84 - Non una seconda volta

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Mi sveglio con la testa che mi esplode.

Ieri sera ho esagerato davvero troppo con l'alcol.

<Buongiorno.> Borbotta qualcuno al mio fianco.

Apro per bene gli occhi e mi guardo attorno. Questa non è la mia stanza e quella non era la voce di Callie o Emily.

Mi volto e vedo Rod con gli occhi ancora chiusi e le braccia in alto che si stiracchia.

In panico, alzo la coperta e guardo se sono vestita, per fortuna si.

<Tranquilla, non ho approfittato di te. Anche se tu insistevi, ho resistito al mio istinto maschile e non ti ho toccata... beh, in quel senso.>

Avvampo immediatamente e mi metto seduta.

<Ehi calmati.> Ridacchia. <Non c'è bisogno che ti imbarazzi tanto. È con il tuo ragazzo che stai parlando, mica uno qualunque.> Dice mettendomi un braccio sulla gamba.

Alza lo sguardo verso il mio viso e mi sorride. <Sei bella anche da appena sveglia.>

Gli sorrido appena e gli sposto il braccio da sopra la mia gamba.

<Devo andare al bagno.> Dico alzandomi.

<Si, bussa prima di entrare.>

Annuisco ed esco dalla sua stanza.

Come ho fatto a finire nella sua camera? Di ieri non ricordo molto dopo la nostra discussione fuori.

Ci siamo messi a ballare e bere...

Busso al bagno, ma nessuno mi risponde e così apro.

Devo subito tornare in stanza, Emily e Callie saranno preoccupate... credo.

Mi lavo velocemente ed esco, trovando Rod già in sala. Se si può definire così.

<Scusami, non posso trattenermi.> Dico trovando le scarpe tirate a terra.

<Puoi stare quanto vuoi invece. Fred non c'è e Callie l'ho avvertita io ieri.>

<Come fai ad avere il suo numero?> Gli domando infilandomi, comunque, le scarpe.

<Non è importante, ora vieni qui. Facciamo colazione e poi ti porto dove vuoi.>

Scuoto la testa. <Devo fare delle cose e subito. Sarà per più tardi.>

<Ho la partita più tardi.>

<Già... beh... allora ci vediamo a pranzo.> Gli sorrido.

Lui si alza e sbuffa.

<Dai, devo andare.>

Lui si mette davanti a me e mi prende le mani.

Ne bacia una e poi l'altra senza staccare lo sguardo dal mio viso.

<Tutti i tiri che andranno a segno saranno dedicati a te.> Mi fa l'occhiolino.

<Farò il tifo per te.>

<Ci mancherebbe altro.> Ride e mi da un bacio sulla guancia. <Ora va a fare quel che devi fare così, magari, riuscirai ad avere del tempo per me prima della partita.>

<Si.> Gli sorrido ed esco.

Mi chiudo la porta alle spalle e sospiro mentre inizio ad incamminarmi verso le scale.

Mi fa malissimo la testa e stare su queste scarpe è una tortura.

Mi abbasso per toglierle e inizio a scendere la prima rampa di scale.

Giro l'angolo e mi ritrovo Nash davanti.

<Hai dormito da lui?> Mi domanda mentre gli passo accanto.

<Non ti importa.> Dico e inizio a scendere le prossime scale.

Che gli importa se dormo con Rod o no? A me non importa di cosa fa con Emily, anche se senza volerlo, lo so.

Lo sento seguirmi, ma non mi volto.

Non mi va di litigare di prima mattina.

<Suppongo di si, dato che sei vestita come ieri e hai il trucco sbavato. Avete scopato?>

Mi blocco, appena arrivo, e mi volto verso di lui. <Non ti importa ciò che faccio o meno con il mio ragazzo quindi lasciami in pace e continua ad avercela con il mondo.>

Ritorno per i miei passi e arrivo al corridoio.

Lui intanto continua a seguirmi.

<Volevo solo avere una chiacchierata civile con te.> Dice.

<Non ne avrai mai più una, sinché non cambierai seriamente.>

<Sono dannato, lo sai, ma ci sto provando.>

Non rispondo e arrivo davanti alla mia stanza.

<Grace, fermati un attimo.> Mi prende dal braccio.

<Che c'è ancora?> Domando voltandomi verso di lui.

<Davvero, voglio rimediare...> Distoglie lo sguardo. <Ti prego.>

<Non mi inganni Nash. Ci sono cascata una volta, non ci sarà una seconda.>

Detto questo, apro la porta, entro e gliela sbatto in faccia.

Per oggi, ne ho abbastanza di discussioni. Non voglio più vedere nessuno sino all'ora di pranzo.

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