamentele, chiaro?!>

<Si signora.>

<Bene!> Chiude la porta sbattendola e io sospiro ritornando a togliere ciò che mi rimane.

Infine esco e vado a sedermi sul suo letto.

<Ora fa fare alla tua make-up artist di fiducia.> Fa un sorrisino sadico e si allontana per prendere la trousse.

<Non esagerare con la roba, sai che non mi piace il trucco abbondante.>

<Si, si, sta zitta.> Si mette tra le mie gambe e inizia ad applicare il fondotinta.

Ci perderemo almeno mezz'ora...

<Per i vestiti vado bene così, non intendo cambiarmi.> La avverto.

<Vai bene così. Te li ho scelti stamattina apposta.>

<Bene.>

Ok, una cosa positiva.

<Allora, faccio il lavoro di stamattina con l'aggiunta di un bel lucida labbra che è la fine del mondo.> Sorride contenta.

In questo momento sembro la sua bambola.

<Come vuoi, basta che ti muovi.> Le dico guardando con la coda dell'occhio l'orario.

Le cinque. Alle cinque e mezza devo essere davanti alla camera di Soleil così da andare insieme dai ragazzi e poi andiamo al cinema.

Soleil mi ha detto che il film inizierà alle sette, quindi dovremmo farcela.

<Ok... cosa farete?> Mi domanda Callie.

<Andremo al cinema e poi a cena fuori.>

<Mh... interessante...> Fa lei con tono perverso.

Non ci faccio caso, chissà quali pensieri si stanno susseguendo in quella testolina che si ritrova.

<Chissà come sarà Rod, come si comporterà eccetera. Magari si dichiara pure lui.> Ridacchia.

<Certo Callie, sogna. Siamo solo amici.>

<Amici che escono insieme a due che si metteranno insieme, pensaci.>

Sbuffo e lei mi tira un colpo in testa intimandomi di stare ferma.

Passa al mettere l'eye-liner, finalmente.

<Comunque Nash ti cercava.> Dice dopo aver fatto il primo occhio.

<Perché?> Le domando prima che inizi l'altro.

<E che ne so, mi ha solo chiesto dov'eri quando tu eri in camera a dormire.>

<Ma quando?> Le domando appena finisce pure il secondo.

<Questo pomeriggio. Non so perché, magari voleva dirti qualcosa. È strano questi ultimi giorni, ti cerca sempre e, se ci fai caso, ce lo becchiamo sempre ovunque. È successo qualcosa?>

E ora che le dico?

Dovrei raccontarle tutta la storia dell'altro giorno o no?

Lui l'ha detta a qualcuno?

Magari ai suoi amici...

Oltre noi due e Jason non sa niente nessuno, eppure...

Voglio fidarmi di lei.

<In realtà è successa una cosa, ma promettimi di non raccontarla ad anima viva, nemmeno in punto di morte.>

Annuisce iniziando a preoccuparsi.

<Prima, però, finisci questo dannato make-up dei miei stivali.>

Finisce e poi inizio a raccontarle nel quarto d'ora che ci è rimasto a disposizione.

Alcune cose le ho tralasciate, come ciò che sentivo in quei momenti.

<Per questo è successo tutto quel casino con Jason?>

<Già.>

<Però è stato così carino!> Inizia a sclerare. <Non credevo che uno come lui potesse essere così tenero. Certo, a modo suo, ma è stato comunque tenero.>

Sorrido, se solo sapesse anche del giorno della gara...

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