* Austin's pov *
<Chissà perché è uscita da sola, non lo fa mai, ha sempre l'ansia che le possa succedere qualcosa...>
<La smetti di pensare a voce alta?> Domanda Nash scorbuticamente.
Mi ammutolisco e continuo a camminare.
<Quanta fretta, rallenta.> Dico cercando di stare al suo passo.
Se potesse si metterebbe a correre.
<Sta zitto ananas.>
Mi fermo... non avrebbe dovuto dirlo.
Lui si volta subito. <Austin... scusa, io non...>
<Sta zitto tu, pezzo di merda!> Gli parlo sopra. Alzo lo sguardo con le lacrime agli occhi. <Scusa un cazzo.>
<No, Austin ti prego, non me ne sono reso conto, lo sai che non lo penso.> Cerca di avvicinarsi a me, ma io indietreggio.
<E io invece credo di si. Cazzo, come abbiamo fatto ad essere così stupidi da credere alle tue stronzate? Tu non sei cambiato, per niente.>
<Austin...>
<No, smettila, non mi parlare, me ne vado.> E così faccio.
Non mi avrebbe dovuto chiamare così.
"Ananas" è il soprannome odioso che mi ha affibbiato quando eravamo piccoli, perché? Perché avevo i capelli che ricordavano le foglie dell'ananas, se poi aggiungiamo che sono biondi...
Un giorno si è comprato un succo all'ananas apposta per rovesciarmelo in testa. E poi cosa mi ha detto? "Ora profumi anche di ananas, Ananas." E si è messo a ridere seguito dai suoi stupidissimi amici che ora non so che fine abbiano fatto.
Io odio l'ananas e odio lui per avermi chiamato così per tutta l'infanzia e per averlo fatto pure oggi dopo quattro anni che non lo faceva.
Dannazione lo odio!
* Emily's pov *
<Chissà perché era così.> Dice Callie mentre scendiamo le scale.
<Magari ieri è andata male, eppure Austin ci ha detto che è andato tutto alla grande e che si sono divertiti.> Dico.
<Magari mentiva...> Fa lei pensierosa.
Lei la conosce meglio di me quindi sa cosa pensare.
<Dobbiamo chiederglielo.> Dico.
Lei annuisce e andiamo verso il bar.
Mentre camminiamo, ricevo una spallata da qualcuno.
<Scusa.> Nash.
Mi volto fermandomi. <Non fa niente.> Gli urlo dietro dato che lui sta continuando a camminare.
Si ferma, si volta e viene verso di me.
Oh mamma! Magari mi bacia... ok, non devo farmi fantasie.
<Perché non siete con Grace? Avete litigato?> Domanda.
<No, ha detto che voleva stare sola.> Risponde Callie dato che io sono incantata dai suoi occhi ghiaccio.
Si, mi è passata la paura e il mio sentimento per lui è aumentato.
So che è uno stronzo, ma non mi importa, voglio credere di poter migliorarlo se solo mi desse una chance.
<E vi ha detto se andava da qualche parte?>
<A fare la spesa, credo sia ancora lì.> Risponde sempre Callie.
<Ok, grazie.> E va verso l'uscita, ma si ferma giusto dopo due passi. <Ah, Callie, puoi dire ad Austin che non l'ho chiamato in quel modo apposta e che so di aver sbagliato?>
<In quale modo?> Domanda Callie stringendo i pugni.
<Ananas, ma non volevo farlo. Ero incazzato e ho parlato a sproposito. Ti prego, fallo ragionare e digli di darmi modo di spiegare.>
Lei sbuffa e poi dice: <Va bene, ma giusto perché mi hai pregato e ringraziato poco fa.>
Sorride e ritorna sui suoi passi.
Quanto è bello.
<Certo che potevi dire qualcosa.> Mi dice Callie mentre proseguiamo per la nostra strada.
<È che la sua bellezza mi incanta.>
<E allora come pensi di poter provarci con lui? O di iniziare un rapporto?>
Ha ragione, ma non riesco a parlare quando c'è lui nei paraggi.
<Ci proverò.>
<Bene. Ora chiamo Austin così che possa fare ciò che mi ha detto il tuo amato.>
Mi sento andare a fuoco e mi nascondo la faccia tra le mani. <Non avresti dovuto dirlo.>
Lei si mette a ridere ed entriamo al bar.
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My Boy
Romance"Mi metto a ridere e lui si avvicina ancora di più, posizionandosi tra le mie gambe. Eccolo, ecco quel magnifico sorriso che amo tanto... Amo?... lo amo?" E se il rapporto di due persone da odio diventasse amore dopo anni? Questa è la storia di Grac...