* Austin's pov *
Continua a farmi male ovunque.
Non posso mettermi in alcun modo, sto scomodo in qualunque posizione.
<Ieri hai mangiato qualcosa che non avresti dovuto mangiare?> Mi domanda Kodey avvicinandosi.
<No, mangio sempre quelle cose.> Dico mettendomi a pancia in su e un cuscino sulla pancia.
<Bevuto?> Domanda sedendosi sul letto.
Faccio no con la testa e sento Nash ridacchiare.
Ci voltiamo verso di lui.
<Che c'è? Mi fate ridere.> Dice smettendo.
<Perché?> Gli domanda Kodey.
Non avresti dovuto chiederglielo.
<Sembrate paziente e medico...> Ghigna. <Se solo potessi uscirei e vi lascerei da so... aspetta.> Si mette seduto lentamente per non farsi troppo male. <Invece posso.>
<Ti aiuto, hai già sforzato abbastanza.> Dice Kodey alzandosi e andando ad aiutarlo.
Nash lo lascia fare e, una volta in piedi, Kodey lo sorregge e gli porge le stampelle.
Spero non gli dica niente di imbarazzante.
* Nash's pov *
Usciamo fuori e Kodey abbassa un poco la porta così che Austin non ci senta.
<Stagli vicino e cerca di farlo ragionare per bene.> Gli sussurro.
<Ragionare su cosa?> Mi domanda confuso.
Sbuffo. <Anzi, ragionate entrambi.>
Mi guarda confuso, ma possono essere così stupidi entrambi? Mi sembra di avere Austin davanti.
<Sui vostri cazzo di sentimenti.> Sbuffo nuovamente e mi volto per andarmene.
<Io non provo niente per lui.> Dice prima che mi muova.
<Vallo a dire a qualcun altro.> E me ne vado.
Che stupidi. Si vogliono entrambi, ma fanno finta di niente.
Mi metto a fare avanti e indietro per il corridoio.
Purtroppo non ci sono degli ascensori e quindi non posso scendere giù. Fare le scale con le stampelle mi farebbe solo più male.
Dovrei dirlo a mio padre, chissà quanti altri hanno avuto problemi di questo genere e si sono dovuti fare aiutare sempre da qualcuno per fare qualsiasi cosa.
<Serve una mano?> Domanda un ragazzo molto alto, ha davvero troppi muscoli, probabilmente si fa di qualche droga sportiva.
<Se riesci a portarmi giù mi faresti un favore.>
Lui sorride e scende i primi gradini così da starmi davanti per aiutarmi.
<Cosa ti è successo?> Mi domanda mentre porto le stampelle di un gradino più in basso dei miei piedi.
<Incidente in campo. Strano che tu non ne sappia niente.>
<Sei Nash Smith?> Mi domanda.
Come può non conoscermi? Cazzo sono il figlio del fottutissimo preside!
<Esatto.> Dico un po' dolorante.
Che fatica fare le scale in queste condizioni.
Tutta colpa di quel bastardo puttaniere di merda.
E dopo minuti interminabili, arriviamo dove c'è il corridoio che porta fuori.
<Tieni.> Dico passandogli una banconota da venti. <Per il buon lavoro svolto.>
E me ne vado dopo avergliela data senza nemmeno dirgli grazie. Beh, l'ho pagato, è un modo per ringraziarlo... o no?
Mi fermo davanti la porta d'uscita per riposarmi un momento.
Mi fa male ovunque, probabilmente sto soffrendo più di Austin, ma so resistere.
Mi decido ad uscire e percorro il giardino.
Entro dentro l'istituto spero solo ci sia qualcuno in giro che mi è amico... più o meno... Grace, ad esempio.
E infatti, come se l'avessi chiamata.
<Ehi.> La saluto.
Lei si volta. <Nash? Che ci fai qui?> Domanda.
Le sorrido. <Volevo farmi un giro.>
<Bene, ora vado.> Dice fredda e va via, anzi, scappa via.
Ma che le prende? Faccio così schifo in stampelle?
* Soleil's pov *
Faccio per uscire dalla cabina del bagno, ma sento una voce familiare parlare.
Mi avvicino alla porta e faccio più silenzio possibile per ascoltare.
<No! Non puoi!> La sento urlare, probabilmente starà parlando al cellulare.
<Ti ho detto che non posso farlo ora, ho già pensato a una parte e l'ho portata a termine.>Ma di che sta parlando?
<Si, probabilmente lo porteranno da un medico o lo lasceranno morire nel suo letto.> Sghignazza.
Da i brividi... che poi, di che sta parlando? E con chi?
<No, a lei ci penserò più in là, per ora soffrirà abbastanza nel vedere Austin su un letto di ospedale.>
Austin?
Per sbaglio faccio scattare il lucchetto, ma perché devo essere così deficiente?!
<Cazzo.> Chiude la chiamata e io mi spiaccico al muro affianco alla porta così che quando entra non mi vede.
<Cosa stai facendo qui?> Domanda dura richiudendosi la porta alle spalle.
A quanto pare non funziona come nei film.
<I-io?> Balbetto. <Nulla.>
Alza un sopracciglio mettendosi a braccia conserte. <Mi stavi spiando?>
Scuoto la testa e scanso dal muro dicendo: <Ora vado.>
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My Boy
Romance"Mi metto a ridere e lui si avvicina ancora di più, posizionandosi tra le mie gambe. Eccolo, ecco quel magnifico sorriso che amo tanto... Amo?... lo amo?" E se il rapporto di due persone da odio diventasse amore dopo anni? Questa è la storia di Grac...