78 - Credo di impazzire

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Arriviamo al ristorante e ci sediamo.

Il ristorante non è riservato solo per noi come Nash credeva e il fratello c'è eccome.

<Fratellino, che bello vederti.> Gli dice abbracciandolo.

<Si, certo.> Gli risponde staccandosi. <Dove siamo?>

<Venite.> Dice e ci conduce verso il nostro tavolo.

È infondo alla sala dove i muri sono delle vetrate.

È un bel posto, si vede benissimo il mare.

<Se non va bene vi sposto.> Dice gentilmente.

<No, va benissimo.> Gli sorrido.

È molto gentile e cordiale, tutto il contrario del fratello.

<Chi è lei Nash? La tua ragazza?> Gli domanda mentre tutti ci iniziamo a sedere.

<No, sono io.> Risponde Emily al posto suo.

<Oh, scusami. Non sapevo fosse fidanzato.> Lo guarda. <Quando avevi intenzione di presentarmela?>

<Non ne avevo intenzione.> Dice Nash sedendosi. <E ora portaci i menù, abbiamo fame.>

Il fratello sospira e va a prendere i menù.

<Potresti essere anche un po' più gentile con tuo fratello.> Gli fa presente Emily.

<Ti ricordo che stai parlando con colui che non sa nemmeno cos'è la gentilezza.> Le dice Rod.

Gli do un colpo al braccio e lui mi sussurra un: <Che c'è?>

Nash sbuffa e dice: <Vado al bagno.>

Appena si allontana arriva il fratello con i menù e si siede al suo posto.

<Siete suoi amici?> Ci domanda. <O è venuto solo perché c'è la fidanzata?>

<Io e lui gli siamo amici.> Gli risponde Soleil indicando se e Chad. <È una brava persona infondo... molto infondo.>

Lui sorride come per dire "lo so bene".

<Conoscete una certa Grace?> Domanda.

<Sono io.> Dico osservandolo.

<Oh... oh cavolo... scusa non ti avevo riconosciuta.>

<Ci conosciamo?>

<Ero il ragazzo che ti portava sempre il gelato quando piangevi per colpa di Nash.>

Lo guardo confusa.

<Probabilmente Jason non te ne ha parlato.> Dice abbassando lo sguardo.

<Non capisco.>

Ritorna a guardarmi. <I gelati che ti portava Jason, in realtà, te li compravo io. Era un modo per scusarmi del comportamento di Nash.>

<Ou... ok... anche se in ritardo, grazie.> Gli sorrido.

<Sai, non capisco...>

<Alzati da qui e ritorna a lavorare.> Dice Nash interrompendolo.

<Scusami. Allora vi lascio decidere.> Ci sorride e si sofferma a guardarmi un attimo prima di andare alla cassa.

<Spero non vi abbia riempito di domande, di solito lo fa sempre quando conosce gente nuova.> Sbuffa aprendo il menù.

<No, anzi, ci stava raccontando una bella storiella.> Gli risponde Rod.

Ma perché oggi fa così? So che non lo vede di buon occhio, ma non dovrebbe comportarsi in questo modo.

<Immagino.> Commenta Nash.

Non credo Nash, non credo.

<Cosa prendete?> Domanda Soleil.

* Austin's pov *

Ritorno in camera dopo la mia corsa serale. Spero non ci sia Kodey.

<Sei arrivato.>

Come non detto.

<Ciao.> Lo saluto senza guardarlo mentre appoggio il cellulare sulla scrivania.

<Mi spieghi perché mi eviti?> Domanda e mi tolgo le scarpe.

Faccio spallucce. <Non ti sto evitando.>

<È la tua ragazza che te l'ha detto?> Domanda con tono irritato.

<Che ti importa?> E, finalmente, lo guardo.

<Mi importa. Se è stata lei a dirtelo non dovresti darle ascolto.> Dice inchiodando i suoi occhi marroni ai miei.

<Perché non dovrei? Se me l'ha detto ci sarà un motivo, no?>

Voglio che me lo dica, che mi dica che è il suo ex fidanzato... sempre se lo ricorda.

Si morde il labbro. <Non voglio che mi ignori... io...> Si avvicina a me e io indietreggio verso la scrivania.

Mi sembra di rivivere una cosa successa qualche giorno fa, ma non successa con lui.

<Austin, io non sono il suo ex ragazzo, ma ha ragione sul dire che sono gay.>

Rimango immobile mentre lui avanza ancora.

<Te l'ha detto così che poteste tornare insieme, ma credimi, non mi sono mai messo con lei. Come avrei potuto? Mi sono sempre piaciuti i ragazzi sin da quando sono piccolo.> Sorride timidamente abbassando lo sguardo.

Come può essere così carino in questo momento? E perché il mio cuore non batte in questo modo quando sono con Callie?

Rialza lo sguardo. <Io e Callie ci conosciamo da molto tempo e le sono piaciuto. Quando lei me l'ha confessato, io l'ho rifiutata gentilmente rivelandole di essere gay. Lei l'ha presa male e mi ha urlato contro cose orribili, come che le faccio schifo perché sono un ragazzo e mi piacciono i ragazzi...> Ha gli occhi lucidi e la voce gli trema un poco.

<K... Kodey... ehi...> Gli prendo un braccio e lo tiro verso di me. <Non devi continuare se non te la senti.>

Lui mi abbraccia e scoppia in lacrime.

Lo stringo a me e rimaniamo così per un po'. Credo di star per impazzire, come sempre quando sono solo con lui...

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